Storie di donne, letteratura di genere/ 3 – Di Luciana Grillo

Trilogia di Carla Carloni Mocavero: le sue storie, la grande Storia – Primo romanzo: «Lo sconosciuto che le dormiva accanto»

Titolo: Lo sconosciuto che le dormiva accanto
Autrice: Carloni Mocavero Carla 
 
Editore: Ibiskos Editrice Risolo 2011 (collana Anthurium)
Pagine: 150 brossura
 
Prezzo di copertina: € 12
Curatore: Risolo A.
 
Carla Carloni Mocavero è una scrittrice nata a Perugia, ma triestina di adozione, impegnata nella vita civile e sociale, madre e nonna serena, fondatrice del Pen club di Trieste, ideatrice di affollati corsi di scrittura creativa.
Chi legge i suoi romanzi, coglie immediatamente l’interesse che l’autrice prova per il mondo di confine in cui vive, mondo ancora carico di ricordi e rimpianti, forse anche di tensioni apparentemente sopite, che affiorano all’improvviso, quando al centro della scena c’è la città di Gorizia, divisa, fino a non molto tempo fa, da un muro simile a quello di Berlino.
 
Nel romanzo «Lo sconosciuto che le dormiva accanto», in una casa rossa che evoca tempi passati, unica villetta rimasta a testimoniare una vita altra, in una selva di moderni condomini, scoppia una tragedia improvvisa che dà al romanzo l’aspetto di un giallo.
La protagonista, Marta, scopre che Pavel, il marito tanto amato, aveva una doppia vita.
Dunque, comincia a indagare, compaiono come dal nulla vecchi amici di suo marito, persone delle quali lui non le aveva mai parlato, scompare invece una enorme somma di denaro…
E intanto i suoi figli crescono, studiano, viaggiano, si allontanano, mentre lei, casalinga prima occupata interamente dai compiti di cura, diventa forte e combattiva.
 
La Carloni ci conduce con semplicità in un mondo di intrighi e di rancori, dove ancora si vivono le contraddizioni dei trattati di pace, le conseguenze di una guerra perduta, i problemi di convivenza tra italiani, sloveni, ebrei, palestinesi.
Si legge senza interruzioni questo romanzo, perché la storia è avvincente e ben scritta e perché squarcia il velo dell’omertà che ha voluto far dimenticare la lacerazione di un popolo e di un Paese.
 
Passa qualche anno e la Carloni offre un altro quadro relativo all’Italia nord orientale, affrontando un crudele fatto di cronaca, e lo fa non per giudicare, condannare, criticare o assolvere un’assassina, ma semplicemente per capire.
Il romanzo è «La donna che uccise il generale – Pola, 10 febbraio 1947».
Ma ne parleremo la prossima settimana.
 
Luciana Grillo