Fiumeter patteggia la pena a 600.000 euro
S’è conclusa la vicenda giudiziaria che agli inizi del 2022 aveva portato al sequestro dell’impianto di recupero rifiuti di Denno
Nella mattinata odierna, con il patteggiamento della pena, s’è conclusa la vicenda giudiziaria che agli inizi del 2022 aveva portato al sequestro dell’impianto di recupero rifiuti di Denno (TN), gestito dalla ditta FIUMETER s.r.l., e del biotopo situato nei pressi del fiume Noce all’interno del quale l’azienda aveva abusivamente smaltito i rifiuti.
L’articolata indagine convenzionalmente denominata «Brennero», coordinata dal Procuratore Capo Sandro Raimondi e dalla Dott.ssa Alessandra Liverani della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Trento, condotta dai Carabinieri del N.O.E. e dagli ispettori del Nucleo Ispettivo dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, con la partecipazione anche di personale del Corpo della Forestale Provinciale, aveva permesso di accertare che FIUMETER, eludendo le norme tecniche e analitiche, smaltiva i rifiuti in quelle che avrebbero dovuto essere delle bonifiche agrarie, ma che di fatto si erano rilevate essere delle discariche abusive.
Dalle indagini era emerso che responsabili delle società - indagati in concorso per il delitto di attività organizzate per traffico illecito di rifiuti (aggravate) - avevano smaltito illecitamente ingenti quantitativi di rifiuti (stimati in circa 400.000 tonnellate), parte dei quali provenienti anche dai lavori per la realizzazione del collegamento tra la galleria di Base del Brennero e la stazione centrale di Innsbruck (A), in bonifiche agrarie della Valle di Non, aree di pregio destinate alla produzione agricola e alimentare.
Il patteggiamento scaturisce da un accoro tra le parti (Procura e difensori), sì che gli imputati non affrontano il processo beneficiano di uno sconto di pena.
Con la sentenza odierna il Giudice ha disposto la confisca di 600.000,00 euro applicando la pena della reclusione ad anni uno per i titolari dell’azienda e mesi sei per il dipendente, con la concessione della sospensione condizionale della pena per tutti gli indagati.
Per quanto invece attiene le aree nelle quali sono stati illecitamente smaltiti i rifiuti sono in corso le procedure di messa in pristino e/o bonifica.
La sensibilità della Procura di Trento verso l’ambiente ha consentito di tutelare aree, la cui vocazione è volta alla tutela del territorio, particolarmente note per i marchi che ne contraddistinguono le produzioni agricole di eccellenza, dall’illecito business dei rifiuti.