Gelate: Mezzacorona rifiuta ogni confronto per tutelare i lavoratori

I sindacati: «Scelta gravissima che priva questi dipendenti delle protezioni messe in campo dalla Provincia per fronteggiare questo evento straordinario»

Mentre i sindacati dell'agricoltura insieme alla Provincia e alle Organizzazioni dei Produttori, da Melinda a Sant'Orsola, si organizzano per trovare forme di sostegno al reddito adeguate per le lavoratrici e i lavoratori che perderanno numerose giornate di lavoro a causa delle gelate della primavera scorsa, il consorzio Valentina del gruppo Mezzacorona chiude la porta di fronte a qualsiasi confronto con le organizzazioni sindacali, privando nei fatti i 50 addetti delle possibilità di poter contare sulla rete di protezione straordinaria che si sta mettendo in piedi in queste settimane.
Lo denuncia con rammarico la segretaria generale di Flai Cgil del Trentino.

«Abbiamo chiesto un incontro nel maggio scorso alla direzione del consorzio Valentina e a quella del Gruppo, per aprire un confronto su come gestire la difficile situazione provocata dalle gelate – ricorda Manuela Faggioni. – Dapprima la direzione ha rifiutato l'incontro in quanto non aveva ancora dati sufficienti per valutare la gravità del danno e l’eventuale ricaduta sui dipendenti in termini di giornate perse; a giugno c'è invece stato risposto, senza mezzi termini, che Valentina non è disponibile a qualsivoglia accordo su alcun tema con i sindacati.»
Una presa di posizione gravissima, sia in termini di gestione delle relazioni sindacali sia, soprattutto, per le conseguenze sui lavoratori e le lavoratrici.
 
«E' stato attivato nelle scorse settimane un tavolo tecnico con gli assessori Olivi e Dallapiccola , tutte le OP della provincia e le Organizzazioni Sindacali per costruire un ammortizzatore sociale straordinario che verrà gestito dall'ente bilaterale dell'ortofrutta. La Provincia ha già stanziato con l'assestamento di bilancio le prime risorse, per un milione di euro, che serviranno a sostenere i lavoratori e le lavoratrici del settore: ci viene da dire risorse per tutti, tranne quelli del consorzio Valentina del gruppo Mezzacorona, per ottusa e assurda presa di posizione della loro direzione», insiste Faggioni.
Valentina, infatti, non applica ai propri dipendenti il contratto di lavoro adottato da tutte le altre Op in Provincia, e dunque, uniche sul territorio, le lavoratrici di Mezzacorona non potranno usufruire in maniera automatica delle misure messe in campo dalla PAT per il tramite dell'ente bilaterale.

«Da mesi insistiamo perché venga applicato a tutto il Gruppo il contratto territoriale di settore. E non per partito preso, ma nella consapevolezza che è più tutelante e più adeguato a dare risposte ai lavoratori e alle Aziende che fanno parte del sistema Cooperativo Trentino. Oggi queste lavoratrici senza quel contratto non hanno la copertura dell'ente bilaterale e per loro sarebbe dunque necessario costruire un percorso ad hoc. Ma allo stato attuale risulta impossibile, vista la totale chiusura del consorzio. Ancora una volta Rigotti, vice presidente della Cooperazione Trentina, si muove solitario e contro corrente, chiamandosi fuori dal lavoro di condivisione e di mutuo sostegno che Sindacati, FTC, PAT e tutte le altre aziende ortofrutticole del settore stanno portando avanti. Auspichiamo che la direzione prenda atto del grave danno economico che può produrre ai propri dipendenti e torni indietro. In caso contrario dovrà assumersene la responsabilità» conclude la segretaria della Flai.