A Riva del Garda la mostra «Intrepidi collegamenti»

Sottotitolo: «Esperimenti di mobilità tra lago e montagna» – È il contributo del Museo Alto Garda all'anno tematico «trasporti-transito-mobilità» dei musei dell'Euregio

Cartolina raffigurante la strada del Ponale tra Riva e la val di Ledro - Credit MAG Museo Alto Garda.

In occasione dell'anno tematico dei musei dell'Euregio 2021 dedicato al tema «trasporti-transito-mobilità» il MAG Museo Alto Garda propone la mostra «Intrepidi collegamenti. Esperimenti di mobilità tra lago e montagna». L'esposizione nasce dalla collaborazione nella realizzazione del progetto di ricerca «Dalla guerra alla mobilità sostenibile. Ferrovia e impianti a fune nel Tirolo storico».
Oltre al Museo Alto Garda, sono state coinvolte numerose realtà culturali e di promozione turistica trentine, altoatesine e austriache: il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto; il Touriseum Merano; l'Università degli Studi di Trento - Dipartimento Economia e Management; la Magnifica Comunità di Fiemme; Forte Colle delle Benne; APT Dolomiti Paganella - Dolomiti Paganella Future Lab; Naturparkhaus im Grand Hotel in Neu-Toblach, Nordkettenbahn - kleine Seilbahnmuseum.
Le finalità del progetto sono state quelle di analizzare il ruolo delle infrastrutture realizzate nel Tirolo storico in previsione della Grande Guerra e le ragioni che ne hanno determinato l’abbandono o l’eventuale reimpiego per altri scopi nell’ambito di una rinnovata mobilità, soprattutto in rapporto ai nuovi flussi turistici.
 
Durante la prima guerra mondiale, infatti, la necessità di spostare strumenti, merci ed eserciti composti da centinaia di migliaia di soldati in territori spesso impervi determinò una rapida accelerazione tecnologica che implicò l'individuazione e la realizzazione di infrastrutture ardite e innovative.
Venne così realizzata una fitta rete di infrastrutture integrate, composta da chilometri di teleferiche, ferrovie e linee stradali, in grado di collegare il fondovalle con le aree montane. Al termine del conflitto queste connessioni vennero utilizzate spesso anche come modello per la costruzione di infrastrutture a scopo turistico. Oggi abbiamo l'opportunità di dare a queste ricerche una connotazione ulteriore rispetto alla mera ricerca sul passato fine a sé stessa e di stimolare anzi riflessioni sulla viabilità, la mobilità e la frequentazione di aree a vocazione turistica.  Proprio da questo progetto nasce così la mostra temporanea «Intrepidi collegamenti. Esperimenti di mobilità tra lago e montagna», curata da Davide Allegri, Matteo Rapanà e Sara Vicenzi, con la collaborazione di Lodovico Tavernini. La mostra sarà allestita al piano terra del Museo di Riva del Garda, sede principale del MAG Museo Alto Garda, dal 19 giugno al 31 ottobre 2021.
 

La locomotiva della Mori - Arco - Riva, ferrovia inaugurata nel 1891 - Credit MAG Museo Alto Garda.
 
La mostra vuole mettere in luce come la Grande Guerra condizionò il sistema dei trasporti nell’Alto Garda, area nella quale si registrò dalla metà del XIX secolo una progressiva militarizzazione attraverso la creazione di un apparato difensivo e un'attenta gestione delle vie di comunicazione.
I trasporti in previsione della guerra vennero concepiti per creare una vera e propria rete, in cui la strada, la ferrovia o la funivia non erano strutture isolate ma singole parti di un sistema integrato all'avanguardia. La guerra impose la presenza di vie di comunicazione sicure per trasportare truppe e materiali, e rese necessaria la creazione di nuovi apparati, moderni e funzionali. Contemporaneamente, le vie di transito già presenti vennero essere poste sotto sorveglianza e passibili di interruzioni, posti di blocco e controlli ulteriori.
Nell'area gardesana la Grande Guerra interruppe gli entusiasmi turistici della belle époque con un blocco alla libera circolazione di uomini e mezzi. Tuttavia l’esplosione del conflitto non solo fece finire l'epoca precedente, ma ne creò un'altra che si manifestò mediante la realizzazione di una rete di trasporti che rimase oltre il conflitto, improntando la viabilità del periodo postbellico.
 
Al termine della guerra, la rete di trasporti che era stata creata nel periodo bellico continuò ad intervenire sulla progettualità successiva. Le strade divennero più sicure, imponendosi sugli altri impianti logistici e gli impianti a fune continuarono ad essere presenti nell'immaginario collettivo, facendo nascere una serie di progetti di collegamento fra la città di Riva e il monte Rocchetta, concretizzati poi nel secondo dopoguerra nella funivia che dalla città giungeva al Bastione.
La conoscenza dell’evoluzione della viabilità storica può essere utile per riflettere sulle problematiche della moderna viabilità, nella quale le considerazioni sulla mobilità a carattere locale si intrecciano con problematiche di natura globale.
La grande sfida che attende il territorio altogardesano, come tutto il territorio Euregio, è quella di garantire collegamenti sempre più rapidi e sicuri, ma al contempo sostenibili da un punto di vista economico ed ambientale.
 

Il battello divenne una soluzione per viaggiare da una sponda all’altra - Credit MAG Museo Alto Garda.
 
 Il percorso di visita 
Il percorso espositivo si articola in quattro sale sviluppate al piano terra del Museo Alto Garda. La mostra è introdotta dalle soluzioni espositive che accomunano i musei partecipanti al progetto «Connessioni montane» per riflettere sull’evoluzione della mobilità e delle vie di comunicazione nel Tirolo storico tra la fine dell’Ottocento e lo scoppio della Grande Guerra.
Le vetrine, realizzate con il legno recuperato dagli alberi abbattuti dall’uragano Vaia, contengono oggetti utili per contestualizzare il territorio altogardesano all’inizio del Novecento e illustrare le soluzioni adottate per trasportare merci e uomini.
Nella seconda sala filmati, oggetti e documenti archivistici illustrano l’importanza delle infrastrutture nel territorio altogardesano per lo sviluppo turistico della zona dalla fine del XIX secolo fino allo scoppio della Grande Guerra. Infatti a partire dagli anni Settanta dell’Ottocento il turismo diventò un elemento trainante dell’economia dell’Alto Garda, grazie anche al rinnovamento delle vie di comunicazione: gli itinerari terrestri vennero potenziati attraverso la sistemazione dei percorsi già presenti e la creazione di nuove strade, fra cui quella del Ponale.
 

Suggestivo progetto di funivia tra la Rocca e il Bastione veneziano - Crediti: MAG Museo Alto Garda.
 
Il battello, oltre che mezzo privilegiato per il trasporto di merci, divenne una delle soluzioni preferite dai turisti per viaggiare da una sponda all’altra del lago di Garda. Infine il completamento della ferrovia Verona-Innsbruck stimolò la realizzazione di tratte locali, fra cui la MAR (la Mori-Arco-Riva), terminata nel 1891.
Proseguendo nel percorso espositivo, ci si sofferma sulla Grande Guerra e sulle sue conseguenze sulla mobilità. Lo scoppio della guerra determinò l’interruzione della maggior parte degli spostamenti: le tratte ferroviarie civili, come la MAR, vennero interrotte.
La navigazione turistica subì un forte arresto a causa della militarizzazione del porto di Riva e le strade vennero poste sotto il controllo militare attraverso la creazione di postazioni all'avanguardia.
Lo scoppio della Guerra determinò tuttavia un nuovo tipo di mobilità integrata che nella zona altogardesana si concretizzò nella realizzazione di percorsi ferroviari militari e di una fitta rete di impianti a fune in grado di portare i rifornimenti provenienti da Trento in direzione della val di Gresta o della valle di Ledro, il più suggestivo dei quali partiva dalla piazza antistante il porto di Riva.
 

Partenza dell’impianto a fune tra Riva e monte Rocchetta - Credit Archivio Provinciale di Bolzano.
 
L’ultima sala affronta il tema dell’eredità delle infrastrutture realizzate a scopo turistico o per esigenze militari. Biciclette d’epoca, binari e sedili da seggiovia e una suggestiva linea del tempo guidano il visitatore nell’evoluzione della viabilità di questo territorio, da sempre luogo di transito per genti, merci e idee fra i passi montani dell'area alpina e l'ambiente lacustre aperto verso le città della pianura Padana. Proprio questa consapevolezza può essere utile per immaginare la mobilità del futuro, attenta all'ambiente e al paesaggio.
L'appuntamento è quindi per l'inaugurazione venerdì 18 giugno alle 18.00 al Museo di Riva del Garda. La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria a [email protected] o allo 0464 573869.