L’eros in estate – Di Giuseppe Maiolo, psicoanalista
Cupido non ha un momento prestabilito in cui scoccare le sue frecce, ma in estate gli innamoramenti sembrano più facili e possibili...
Cupido non ha un momento prestabilito in cui scoccare le sue frecce. Ovviamente.
Ma in estate gli amori, o per meglio dire gli innamoramenti, sembrano più facili e possibili, favoriti dal particolare clima vacanziero che rende la quotidianità meno impegnativa per tutti.
Perché l’estate, sinonimo di ferie, sembra essere il tempo del cambiamento.
Tutto si ribalta e si modifica, mutano i ritmi abituali della vita, i comportamenti che gli atteggiamenti che si fanno più liberi e meno formali.
Muta anche l’eros e il modo di manifestare desideri e pulsioni.
In ferie, ad esempio, le categorie di tempo e spazio appaiono diverse.
Tutto è più breve e istantaneo, ma non perché le giornate siano più corte, anzi.
Piuttosto perché ogni azione e ogni evento ha un inizio e una fine già prestabilita.
E la fine di solito coincide con la conclusione della vacanza che è inderogabile e definita.
L’unità di misura di ogni accadimento è lo spazio temporale in cui ci consentiamo di sospendere le normali attività per goderci un periodo di riposo che chiamiamo vacanza e il cui nome significa, per l’appunto, «tempo vuoto» o libero dagli impegni.
Così in questo periodo le relazioni interpersonali diventano quanto meno «leggere».
Per esempio si riduce il «cuscinetto» protettivo che poniamo tra noi e gli altri e risulta più tollerabile un contatto ravvicinato, come dialogare con uno sconosciuto o sedersi a mangiare con ospiti mai incontrati prima.
Ci si può dare subito «del tu» e si possono stabilire rapporti confidenziali mentre quelli gerarchici si fanno più flessibili e confidenziali.
Si allentano i freni inibitori che regolano le relazioni, la postura e il linguaggio non verbale divengono immediati e per così dire «di pelle», cioè sensoriali e sensuali insieme.
I sensi, per l’appunto, sono coinvolti di prepotenza nelle relazioni che si stabiliscono, anzi fanno da guida nelle conoscenze casuali e ci permettono di ‘sentire’ cosa ci avvicina o ci allontana dagli altri, cosa ci attrae o ci infastidisce.
Di fatto poi, durante la vacanza, entra in campo la dimensione del gioco e del divertimento come forma di liberazione dagli schemi abituali.
Uno spazio che, nella vita di tutti i giorni, normalmente è accantonato dagli adulti.
In questa dimensione l’eros può esprimersi con più facilità. Si mostra con il volto della seduttività, o meglio con la maschera che tenta il gioco della seduzione attraverso uno sguardo apparentemente casuale o un sottile ammiccamento capace, invece, di alimentare fantasie e illusioni.
È allora che il corpo si infuoca e la libido diviene energia pura che può inebriare.
Si potrebbe dire, insomma, che in estate e durante le vacanze, può essere più facile far emergere quel lato istintuale, immediato e diretto che ha a che fare con la più antica natura di maschi e femmine.
E forse è anche meno complicato avvicinarsi a quel territorio della psiche che confina con la nostra parte «animale».
In ogni caso, lontano da qualsiasi moralismo e al di fuori dei legami esistenti o possibili, uomini e donne in estate, forse più liberi di attrarre ed essere attratti, di sedurre ed essere seducenti, più disinibiti nel manifestare quello che provano, attingono a quell’energia dinamica che chiamiamo eros, nel tentativo di compensare le proprie parti rigide.
Giuseppe Maiolo
Università di Trento
www.officina-benessere.it