Storie di donne, letteratura di genere/ 67 – Di Luciana Grillo

Anna Gavalda, «La vita in meglio» – L’autrice sa rendere sorprendente la storia: «solo accettando il rischio del cambiamento si può dare una svolta alla propria vita»

Titolo: La vita in meglio - Due storie
Autrice: Anna gavalda
 
Editore: Frassinelli 2015
Pagine: 224, rilegato
 
Note: Disponibiole eBook
Prezzo di copertina: € 15
 
Una «vita in meglio» è quella che attendono i protagonisti dei due racconti che compongono questo libro.
Mathilde è una giovane donna che vive a Parigi, nel quartiere di Montmartre che evoca immediatamente intellettuali ed esistenzialisti, in un appartamento che divide con due «ruspanti» gemelle.
Passa le sue giornate lavorando per il cognato, trascinando borse dai contenuti improbabili, bevendo troppo, pensando più all’apparire che all’essere.
Perdere una delle sue borse contenente una notevole quantità di denaro non suo diventa per Mathilde l’occasione per guardare con occhi diversi  la sua vita, i valori nei quali pensa di aver smesso di credere, i sogni adolescenziali fatti di speranze e di incognite.
Ritrova la borsa che credeva perduta e teme che sia stata vuotata del suo prezioso contenuto, invece «dal peso, dall’istinto, dalla sua bruttezza, dal suo sorriso, da quel taglietto che segnava una specie di virgola scura sotto l’orecchio destro, dal suo humour sfigato e da modo con cui cercava gentilmente di nascondere gli sbadigli dietro la sua manona, ho capito che non mi aveva fregato niente».
Da questo momento, Mathilde comincia a riflettere, a pensare «alla mia natura profonda, alla mia fiducia nel genere umano. A tutte le pedate prese nell’età cosiddetta tenera…»
E molte cose cominciano a cambiare.
 
Yann è un giovane uomo bello e di animo buono che lavora e divide i suoi giorni con una ragazza dal carattere forte, in un susseguirsi di momenti noiosi che sono diventati un’abitudine.
Yann si sente solo, gli sembra di aver tradito le sue speranze, di aver rinunziato ai suoi progetti per cedere passivamente ai desideri di una donna prepotente.
L’incontro assolutamente casuale con una famigliola di condòmini simpatici, originali e gentili, e una notte trascorsa nel loro appartamento chiacchierando con sincerità e naturalezza gli fanno aprire gli occhi e gli danno il coraggio di prendere una decisione definitiva e di ritrovare il suo sé più genuino.
«Quella sera, l’inezia che mi aveva fatto decidere di accettare l’invito del mio vicino a bere un bicchiere in sua compagnia, non era tanto la sfrontatezza del suo canto…., non era il freddo che c’era fuori né il caldo della sua stretta di mano… no, quello che mi ha fatto decidere a lasciarmi andare è quando lui mi ha detto: Cosa posso offrirle per ringraziarla di aver fatto contenta Alice? invece di mia moglie…»
Sono piccoli particolari che, se colti, inducono a riflettere, a meditare sulle proprie scelte.
E anche per Yann tutto assume un altro aspetto: il mite venditore di Wuf-Huf capisce che la felicità può essere a portata di mano, se si sa afferrare l’occasione giusta.

Così due ragazzi che attraversavano la vita senza lasciare traccia, quasi invisibili o comunque superflui agli occhi degli altri, spinti da un evento imprevisto conquistano finalmente la loro libertà e riacquistano una identità che sembrava smarrita.
L’autrice, che ha al suo attivo numerose pubblicazioni, è molto abile nel delineare queste vite parallele, a dare un ritmo vivace – talvolta frenetico – alle parole e alle vicende, sa rendere sorprendente la storia e ci dice che solo accettando il rischio del cambiamento si può dare una svolta alla propria vita.
 
Luciana Grillo
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