La Procura di Rovereto ha inviato il Nas alla Cantina di Mori Colli Zugna

La Cooperazione trentina e lo stesso comparto del vino trentino tiene il fiato sospeso

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Con un notevole spiegamento di forze, i carabinieri del NAS si sono presentati stamattina alle 8 alla Cantina Sociale di Mori Colli Zugna e hanno compiuto una serie di operazioni volte a verificare una grande quantità di materiale, sia contabile che tecnico.
A quanto ci è dato sapere, sono stati posti sotto sequestro alcuni milioni di litri di vino e la documentazione relativa. La perquisizione, avvenuta nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovereto, è stata estesa ad alcuni soci della cantina.
L’indagine ha interessato anche i destinatari del prodotto finito, come la Cavit, per cui risulta evidente che il NAS sta ricostruendo l’intero percorso di ingenti quantità di uva conferita da alcuni soci.
 
La Cantina Sociale di Mori ha iniziato una serie di disavventure con i fatti che hanno portato al licenziamento del direttore Luciano Tranquillini lo scorso 3 novembre. Si era parlato di «gravi irregolarità inventariali», ma non siamo in grado di affermare che gli episodi di oggi e di allora siano collegati.
La Cooperazione trentina ha espresso la propria preoccupazione su quanto sta accadendo a Mori, ma è un po’ tutto il settore enologico trentino a temere i risvolti negativi di questo vero e proprio fulmine a ciel sereno.
Dovesse emergere qualcosa che abbia a che fare con la qualità del vino, infatti, sarebbe l’immagine stessa del vino trentino a soffrirne.


 
Nel riquadro il testo dell'interrogazione depositata con sorprendente tempismo dal consigliere provinciale Claudio Civettini.

CANTINA DI MORI E ACCERTAMENTI DEI NAS
COSA STA SUCCEDENDO? QUALI LE RAGIONI DI TUTTO CIO’?
LA PROVINCIA DIA SPIEGAZIONI URGENTI A TUTELA
DELL’IMMAGINE DELLA CANTINA E DEGLI OLTRE 500 SOCI
 
Si apprende che, da questa mattina, sarebbero in corso alla presenza degli uomini in divisa del NAS, degli accertamenti presso la Cantina sociale di Mori.
Un epilogo verosimilmente scontato a fronte delle situazioni che sono state create da una gestione che ci si permette – per quanto di quanto di nostra conoscenza – di non definire.
Ne è seguito un danno senza pari, originato da un insieme di provvedimenti che probabilmente non hanno e non avevano il necessario equilibrio, e sono stati assunti sottovalutandone le conseguenze.
 
Ciò detto, ci si rammarica della piega presa da questa vicenda poiché, se al centro vi fosse stato posto il bene dei soci, il bene comune e la tutela reale della cantina e del territorio, probabilmente chi aveva le redini del gioco non sarebbe potuto arrivare a determinare le condizioni che oggi stiamo vedendo nella cantina di Mori.
Una situazione che lascia sgomenti e che spaventa poiché, obiettivamente, non si riescono a vedere quali potranno essere le conseguenze reali in un momento nel quale, come non mai, la cantina di Mori aveva avuto successo, utili e dividendi.
 
Per tutto questo, ci si permette di formulare il presente atto ispettivo per chiedere semplicemente all’Assessore competente immediate delucidazioni su quanto sta accadendo alla cantina di Mori nell’interesse del sistema della cooperazione – laddove sia ancora difendibile – e, appunto, per ottenere tutte le spiegazioni possibili per rassicurare una platea che vede interessati soci presenti in tutto il Basso Trentino.
 
Tutto ciò premesso
Il sottoscritto Consigliere
interroga
Il Presidente della Giunta provinciale e l'Assessore provinciale competente per sapere:
 
•    Cosa sta accadendo alla cantina di Mori e quali le motivazioni degli accertamenti disposti presso la stessa alla presenza degli uomini in divisa del NAS;
•    Entro quali termini e secondo quali modalità intende attivarsi a tutela dell’immagine di una cantina tanto importante e, interpretandone le istanze, al fine di tutelare i legittimi interessi di tutti gli oltre 500 soci della stessa.
 
A norma di regolamento si richiede risposta scritta.
 
Cons. Claudio Civettini
Civica Trentina