«Crisi da sovra indebitamento» – Di Nadia Clementi
Ne parliamo con l'avvocato Alessandra Provenzano esperta della normativa sull'esdebitamento bancario
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Se è vero che, come ha detto il ministro dell’Economia Padoan, «stiamo uscendo da una trappola infernale che ha congelato la crescita dell'economia italiana per 20 anni», è vero anche che gli strascichi di questa trappola infernale saranno ancora molto lunghi da smaltire.
Nel 2015 infatti il bilancio tra aperture e chiusure di attività quali negozi, bar e ristoranti è rimasto nettamente in rosso: sono state oltre 29.000 le imprese che hanno dovuto chiudere i battenti.
A fornire la stima è l’Osservatorio Confesercenti che parla di un crollo meno grave di quello registrato nel 2014, quando a chiudere erano state 34.000 imprese, ma in ogni caso peggiore delle attese.
Dietro queste cifre ci sono ovviamente delle persone, tanti dipendenti che sono stati rimandati a casa e soprattutto tanti imprenditori che si accollano i debiti e le ripercussioni di una procedura di fallimento.
In Italia ben 3.400.000 imprese (dati del 2014), pari al 76% del totale, soffrono di problemi di liquidità riconducibili al ritardo nei pagamenti di queste quasi 700.000 (pari al 15% del totale) si trovano sull’orlo del fallimento.
Uno spiraglio di luce però sembra arrivare da parte del legislatore: nel 2012 infatti è stata introdotta una legge, la n° 3 del 27 gennaio, che prevede due diverse modalità con cui gli imprenditori sotto la soglia del fallimento possono concordare con i propri creditori un pagamento del debito che può essere ridotto.
Si chiama «esdebitazione» ed è una procedura che ha come scopo quella di favorire l'imprenditore persona fisica (non le società quindi) permettendo ai «meritevoli» di liberarsi definitivamente dei debiti ancora residui.
Presupposto essenziale per poter accedere a tali benefici è quindi il concetto della «meritatevolezza», ovvero il fatto che il debitore, dimostri al giudice di aver contratto i debiti nel momento in cui era in grado di sostenerli, e che solo in cambio alle mutate condizioni economiche generali (leggi la crisi) ora non è più in grado di far fronte agli impegni assunti.
La normativa, è in fase di partenza ed al momento anche a Trento è possibile presentare i primi piani del consumatore, anche se non sono ancora presenti organismi per la conciliazione della crisi.
La nostra provincia non è, purtroppo, esente da questo problema, è notizia di pochi giorni fa che nel corso del 2015 le aziende chiuse per debiti sono state 100.
Può sembrare un numero piccolo ma in realtà si tratta di un vero e proprio record, con un incremento notevole rispetto agli 84 fallimenti che erano stati registrati nel 2014.
Per questo motivo abbiamo pensato che l’argomento possa toccare non poche persone, magari anche qualche nostro lettore, e abbiamo deciso in proposito di intervistare l’avvocato Alessandra Provenzano, che assieme al suo staff negli ultimi mesi ha sviscerato a fondo tutta l'attuale normativa sull'esdebitamento bancario e sulle varie forme offerte dalla nuova normativa.
Noi gli abbiamo chiesto alcune delucidazioni su questa complicata, ma importante, normativa.
Chi è l'avvocato Alessandra Provenzano L’avvocato Alessandra Provenzano è specializzato nel diritto civile ed in particolar modo nel contenzioso civile e societario. Lo studio ha una sede a Milano ed una a Novara ed opera anche con una vasta rete di partners internazionali in Europa con particolare attenzione alle aree francofone dal momento che la stessa sta per assumere l’abilitazione in Francia, nonché in Svizzera e negli Stati Uniti. L’avvocato Provenzano infatti ha conseguito la propria laurea in Giurisprudenza con specializzazione in Diritto Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ultimando i propri studi a Bruxelles. La stessa ha conseguito nel 2008 un Master in diritto di famiglia e minorile in Milano, organizzato dalla scuola di formazione Just Legal Services in collaborazione con AIAF Lombardia nonché nel 2007 un Master in «adozioni nazionali ed internazionali» e sul tema «Diritto della crisi e della mediazione familiare» presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. L’Avvocato Provenzano è stata socio della Associazione nazionale degli avvocati per la famiglia e per i minori (AIAF) nonché referente su Novara della sezione territoriale AIAF Piemonte e tra i soci fondatori della Associazione Italiana Avvocati di Diritto Collaborativo (AIADC) nato negli Stati Uniti e successivamente diffusosi in Canada e in Europa (Francia, Germania, Belgio, Austria, Svizzera, Spagna). L’attenzione sviluppata negli anni alle problematiche legate ai consumatori la vedono coinvolta nel supporto volontario a diverse iniziative di tutela, ed è proprio in seguito a questa Sua peculiarità che è nata la collaborazione con due realtà di Trento: lo Studio Trentini Paolo e la società Tre Immobiliare s.a.s., realtà specializzate nella consulenza ad aziende e privati la prima; mentre pignoramenti, procedure esecutive sugli immobili ed operazioni di «saldo e stralcio» la seconda. |
Avvocato Provenzano, ci può spiegare in poche parole che cos’è l’«esdebitazione»?
«L’esdebitazione è uno strumento che permette al debitore "meritevole", ovvero colui che non sia in grado di adempiere agli impegni assunti con i creditori a causa del non prevedibile mutamento delle proprie condizioni economiche, di beneficiare della liberazione dei debiti rimasti insoluti a seguito dell’attivazione delle procedure per la composizione della crisi da sovraindebitamento.»
Quali sono i requisiti per poter fare questa richiesta?
«I soggetti che possono avvalersi della normativa sono il consumatore, l’imprenditore “sotto soglia” di fallimento, l’imprenditore o il socio illimitatamente responsabile di una società cessata da oltre un anno, l’imprenditore agricolo, i professionisti e le società tra professionisti, gli enti privati non commerciali che non superino i valori-soglia di cui all’art. 1, co. 2, della L.F.
«I presupposti essenziali sono:
1) il perdurante squilibrio tra i debiti assunti ed il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte;
2) la definitiva incapacità del debitore di adempiere alle proprie obbligazioni;
3) la buona fede del debitore che deve aver contratto i debiti nella ragionevole prospettiva di poterli adempiere e che, quindi, non abbia colposamente determinato la propria situazione di indebitamento anche per mezzo del ricorso sproporzionato al credito rispetto alle proprie effettive capacità economiche/patrimoniali.»
I creditori della persona che dovesse ottenere la possibilità di ricorrere a questa norma come riottengono i propri soldi?
«L’opportunità per il creditore è quella di vedere liquidate, almeno parzialmente, le proprie spettanze di difficile realizzo, evitando l’attivazione di azioni esecutive, frequentemente inefficaci e gravose economicamente.»
Chi dovesse beneficiare dell’esdebitamento può aprire una nuova attività o ci sono delle restrizioni al riguardo?
«Una volta conclusa la procedura di esdebitamento il beneficiario di fatto ottiene l’azzeramento di tutte le proprie posizioni debitorie e può quindi anche procedere ad avviare una nuova attività, essere nuovamente finanziabile dal sistema bancario, ecc...»
Quali sono le modalità, i tempi ed i costi?
«Le modalità attraverso le quali si raggiunge il risultato dell'esdebitamento sono tre, ovvero: "accordo di composizione della crisi", "piano del consumatore" e la "liquidazione del patrimonio".
I tempi per le prime due procedure sono abbastanza simili, ovvero indicativamente da quando viene presentata apposita istanza presso il competente Tribunale entro 60 giorni deve essere fissata l'udienza ed entro sei mesi si arriva alla sentenza; discorso diverso per la liquidazione del patrimonio, per la quale i tempi possono arrivare fino a 4 anni.
Per quanto riguarda i costi che il debitore deve sostenere, gli stessi variano a seconda del tipo di procedura ed all'ammontare del debito oggetto di esdebitamento; la normativa fa comunque riferimento ai compensi fissati dal Decreto 25 gennaio 2012 n° 30 per i curatori fallimentari e per la» procedura di concordato preventivo.
Si tratta comunque di importi determinati in proporzione alla riduzione del debito ottenuta.
All’incirca quanti sono i trentini che potrebbero usufruire dell’esdebitamento?
«Non esiste allo stato attuale un dato certo, sicuramente però, l’attuale situazione di crisi economica ha fortemente aumentato il numero di persone che possono ottenere dei benefici da questa procedura.
«A titolo di esempio, si pensi alle famiglie che hanno acquistato, ricorrendo all’indebitamento bancario, un immobile negli anni del boom e che oggi si trovano a dover far fronte a debiti bancari che superano il valore dell’immobile stesso, oppure ai tanti concittadini che da un giorno all’altro si sono trovati senza un impiego con difficoltà ad arrivare a fine mese, oppure ancora alle mogli o ai genitori che hanno prestato una firma di garanzia per un parente imprenditore ed oggi si trovano a dover rispondere d'importi non sostenibili per le loro capacità di reddito.»
Ci sono dei costi che gravano sulle casse pubbliche per questa procedura?
«In realtà, a voler ben interpretare la ratio di tale normativa, si può dire che tale procedura tutt'al più porta ad una riduzione delle uscite pubbliche, infatti farà venir meno tutta una serie di procedimenti che vengono aperti senza speranza di ottenere dei risultati fruttuosi e che rallentano la macchina giuridica dello Stato.
«Qualche perdita potrà invece essere subita da Equitalia, ma trattandosi di una S.p.a., non si possono considerare costi che gravano sullo Stato.»
Chi avesse bisogno di alcuni approfondimenti a chi deve rivolgersi?
«Per ulteriori approfondimenti e informazioni è possibile rivolgersi allo Studio Trentini Paolo contatti tel. 0461/429506 e-mail: [email protected] oppure Avv. Alessandra Provenzano e-mail: [email protected]»
Nadia Clementi - [email protected]