Nati a San Michele i primi 16 esperti di vini del territorio

Diplomati a S. Michele i primi specialisti del master universitario sui vini del territorio

Provengono da tutta Italia, in particolare da Trentino, Veneto, Romagna, Toscana, Molise, Sardegna, Sicilia e Lazio, i 16 studenti che oggi a San Michele, dopo un percorso annuale tra lezioni frontali e stage formativi, hanno sostenuto l’esame finale ottenendo il diploma di master universitario sui vini del territorio.
Per otto di loro, quelli che saranno giudicati migliori dalla commissione, c’è in palio anche una borsa di studio messa a disposizione dalle Fondazioni Edmund Mach e Caritro.
 
Iniziato nel novembre 2010 e terminato il 20 ottobre di quest’anno, il master promosso dalla Fondazione Mach con la collaborazione istituzionale e scientifica della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano, ha previsto 450 ore di lezioni in classe, oltre 130 ore effettive di seminari e visite guidate, con docenti provenienti dalle Università di Milano, Padova, Verona, Bologna, Torino, Firenze, Napoli, e ancora, dalla «Sapienza » di Roma, dalla «Bocconi» di Milano, e dalla «Cattolica» di Piacenza.
Duecento ore di tirocinio aziendale hanno completato il quadro formativo.
 
Per arrivare al colloquio finale i partecipanti hanno dovuto superare tre prove di grado (in viticoltura, enologia e marketing) ed avere una frequenza documentata di oltre i 2/3 delle ore totali previste dal piano didattico.
Contributi fondamentali sono arrivati dal mondo delle aziende che hanno prestato con entusiasmo competenze ed esperienze.
 
Un aspetto qualificante del progetto formativo sono stati i casi studio degli ambienti di coltivazione di Gewürztraminer, Pinot nero, Teroldego, Nebbiolo, Sangiovese, Merlot, Cabernets, con visite guidate ed incontri con produttori delle aree viticole del Trentino, dell’Alto Adige, Alsazia, Borgogna, Loira, Bordeaux, Piemonte, Romagna e Toscana.
 
 I primi 16 specialisti italiani di vini del territorio
Andrea Aldegheri (Verona): «Prove di defogliazione precoce  su vitigni autoctoni della Valpollicella: Corvina, Corvinone e Rondinella»;
Silvia Continolo (Verona): «Dalle epistole di Cassiodoro ai cinguettii di Twitter: il Soave »;
Alessio Casamatta (Grosseto): «Analisi e confronto fra differenti realtà di strade del vino nazionali ed estere;»
Mattia Cipriani (Rovereto): «Prove di defogliazione anticipata su una varietà autoctona trentina»;
Sebastiano di Maria (Campobasso): «La zonazione della DOC Tullum- Realtà produttiva e analisi preliminari»;
Eva Schmid (Ravenna): «Burson: la Romagna da scoprire. Quando il territorio è vino»;
Nicola Tedde (Nuoro) e Giampaolo Usai (Sassari): «Esperienze di inerbimento naturale e controllato presso un vigneto della Cantina Sociale di Santa Maria della Palma»;
Karen Casagrande (Conegliano): «Controllo qualità, analisi della concorrenza attraverso guide e concorsi, strategie marketing di supporto»;
Marco Sartori (Cembra): «Cinetica di maturazione aromatica delle uve di Sauvignon blanc: confronto tra cloni»;
Alessandro Chiandetti (Padova): «Studio del mercato dell’azienda Casale del Giglio in Thailandia»;
Giuseppe Fazio (Erice): «Esperienze di vinificazione del passito di Pantelleria»;
Giulia Filippetti (Roma): «L’ecosostenibilità: un’ulteriore opportunità di salvaguardia e di promozione per il vino di territorio»;
Claudia Tartani Santonastaso (Firenze): «Aspetti e strategie di marketing dell’azienda Ruffino»;
Anna Pancheri (Rovereto): «Piani strategici e comunicazione per i vini trentini»;
Andrea Martinelli (Roma): «Prove di Vinificazione di Teroldego»