Storie di donne, letteratura di genere/ 165 – Di Luciana Grillo
Camilla Salvago Raggi, «Paradiso bugiardo» – Un percorso lucido e anche doloroso della propria infanzia che l'autrice ha avuto il coraggio di raccontare
Titolo: Paradiso bugiardo
Autrice: Camilla Salvago Raggi
Editore: Lindau 2016
Collana: Senza frontiere
Pagine: 110, Brossura
Prezzo di copertina: € 14
L’autrice ha scelto di raccontare la sua infanzia, ha scritto i suoi ricordi, ha modificato varie volte, negli anni, pagine e titolo.
Ora, dopo quarant’anni la coraggiosa casa editrice pubblica «Paradiso bugiardo» e noi lettori entriamo in punta di piedi nella vita di una bambina che abitava a Sanremo, in una grande villa, aveva una mamma tenera e molto ansiosa, un papà spesso assente, un nonno «Cerbero» e una dolce tata, Lora.
Andava a passeggio, amava giocare e soprattutto usare carta e colori. Era una bambina privilegiata e felice.
Ma, diventata adulta, quella bambina ha capito di essere stata relegata in un mondo a se stante, da un lato gli adulti, con i loro segreti, le loro vite misteriose, i loro rapporti complessi.
«I grandi avevano sempre dei segreti. Che papà facesse parte di questi segreti, mi stupiva ma solo fino a un certo punto. Mi bruciava l’esclusione».
Forse era esclusione, forse invece era indifferenza della bambina «chiusa nel mio piccolo bozzolo d’ egoismo, indifferente ed estranea a tutto quello che accadeva al di fuori».
In realtà, in un mondo in cui le vite degli adulti scorrevano separate da quelle dei bambini, una bambina sensibile può non capire il perché di certi comportamenti «sballottata tra sentimenti contraddittori».
Poi, soprattutto grazie alla zia Margot, la bimba diventata adulta capisce e comprende che il suo era sì un paradiso, in cui alla fine venivano smascherati gli adulti bugiardi.
«Tutto detto e tutto saputo» dunque, e tutto scritto e pubblicato, con coraggio, mettendo in piazza una storia delicata ma finalmente svelando una realtà che in molti avevano tentato di nascondere.
«E adesso sono contenta che il libro riveda la luce», dice l’autrice, come levandosi dalle spalle un peso troppo a lungo sopportato.
Luciana Grillo
(Precedenti recensioni)
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