Ideato e organizzato da Mario Eichta a Follina
Incontro ecumenico internazionale in occasione del 22esimo Incontro italo-austriaco
Si è svolto Domenica 26 maggio 2013 il 22esimo Incontro italo-austriaco della Pace, ideato e organizzato da Mario Eichta in collaborazione con il Presidente del Comitato Sacrario austroungarico di Follina Cav. M d L. Marcello Tomasi e la Sezione A.N.A. di Vittorio Veneto e il Comune di Follina.
Quest’anno sede della manifestazione è stato il Sacrario austro-ungarico di Follina, a pochi chilometri da Vittorio Veneto.
Un luogo significativo: il paese infatti fu invaso dalle truppe austro-ungariche dopo la rotta di Caporetto nel novembre del 1917.
Un anno dopo gli occupanti, costretti a ritirarsi in seguito all’offensiva italiana che avrebbe posto fine alla guerra, lasciarono sul posto il cimitero militare austroungarico e oltre 400 feriti, molti dei quali gravi, che furono presi in cura dalla popolazione civile.
Nel corso dell’incontro, che ha visto la partecipazione di autorità civili, militari e dei rappresentanti delle associazioni d’arma provenienti da molte località austriache e italiane e germaniche e la Rappresentanza della Croce Nera Austriaca della Stiria e una numerosa rappresentanza delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana di tutti gli Ispettorati del Veneto, sono stati letti i messaggi di adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di Papa Francesco.
Il momento culminante e particolarmente significativo è stato quando i rappresentanti ufficiali di cinque diverse religioni - un Prete cattolico, un Pope ortodosso, un Pastore evangelico, un Rabbino e un Imam - si sono raccolti intorno all’altare del Sacrario e hanno recitato, ciascuno con la propria liturgia, una preghiera in ricordo dei Caduti e per la pace.
È stata la prova tangibile che il culto della Memoria può fare il miracolo di unire davvero tutti.
L’appuntamento è per l’anno prossimo, quando il 23° Incontro per la Pace si svolgerà a Cima Grappa con la possibile concelebrazione della S. Messa da parte dell’Arcivescovo di Trento Mons. Luigi Bressan.