Gestione del lupo e lupi problematici in Trentino Alto Adige
Dorfmann e Tiefenthaler incontrano il Commissario europeo per l’Ambiente
La Commissione europea non ostacolerà gli stati membri e le regioni nella rimozione degli esemplari problematici di lupo.
È l’impegno che il Commissario europeo per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, ha preso ieri con l’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann e il presidente del Bauernbund, Leo Tiefenthaler.
In quest’occasione il Commissario ha anche sottolineato che i piani di conservazione e gestione del lupo devono venire dagli stati o dalle regioni.
«Dobbiamo quindi fare pressione a Roma affinché venga sviluppato un piano conseguente o affinché alle regioni alpine venga concesso di elaborare i propri piani», – ha dichiarato Dorfmann alla fine dell’incontro.
Il Commissario Sinkevičius ha incontrato l’europarlamentare sudtirolese insieme ai rappresentati dell’agricoltura montana e alpina - tra cui il presidente del Bauernbund, Leo Tiefenthaler - provenienti da Sudtirolo, Tirolo, Carinzia, Vorarlberg e Baviera, per discutere con loro della gestione del lupo.
«Abbiamo innanzitutto spiegato al Commissario le peculiarità dei pascoli alpini e il problema che il lupo rappresenta per queste realtà, – ha commentato Tiefenthaler. – A Sinkevičius è stato anche detto che un ulteriore aumento della popolazione di lupi renderebbe la gestione dei pascoli alpini difficile o addirittura impossibile.»
«Il Commissario ha mostrato di comprendere la nostra situazione, – ha dichiarato il presidente del Bauernbund dopo l’incontro. – Soprattutto i lupi e gli esemplari ibridi che si avvicinano agli insediamenti umani - cioè quelli che sono definiti come esemplari problematici - dovrebbero poter essere rimossi in ogni caso.
«Secondo quanto affermato dal Commissario, la Commissione europea non prenderà provvedimenti se gli stati o le regioni adotteranno norme che vanno in questo senso», – ha sottolineato Dorfmann.
Ieri il Commissario europeo per l’Ambiente Sinkevičius ha in particolare insistito sul fatto che la gestione della popolazione di lupi non è competenza diretta della Commissione, ma di stati membri e regioni.
«Ciò non toglie che i piani di gestione devono essere presentati alla Commissione europea, che deve valutarli sulla base delle disposizioni di tutela applicabili – ha spiegato Dorfmann – Ma l’elaborazione è nelle mani degli stati.»
In seguito a questo incontro, per l’europarlamentare sudtirolese e il presidente del Bauernbund è chiaro che gli sforzi devono ora andare in due direzioni.
«Serve innanzitutto creare un regolamento in Sudtirolo che permetta di rimuovere i lupi problematici in modo rapido e semplice, prima che possano diventare un pericolo per l’uomo, – ha dichiarato Dorfmann. – Il secondo passo da fare è convincere Roma ad adottare le misure necessarie per limitare la popolazione di lupi nel medio termine.
«Ciò può essere fatto con un piano di gestione nazionale, – ritiene l’europarlamentare. – In ogni caso sarebbe molto più sensato dare alle regioni alpine la possibilità di sviluppare i propri piani di gestione per ridurre la popolazione di lupi in modo efficiente.»