Cirillo Grott, una mostra a Rovereto – Di Daniela Larentis

Curata da Pietro Marsilli, verrà inaugurata alla Fondazione Opera Campana dei Caduti: resterà aperta dal 27 novembre all’8 gennaio 2017

Sofferente, legno di cirmolo, base 70 - 1960 - Foto di Claudio Rensi.
 
La mostra «Omaggio a Cirillo Grott», allestita con successo a Maso Spilzi, Folgaria, dal 2 luglio al 10 settembre scorso nell’ambito della manifestazione «Emozioni al Maso», verrà ora riproposta alla Fondazione Opera Campana dei Caduti, Colle di Miravalle a Rovereto, Trento, dal 27 novembre 2016 all’8 gennaio 2017.
Strettamente legata alla ricorrenza dell'Anno Santo della Misericordia, la prestigiosa esposizione resterà aperta al pubblico tutti i giorni con orario continuato 9.00|16.30.
L’inaugurazione dell’evento curato dallo storico e stimato critico d’arte Pietro Marsilli, scrittore e giornalista di origine roveretana, prevede un interessante intervento musicale del coro Sondelaile di Chiampo (Vicenza).
In occasione dell’esposizione allestita a Folgaria, in estate avevamo intervistato il curatore (vedi precedente articolo a questo link).
 
Laureatosi in Storia moderna all’Università di Bologna, Pietro Marsilli (foto) per cinque anni è stato lettore di Storia e Cultura italiane presso le Università di Innsbruck e di Salisburgo. Dal 1985 insegna Storia dell’arte al Liceo artistico di Trento.
Il suo principale settore di studio è la Storia dell’arte trentina e la Critica d’arte contemporanea, con particolare interesse per la scultura lignea.
Ha pubblicato una ventina di libri e un centinaio di interventi, articoli e saggi su periodici di settore, volumi miscellanei e cataloghi di mostre, è inoltre membro dell’Accademia Roveretana degli Agiati, della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche e del Centro Studi Judicaria.
 
Cirillo Grott, artista poliedrico sempre alla ricerca di nuove esperienze, testava l'utilizzo di materiali diversi, su tematiche e generi differenti.
Come viene evidenziato nel prezioso ed esaustivo catalogo (Edizioni Osiride) dal titolo «Cirillo Grott e la Misericordia», curato da Pietro Marsilli, le opere del grande artista folgaretano spaziano dalla pittura alla scultura, rappresentano scorci di paesaggio, immagini, colori, genti, spaccati di vita della montagna.
Le sue sculture esprimono interiorità intensa e potente, unitamente a quel lirismo che ha sempre connotato la sua anima e i suoi scritti. Un'artista profondo quindi, conosciuto nella storia dell'arte non solo trentina ma nazionale.
 

Amanti, tecnica mista su carta, 50x70 - 1975 - Foto di Claudio Rensi.
 
Nato il 18 dicembre del 1937 a Guardia di Folgaria, l’artista frequentò la Scuola d’Arte di Ortisei e quindi l’Accademia di Belle Arti a Roma, seguendo i corsi del maestro Pericle Fazzini.
All’inizio degli anni Sessanta si trasferì in Svizzera dove lavorò presso uno scultore; in quel periodo realizzò le sue prime opere che furono esposte in una collettiva a Losanna.
In seguito ritornò ad Ortisei dove lavorò assiduamente ad altre sculture che furono esposte prima in una mostra a Firenze e quindi a Monaco di Baviera.
Nel 1963, a Rovereto, aprì un suo atelier che in seguito venne affiancato dalla Galleria Paganini. Iniziò da quel momento un’intensa attività espositiva personale e di organizzazione di mostre altrui.
Si dedicò anche alla pittura e scrisse molte poesie. Viaggiò spesso e portò le sue opere alle più importanti rassegne in Italia e all’estero (Trento, Bolzano, Roma, Milano, Salisburgo).
 
Morì prematuramente nel 1990, il 27 febbraio. Dopo la morte la sua opera è stata al centro di varie iniziative espositive ed editoriali ed è in continua rivalutazione da parte della critica.
Le sue opere sono esposte in permanenza alla Casa-Museo di Guardia di Folgaria.
Scrive in catalogo il curatore a proposito di una delle straordinarie opere esposte, «Il sacrificio del partigiano» (pag. 25): «È uno dei massimi capolavori del Maestro. L’elmetto ben calato in capo, l’uomo disteso a terra tiene il fucile stretto davanti a sé quasi fosse una sua appendice, addirittura una protesi. Accanto a lui uno scheletro, la sua ombra, o piuttosto il suo futuro, lì, a portata di mano […]».
 

Il sacrificio del partigiano.
 
«La produzione artistica di Cirillo Grott (1937-1990) non procede per salti, – spiega il curatore – piuttosto scivola per tensione interna. Nel catalogo relativo alle due esposizioni folgaretana (2/7 – 10/9/2016) e roveretana (25/11 – 8/1/2017), viene proposta un’interpretazione di una parte significativa di essa letta come un percorso circolare che, partendo dall’uomo, ad esso ritorna.
«Il punto zero viene individuato in Prometeo: l’eroe che sfida il suo dio. Ne conseguono sofferenza e morte, il male, la guerra e la violenza, sia nei confronti degli uomini che della Natura tutta.
«In molte sue opere Grott esemplifica anche diverse modalità di riscatto: la non violenza, il perdono, l’affetto, l’amore, la carità, la fede, la gioia, la maternità, l’attenzione alla Natura, la sensibilità nei confronti della bellezza, il gusto per la musica e la danza: tutte declinazioni della Misericordia.»
 
Questa è una mostra che non deluderà certo il visitatore, da non perdere, in perfetta sintonia con lo spirito del Natale.
 
Daniela Larentis – [email protected]