I commenti sulla tragedia dell’orsa Daniza/ 2
Parlano i soggetti titolati a schierarsi dalla parte della vittima in quanto per definizione a favore degli animali
Immagine del Servizio Fauna e Foreste della Provincia autonoMA di Trento.
Al momento sono due sono i soggetti che per definizione dovevano schierarsi contro l’uccisione involontaria del’orsa Daniza.
Si tratta della «Lega per l’abolizione della caccia» e «Lega Nazionale per la Difesa del Cane».
Ovviamente non c’è nulla da ridire. Non c’era un modo peggiore per concludere la vicenda.
Lega abolizione caccia
Per la LAC indegna conclusione di un decisionismo becero e pasticcione.
L'epilogo dell'orsa Daniza, perita in Trentino per inconvenienti correlati alla tele-sedazione, è l'indegna conclusione di un decisionismo becero e pasticcione della Provincia Autonoma di Trento, che tutto dovrebbe essere fuorché autonoma in decisioni che riguardano esemplari di specie particolarmente protette a livello statale e comunitario.
La Lega Abolizione Caccia (LAC), che chiede le dimissioni dell'assessore provinciale all'agricoltura Michele Dallapiccola, ricorda di avere avuto lo scorso 3 settembre rassicurazioni circa l'uso - per gli scopi di cattura, comunque contestati - di una trappola-tubo (cosiddetta «Culvert-trap») con esche alimentari, anziché il ricorso alla telesedazione, che comporta sempre un certo margine di rischio; le responsabilità pertanto sono prevalentemente politiche.
E' prevista intanto per il 20 settembre prossimo , alle ore 15.00, a Trento (con concentramento in Piazza Dante) la manifestazione annuale della Lega Abolizione Caccia in occasione dell'apertura della stagione venatoria in Italia, occasione per riproporre anche il tema della gestione faunistica in Trentino e dell'illegittimo accesso dei cacciatori in alcuni parchi naturali, non contemplato dalla normativa quadro statale del 1991 sulle aree protette.
Luca Lombardini – Lega Nazionale per la Difesa del Cane
La morte di Daniza è una tragedia che non deve passare sotto silenzio.
La Lega Nazionale per la Difesa del Cane agirà legalmente per conoscere la verità di un fatto che definire incredibile risulta riduttivo.
Come uomo, come cittadino, come professionista che dedica la propria vita alla cura degli animali e per ultimo come Presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane – sezione di Trento - sono sconcertato, indignato e profondamente amareggiato da quanto oggi accaduto.
L’indifferenza politica e la tacita, nonché approssimativa, sensibilità umana di determinate persone hanno avuto il sopravvento sull’intelligenza e sulla ragione comune. Quanto poco spessore d’animo e quanta miserevole incoscienza ci sono in morti innocenti e non necessarie.
Hanno ucciso una mamma orsa. Sono appagati? Sono ora più sicuri? Credono di avere fatto del bene alla comunità?
È il momento che la coscienza, quella più profonda, emerga ed impegni chi ha agito in modo così approssimativo.
Tutto ciò che potrà essere intrapreso da parte della Lega Nazionale per la Difesa del Cane - sezione di Trento - assistita dal proprio legale, Alfonso Pascucci, verrà portato a compimento.
Non sarà consentito che tragedie di questa portata vivano, da qui a poco, nel silenzio. L'associazione agirà per conoscere la verità di un fatto che definire incredibile risulta riduttivo.
Ci impegneremo con la massima energia perché tutti gli aspetti di questa triste vicenda emergano in toto, senza consentire, dove dovessero essercene, che punti oscuri, ancora una volta, rappresentino l'unica verità dei fatti.