Storie di donne, letteratura di genere/ 150 – Di Luciana Grillo

Louisa May Alcott, «Il debutto di Debby» – La storia, che ai nostri occhi può apparire banale, fa riflettere sui comportamenti e sulle scelte di uomini e donne

Titolo: Il debutto di Debby
Autrice: Louisa M. Alcott
 
Traduttore: S. Angieri
Editore: Elliot, 2016
 
Pagine: 63, Brossura
Prezzo di copertina: € 7,50
 
Chi non conosce Louise May Alcott, famosissima autrice di «Piccole donne»?
Questo romanzo è stato un elemento indispensabile per la formazione di intere generazioni di adolescenti, che si appassionavano alle vicende della famiglia March e che volevano assomigliare ora alla dolce Meg, ora alla scatenata Jo, ora ad Amy, piccola artista di casa.
Ma la Alcott ha scritto anche molto altro, come ad esempio il seguito di “Piccole donne”, che si sviluppa in almeno tre volumi, alcuni racconti e romanzi.
 
«Il debutto di Debby» è un romanzo breve in cui la protagonista - Dora detta Debby - viene ospitata in vacanza da una ricca zia - Pen - che si ripromette di trasformare la nipote campagnola in una raffinata signorina, di farle incontrare e sposare un «buon partito».
Ma Dora ha carattere e personalità e sa muoversi in un ambiente altoborghese, frivolo e spesso falso, con la sicurezza che le dà la sua semplicità.
Dunque, abiti alla moda carichi di volants, incontri solo apparentemente casuali, passeggiate, balli e persino giochi con i ragazzini…
«Mia cara Dora, risparmia i miei nervi; e se hai alcun riguardo per l’eleganza del vivere, non andare in giro a far chiasso con una comitiva di ragazzini rumorosi.
«Se potessi vedere quello che sei davvero credo che imiteresti Miss Clara, che è sempre un modello di compostezza.»
 
La zia osserva, giudica, valuta, commenta e corregge: «Quell’occhio esperto scoprì che il suo foulard era di cinque centimetri più largo di quanto la moda imponesse, che il suo cappotto non era del tipo più in voga, che i suoi guanti erano rattoppati e il suo fazzoletto né di cambrì né di seta… un impiegato rispettabile, di bell’aspetto, ma povero e per niente adatto a Dora».
La nipote cerca di assecondare la zia senza venir meno ai suoi princìpi… «Circondata da tutte quelle donne eleganti e languide, Debby quella sera fu come un bocciolo di trifoglio in un vaso di camelie; aveva ancora il fascino che le altre avevano perso, la freschezza della sua gioventù…», fin quando – come da copione – l’amore vero trionfa.
 
La storia, che ai nostri occhi può apparire banale, ci fa conoscere un mondo lontano, così diverso dal nostro, e ci fa riflettere sui comportamenti e sulle scelte di uomini e donne.
Il tutto, condito con una grande capacità – sia pure un po’ datata – dell’autrice e accompagnato da un sorriso ironico e bonario.
 
Luciana Grillo – [email protected]
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