Cessate il fuoco!

Un salvagente per uscire da questa spirale di sangue che ha investito questa prima settimana di ottobre

Viene proprio da gridare il «Cessate il fuoco!» in questa prima settimana di ottobre segnata dal sangue di violenze e disgrazie.
Sicuramente ci sono stati dei momenti più tragici di questo, in passato, ma al momento non ce ne viene in mente uno.

Il primo fatto di sangue, anzi i primi due, sono avvenuti il 2 ottobre, quando due motociclisti si sono feriti gravemente in due incidenti stradali distinti e, in entrambi i casi, da soli, cioè senza coinvolgere altri automezzi.

Nel tardo pomeriggio di quello stesso giorno, tuttavia, accadono altri due incidenti gravissimi, ancora a due motociclisti.
Un uomo di 40 anni perde la vita a Meano, un ragazzo di 21 a Dermulo. Quest'ultimo perde la vita dopo aver perso il controllo della moto, finendo sotto le ruote di un'auto che veniva in senso opposto.
Le due donne a bordo del veicolo che lo ha investito sono state ricoverate in stato di shock.

L'indomani si apprende la notizia che l'alpinista trentino e residente in Alto Adige Walter Nones ha perso la vita mentre tentava una nuova via per scalare una vetta dell'Himalaya.
In realtà era morto il giorno prima, ma la notizia l'abbiamo appresa leggendo il blog del povero alpinista, tristemente aggiornato dalla moglie.

Arriviamo al 4 ottobre, dove la Procura della Repubblica convoca una conferenza stampa per annunciare che è stata arrestata una donna di Trento con l'accusa di aver ucciso il proprio neonato.
La morte del piccolino appena nato era avvenuta in giugno, ma denunce e indagini sono partite poche settimane prima.
La notizia sconvolge l'opinione pubblica trentina e gira sui media in tutta Italia.

E siamo al 5 ottobre, dove succedono due gravissimi fatti di sangue.
(La signora arrestata per l'uccisione del proprio neonato confessa di averlo partorito)
Verso le 17.30 una lite a Villa Lagarina degenera e una signora accoltella di impeto il marito col quale stava litigando. Subito soccorso e portato in ospedale, purtroppo non supererà la notte.
Ma poco dopo le 21, a Lavis accade una disgrazia davvero agghiacciante. Un 30enne rumeno cerca di prendere il treno in corsa. Perde l'appiglio, scivola e finisce sotto il treno. Muore decapitato.

L'indomani è il 6 gennaio, quando altre due sciagure insanguinano le strade del Trentino. Stavolta accadono in Valsugana.
Un motociclista perde la vita finendo sotto un'auto che gli aveva tagliato la strada.
Un automobilista perde il controllo del veicolo andando a sbattere sul guard-rail.
Entrambi muoiono.

E arriviamo a oggi, 7 ottobre.
La notizia anche in questo caso è del giorno prima, ma giunge in redazione la mattina dopo.
Lo zio della ragazza scomparsa Sara Scazzi confessa di aver ucciso la nipote «perché lo aveva respinto».
Per un mese avevamo sperato che fosse scomparsa di sua iniziativa o, alla peggio, che fosse stata rapita.
Purtroppo, così non è stato.

Cessate il fuoco…!