L’Ordinario Militare in visita a Herat per la Pasqua

Monsignor Marcianò: «Siate operatori di gioia e costruttori di pace e di speranza»

«Il messaggio della Pasqua del Signore chiama ogni cristiano ad essere operatore di resurrezione e operatore di gioia anche nelle situazioni di degrado più terribili, quel degrado che proprio i militari arrivano a toccare più da vicino.
«Per questo sento di esprimervi la mia gratitudine: intessendo relazioni di fraternità non vi stancate mai di vincere il degrado e di lottare per costruire e ricostruire sempre la speranza di un mondo migliore»
 
Lo ha affermato monsignor Santo Marcianò, ordinario militare per l'Italia, durante l'omelia pronunciata oggi a Herat, in Afghanistan, dove si è recato per incontrare i militari del contingente italiano in occasione delle festività pasquali.
Nell’officiare i riti della settimana santa, ai quali hanno preso parte l’ambasciatore d’Italia in Afghanistan Luciano Pezzotti e il comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, monsignor Marcianò ha spiegato le ragioni ed il senso della sua visita.
 
«Sono qui tra voi come amico, come fratello e come padre. Amico che condivide la vostra storia, il vostro cammino e che vuole prendervi per mano.
«Come fratello, perché il senso della vita va cercato e trovato nella relazione con l’altro, superando ogni egoismo, vivendo in un clima di fraternità che è il punto di forza di tutti noi e del nostro paese.»
 
«Voglio condividere l’esperienza di stare nella precarietà della missione, – ha proseguito il vescovo castrense. – Vivere la logica della solidarietà che è capacità di portare con sé i dolori e le sofferenze di coloro che ci stanno accanto, le difficoltà, le paure, le ansie e i desideri.»