Fine estate, tutti ai propri posti! – Di Giuseppe Maiolo, psicologo
Di fatto si può anche parlare di stress da rientro perché si deve affrontare uno stato di tensione provocata dal riavvicinarsi alla propria realtà e al proprio ambiente
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Settembre è per tutti il mese della ripresa. Ognuno riprende la vita di prima dopo le vacanze estive, il tempo lungo del giorno, l’ozio e la distensione.
C’è chi ritorna al lavoro e che inizia la scuola. Tornare alla vita di sempre vuol dire riprendere le abitudini consuete e tornare nei luoghi abituali con i tempi propri.
Sovente significa anche riprendere la routine e questo non sempre è facile. Anzi accade che ci si senta spaesati e in ansia oppure tristi e preoccupati per quello che ci attende.
In fondo ogni cambiamento non è mai indolore e di solito richiede una buona dose di preparazione adattamento.
Di fatto si può anche parlare di stress da rientro che è come dire fare i conti con uno stato di tensione provocata dal riavvicinarsi alla propria realtà e al proprio ambiente anche se conosciuto.
Così nervosismo, stanchezza, inappetenza, difficoltà a prender sonno o vera e propria insonnia, magari svogliatezza e disattenzione, sono spesso i sintomi più comuni di questo periodo.
C’è ci riesce con più facilità a riprendere il controllo e adattarsi e chi, invece, fatica e ha tempi più lunghi per l’aggiustamento del proprio ritmo biologico.
I bambini solitamente ci impiegano di più e dobbiamo aiutarli, ma anche gli adulti hanno bisogno di attrezzarsi per tornare alla quotidianità.
La prima cosa da fare allora è saper pazientare: c’è bisogno di riorganizzarsi ed è necessario non pretendere di tornare immediatamente ai ritmi di prima.
La nostra «macchina», il corpo, ha bisogno di essere adeguatamente «riscaldata» prima mettersi a correre!
Non bisogna quindi esagerare all’inizio con gli impegni, meglio scaglionarli e magari, se ne abbiamo la possibilità, darsi delle priorità cominciando con le cose o le incombenze più leggere o con le necessità meno fastidiose.
Tenersi anche del tempo libero in cui fare attività all’aria aperta. Il che permette di mantenere sia a livello fisico che mentale quella elasticità che il tempo estivo ci ha favorito. Il benessere è dato proprio da quanto più sappiamo mantenere flessibili e attive la muscolatura fisica e quella mentale, le articolazioni e i nostri pensieri, la fantasia e la creatività.
Per il ritorno a scuola dei bambini, il modo migliore per farli riadattare ai ritmi scolastici è quello di prepararli gradualmente ai tempi di lavoro, parlando in anticipo con loro delle attività che faranno, dei compagni che ritroveranno e degli insegnanti che li aspettano.
Di grande importanza è trasmettere aspettative positive, immagini piacevoli e una visione serena del mondo della scuola. Se vi sono cambiamenti che li attendono nella realtà che andranno a trovare o ritrovare, oppure nuovi compagni e insegnanti è assai utile che i bambini siano informati con delicatezza e realismo sapendo esattamente cosa li attende.
L’impatto con le cose nuove può essere difficile e più i bambini sono piccoli più sono abitudinari, pertanto incapaci di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mondo che li circonda.
Giuseppe Maiolo, psicoanalista
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