Tensione altissima in Libano alla vigilia del venerdì di preghiera
Nel Paese dei Cedri è sfumato il tentativo di mediazione dei ministri degli esteri di Qatar e Turchia
Tensione altissima nel Paese dei cedri alla vigilia del venerdì di preghiera. Ieri i sauditi avevano abbandonato il ruolo di mediatori in Libano definendo la situazione pericolosa.
Oggi tocca ai capi della diplomazia di Qatar e Turchia gettare la spugna a seguito di due giorni di intenso contatti, annunciando ufficialmente di aver sospeso la loro mediazione volta a sbloccare la crisi politica in Libano.
I ministri degli Esteri del Qatar Hamad ben Jassem ben Jabr Al-Thani e della Turchia Ahmet Davutoglu avevano incontrato ieri sera il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah e il suo consigliere politico Hussein el-Khalil per discutere di possibili soluzioni che avrebbero potuto placare la crisi.
Al centro dei colloqui avvenuti in un luogo segreto, la crisi politica in Libano, la questione del tribunale internazionale e il nuovo governo.
Il Partito di Dio che si aspetta di essere chiamato in causa in qualità di imputato ma che nega con decisione qualsiasi coinvolgimento nell'assassinio di Hariri, descrive l'indagine svolta dal Tsl (presieduto dal giudice italiano Antonio Cassese) come «un progetto israeliano e americano per colpire la resistenza».
Intanto il processo per l'attentato e l'omicidio del Premier libanese Rafic Hariri potrebbe iniziare a settembre-ottobre «con o senza l'accusato».
Lo ha dichiarato oggi il cancelliere del Tribunale Speciale del Libano, Herman von Hebel, durante un'intervista presso la sede del tribunale di Leidschendam, vicino L'Aja.
Antonio De Felice
(Esperto di politica medio orientale e di aree di crisi internazionale)