Tema del Festival «I confini della libertà economica»
Anteprima speciale il 26 maggio con Amrtya Sen E due trasferte: a Napoli e a Rovereto
Con la sua sesta edizione il Festival dell'Economia si dilata nello
spazio e si proietta nel tempo.
Ai quattro tradizionali giorni d'incontri, tra economisti,
operatori dell'informazione, statistici, studiosi, imprenditori e
personalità pubbliche - a Trento dal 2 al 5 di Giungo - si
aggiungono infatti 2 anteprime.
Il 26 Maggio, sempre a Trento, in collaborazione
con la Federazione Trentina della Cooperazione, lectio di Amartya
Sen, Premio Nobel per l'Economia nel 1998 sul tema del Festival: «I
confini della libertà economica».
Il 28 maggio a Napoli appuntamento per discutere
«Il sommerso e l'economia da svelare» - ospitato nelle suggestive e
significative «catacombe» - a cura della Fondazione Ahref e della
Fondazione per il Sud.
Non solo. Sabato 4 giugno, anche Rovereto ospiterà
i protagonisti del Festival con un'attenzione particolare alla
declinazione ambientale dei temi dell'economia, un carattere che
diventerà permanente nelle edizioni a venire e che quest'anno,
imprescindibilmente, affronta il tema del nucleare tornato alla
ribalta dopo il terremoto in Giappone.
Ancora una volta l'attualità economica sarà analizzata e
interpretata dalle voci più autorevoli del dibattito
pubblico.
«Alla crisi finanziaria - come ha sottolineato Tito Boeri,
responsabile scientifico del Festival - è seguita quella del debito
pubblico e i governi hanno dovuto tagliare programmi di spesa,
oltre che aumentare le tasse. Il consolidamento fiscale tende in
non pochi casi a ridisegnare i confini dell'intervento
pubblico.»
Cercheremo di capire come le nazioni, i cittadini, i governi, la
politica, le imprese cercano di orientarsi in questa nuova
geografia segnata dagli effetti della recessione.
«C'è chi, come la Cancelliera Merkel, - prosegue Boeri - chiede a
tutti i governi di cambiare le loro costituzioni introducendo
l'obbligo di rispettare il vincolo del bilancio pubblico in
pareggio, il che può significare privarli della possibilità di
condurre politiche anticicliche, per attenuare gli effetti della
recessione.»
«Alcuni governi, - sono sempre parole di Boeri - tra cui quello
italiano, si propongono di ridurre il ruolo dello Stato
nell'assistenza sociale, coinvolgendo in prima persona il
cosiddetto terzo settore, passando dal Welfare State alla
cosiddetta Welfare Society o alla Big Society.
Viene invocato il ruolo della famiglia come ammortizzatore sociale,
in grado di attutire i costi di una crisi tutt'altro che superata.
Si ridiscutono e ridisegnano i confini tra pubblico e privato anche
dove in passato c'era stata una avanzata pressoché inarrestabile
dell'intervento pubblico, come nella scuola, nell'università e
nella sanità.»
«Ma nonostante queste scelte più o meno giustificate dallo stato
dei conti pubblici - conclude Boeri - sarebbe sbagliato concludere
che è in atto ovunque un processo di arretramento del ruolo
dell'intervento pubblico in economia. Al contrario, aumentano le
aree regolamentate in cui vengono imposti limiti alla libera
iniziativa privata.»
Dunque dopo la grande crisi del biennio 2008-2009 nulla appare più
come prima, nuovi e vecchi confini, sembrano ridisegnare i principi
stessi della libertà economica, da qui il tema di questa sesta
edizione.
Addentrandoci nel programma di quest'anno, il Festival si apre
giovedì 2 giugno con un affettuoso omaggio alla memoria di Tommaso
Padoa Schioppa nel corso della cerimonia inaugurale, affidato al
Direttore Generale della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni.
Subito dopo si incomincia con Dani Rodrik, professore di Economia
politica internazionale alla John F. Kennedy School of Government
presso l'Università di Harvard.
Rodrik è colui che più di tutti negli ultimi anni ha criticato
l'attuale modello di globalizzazione.
Con «Il caso Parmalat» si apre giovedì sera l' appuntamento con i
«Testimoni del tempo», protagonista Enrico Bondi - artefice del
risanamento dell'azienda - che dialogherà con Marco Onado.
Venerdì sarà il turno di Giancarlo Caselli e sabato toccherà a un
grande testimone della transizione alla libertà nell-ex blocco
sovietico: Vaclav Havel, l'ultimo presidente della Cecoslovacchia
ed il primo presidente della Repubblica Ceca.
Numerose e autorevoli le donne protagoniste del Festival da Emma
Bonino a Susanna Camusso, da Esther Duflo a Anna Maria Tarantola da
Fiorella Kostoris a Nadia Urbinati, da Renate Salecl a Lucrezia
Reichlin.
La giuria degli studenti verrà chiamata, quest'anno, dagli amici de
«lavoce.info», a schierarsi nel pro & contro sulla
regolamentazione della prostituzione; sulla libertà degli atenei di
aumentare le tasse d'iscrizione universitarie; sulla tassa di
successione e - a Rovereto - sulla liberalizzazione dell'acqua:
prima e dopo ogni intervento pro & contro gli studenti e tutti
i partecipanti potranno far conoscere il loro giudizio con un
sistema di votazione a «scrutinio segreto» in grado di far emergere
eventuali cambi d' opinione determinatisi durante il dibattito.
Il tema dell'università, ed in particolare del merito, sarà
affrontato anche da Fiorella Kostoris insieme a Roger Abravanel e
Tullio Jappelli.
«Gli incontri del Sole 24 Ore» è la sezione a cura dei nostri amici
media partner con temi e presenze di assoluto interesse, come ad
esempio il dibattito «Cosa non va nell'articolo 41 della
Costituzione?», con Antonio Catricalà, Alessandro De Nicola,
Valerio Onida e Nicola Rossi, moderati da Alberto Orioli,
vicedirettore de Il Sole 24Ore.
La cronaca di questi ultimi giorni ha reso necessario riaprire il
cantiere del Festival per ospitare una serie di riflessioni sulla
grande crisi che si è aperta sul fronte nord-africano.
A questo proposito il ministro dell'Interno Roberto Maroni, il 3
giugno dialogherà con Giovanni Peri sulle politiche
dell'immigrazione.
Angelo Del Boca, tra i più prestigiosi e autorevoli storici del
Nord Africa farà un'analisi geopolitica di quell'area assieme a
Pietro Veronese.
Sulla questione dei migranti si interrogheranno anche Emma Bonino,
Timothy Hatton e George J. Borjas.
Con Federico Rampini, invece, scopriremo su quali basi stanno
costruendo o consolidando la loro libertà paesi come il Brasile, la
Cina e l'Indonesia.
Se la libertà nasce dalla conoscenza, è importante riflettere sul
modo in cui acquisiamo le nostre informazioni, da qui la tavola
rotonda «Liberi se informati» con Enrico Giovannini, Giuseppe
Mussari, Marco Onado coordinata da Innocenzo Cipolletta.
Ma la libertà è anche capacità di scegliere. Cosa succede, però,
quando la gamma delle nostre possibili opzioni cresce a dismisura?
Ce lo illustrerà la filosofa e sociologa Renate Salecl docente alla
London School of Economics.
Grande, come sempre, l'attenzione ai temi della politica nel
rapporto con la società civile: Alberto Alesina, si domanderà se
«E' possibile tagliare la spesa ed essere rieletti?», Michele
Salvati e Loredana Sciolla analizzeranno il supposto debole spirito
civico degli italiani; Nadia Urbinati ci spiegherà come limitare il
potere dei politici.
Sul grande e attualissimo tema del nuovo welfare e della cosiddetta
«Big Society» verterà la conferenza di Sarah Smith, mentre Alan
Krueger focalizzerà l'attenzione sulla riforma della sanità del
Presidente Obama.
Di grande interesse la lezione di Esther Duflo sulle nuove forme di
lotta alla povertà e di Giulio Napolitano sui valori e sui diritti
costituzionali eventualmente compromessi quando lo Stato si ritira
da funzioni e servizi pubblici.
A Rovereto il Festival ( 4 giugno) affronterà le tematiche
ambientali.
Nella cittadina trentina si svolgeranno il «pro&contro» sulla
privatizzazione dell'acqua e un dibattito cruciale e tempestivo sul
nucleare dopo Fukushima con la partecipazione di Pippo Ranci
Ortigosa, Carlo Scarpa e Stefano Saglia, sottosegretario allo
Sviluppo economico.
Torna anche l'appuntamento con «Il caffè dell'economia», alle 17.00
in collaborazione con i giovani imprenditori del Trentino.
Per la giornata di chiusura una serie di appuntamenti imperdibili
tra i quali la riflessione su «Stato, mercato e protezione sociale»
con Susanna Camusso e Pietro Graibaldi, la lectio di Philippe
Aghion sulla «nuova politica industriale» e la doppia conclusione
con uno dei massimi economisti del momento, Bill Easterly sul tema
del «doppio standard della libertà» e il ritorno a Trento di
Zygmunt Bauman che sulla «libertà consumata» rinvierà di nuovo alle
due parole chiave di questa sesta edizione, «i confini» e «la
libertà» chiedendosi se la rimozione dei vecchie linee di
demarcazione tra pubblico e privato, tra merci e persone, tra
proprietà e consumo ci abbiano reso realmente più liberi?
Visto il successo di pubblico degli scorsi anni non potevano
mancare gli «Incontri con l'autore» a cura di Tonia Mastrobuoni,
dove partendo dai libri si affrontano grandi temi dell' economia e
della politica con intellettuali e protagonisti del dibattito
pubblico.
Tra gli altri Roger Abravanel, Lucio Caracciolo Andrea Carandini,
Maurizio Ferraris, Giovanni Floris, Paolo Legrenzi, Ivan Lo Bello,
Corrado Passera, Marco Revelli, Bruno Tabacci.
Un programma, dunque, anche in questa edizione ricco di presenze e
temi suggestivi, che testimonia come il Festival si confermi un
appuntamento imperdibile, capace, usando ancora le parole di Tito
Boeri, «di cambiare le percezioni, se non le opinioni, di quel
pubblico sempre attento e informato che ormai da sei anni si
ritrova a cavallo tra maggio e giugno in quella città straordinaria
che è Trento.»
La «squadra» del Festival dell'Economia
schiera:
Responsabile scientifico: Tito Boeri
Comitato Editoriale: Tito Boeri, Innocenzo Cipolletta, Paolo
Collini, Giuseppe Laterza
Comitato Promotore: Provincia autonoma di Trento, Comune e
Università degli Studi di Trento
Progettazione: Editori Laterza in collaborazione con «Gruppo 24
Ore»
Partner: Intesa Sanpaolo
Main sponsor: Dolomiti Energia, Fiat, Vodafone.