Crisi economica in Trentino: confermati timidi segnali di ripresa
L’analisi della Camera di Commercio di Trento registra anche per il 4° trimestre 2013 un certo dinamismo nella domanda locale e nazionale

La Camera di Commercio di Trento ha presentato oggi i dati ricavati dall’indagine trimestrale sulla congiuntura. Un servizio utilissimo, perché rispecchia l’andamento dell’economia trentina rispetto ai trimestri precedenti e proietta il possibile andamento per l’immediato futuro.
La cosa principale che emerge dall’analisi dei dati del 4° trimestre 2013 è che l’economia provinciale conferma i timidi segnali di inversione di tendenza del ciclo congiunturale manifestati già nel trimestre precedente.
Il fatturato delle imprese monitorate registra, su base tendenziale, la seconda variazione di segno positivo dopo quasi due anni caratterizzati quasi esclusivamente da diminuzioni, mentre l’andamento dell’occupazione si allontana dalle marcate contrazioni dei primi trimestri dell’anno e si attesta su un valore di poco inferiore allo zero.
In controtendenza rispetto ai dati degli ultimi periodi, nel quarto trimestre sono la domanda locale e quella nazionale a palesare maggior dinamismo; le esportazioni rimangono ancora su valori positivi, ma inferiori alle performance rilevate nella parte centrale dell’anno.
Il fatturato complessivo realizzato dalle imprese esaminate nell’indagine aumenta nel quarto trimestre 2013 del 2,7%, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
I dati del quarto trimestre sembrano confermare che dal periodo congiunturale negativo iniziato negli ultimi mesi del 2011 e proseguito sino alla prima parte del 2013 si stia passando a una nuova fase, caratterizzata da timidi segnali positivi.
La domanda interna evidenzia segnali di vivacità, con una crescita del 3,8% per quella nazionale e del 3,0% per la domanda locale. La domanda estera, dopo il dato eccezionale del terzo trimestre (+10,3%), si attesta su un più modesto, ma pur sempre positivo, +1,0%.
In questo trimestre, il settore che evidenzia la performance migliore è quello dei servizi alle imprese, sia sul piano dei risultati economici che sul fronte occupazionale, il che è piuttosto significativo quantomeno di una visione positiva da parte delle imprese.
Il settore manifatturiero evidenzia una variazione positiva del fatturato di più modesta entità, determinata, contrariamente ai trimestri precedenti, dall’apporto decisivo della domanda nazionale.
In questo trimestre si registra una inattesa contrazione dei livelli di fatturato del commercio all’ingrosso, settore che durante l’anno aveva mostrato buone capacità di tenuta.
Segnali contrastanti emergono dalle imprese artigiane manifatturiere e dei servizi. Infatti, accanto ad una preoccupante diminuzione dei ricavi viene confermato il rafforzamento della base occupazionale avviato a partire dalla seconda metà dell’anno.
Dopo i dati incoraggianti rilevati nel terzo trimestre, il comparto estrattivo del porfido torna ad evidenziare le criticità che ne hanno contraddistinto l’andamento da più di cinque anni.
L’occupazione prosegue il suo andamento negativo, con gli addetti che diminuiscono su base annua dello 0,3%. La contrazione risulta, però, meno marcata rispetto ai trimestri della prima metà dell’anno e parrebbe indicativa di una tendenza al miglioramento che potrebbe consolidarsi nei prossimi mesi, se i risultati economici delle imprese confermassero il trend in ripresa.
La variazione tendenziale della consistenza degli ordinativi risulta positiva e pari a +7,1%, grazie soprattutto al contributo di quelli riconducibili al commercio all’ingrosso ed al settore manifatturiero. Il dato sembrerebbe confermare la fase di ripresa in atto e la sua prosecuzione anche nei primi mesi del 2014.
I giudizi degli imprenditori sulla redditività e sulla situazione economica dell’azienda evidenziano lievi miglioramenti rispetto ai trimestri immediatamente precedenti.
Economia mondiale e Area Euro
La crescita dell'attività economica mondiale e degli scambi internazionali prosegue a ritmi moderati.
Il dato definitivo relativo al Prodotto Interno Lordo mondiale del 2013 dovrebbe registrare una crescita pari al 3,0% rispetto all’anno precedente.
Su questo risultato pesano in particolar modo le inattese difficoltà riscontrate nel corso del 2013 in alcune delle economie emergenti (Russia, India e Messico, in particolare) dovute per lo più all’adozione di misure di politica economica orientate al riequilibrio della spesa pubblica nonché al calo delle esportazioni, in particolare di materie prime e risorse energetiche.
Anche l’area Euro nel suo complesso chiude l’anno in corso con un risultato negativo (-0,4%); il dato è particolarmente influenzato dalle crisi economiche in atto nei paesi della periferia (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia), ma anche dalla crescita inferiore alle aspettative registrata in paesi come la Germania e la Francia.
Le previsioni per il 2014, seppur con doverosa cautela, sembrano offrire qualche elemento di fiducia in più.
L’economia statunitense dovrebbe beneficiare nel 2014 sia di una maggior propensione al consumo delle famiglie sia di una ripresa del mercato immobiliare e delle costruzioni; in questo senso la recente soluzione della trattativa tra le forze politiche su bilancio e debito pubblico costituirà un ulteriore presupposto favorevole.
Sul fronte delle economie emergenti: tutti i cosiddetti Paesi BRIC, (Brasile in particolare, ma anche Russia, Cina e India), anche se su regimi di crescita differenti, dovrebbero confermare il loro ruolo di traino per l’economia mondiale.
Sulle stime di crescita previste non si esclude qualche revisione al ribasso connesse al tenore meno espansivo delle condizioni finanziarie globali.
Per quanto riguarda l’area Euro nel suo complesso, il 2014 dovrebbe riportare il PIL su valori di crescita superiori allo zero; tuttavia la ripresa rimane fragile.
Sulle effettive capacità produttive e di sviluppo dell’economia del vecchio continente pesano la lenta riduzione dell’indebitamento privato e pubblico, le incognite circa i tempi di recupero delle economie dei paesi della periferia nonché la capacità da parte delle istituzioni europee di creare meccanismi efficaci in grado di scongiurare nuove tensioni finanziarie.
IL PIL NEL MONDO E IN ITALIA
In Italia il PIL, sostenuto dalle esportazioni, ha interrotto la propria caduta nel terzo trimestre del 2013 e, stando alle previsioni, la tendenza sembrerebbe appena positiva nel quarto trimestre. Il dato definitivo dovrebbe confermare una diminuzione rispetto al 2012 pari all’1,8-1,9%.
Sulla base dei dati disponibili, si può valutare che l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche sia rimasto in prossimità della soglia del 3 per cento del PIL, nonostante l'ulteriore flessione del prodotto interno lordo.
Nel corso del 2013, a partire dalla seconda metà dell’anno, alcuni dei principali indicatori economici (fatturato, situazione degli ordinativi, grado di utilizzo degli impianti e clima di fiducia delle imprese manifatturiere) hanno mostrato i primi segnali di un’inversione di tendenza.
Permangono non esaltanti i risultati delle rilevazioni relative a settori importanti come le costruzioni e il commercio al dettaglio.
Nonostante i primi segnali di stabilizzazione dell'occupazione, le condizioni del mercato del lavoro restano difficili. Il tasso di disoccupazione, che normalmente segue con ritardo l'andamento del ciclo economico, ha raggiunto il 12,7% nel quarto trimestre.
I tassi di interesse a lungo termine sui titoli di Stato italiani sono diminuiti; il differenziale rispetto al rendimento del Bund decennale è sceso a circa 200 punti base.
Purtroppo, il credito alle imprese non sembra per il momento beneficiare del miglioramento delle condizioni sui mercati finanziari e continua a rappresentare un freno alla ripresa.
Dinamica di fatturato e occupazione su base annua
Nel quarto trimestre 2013 il fatturato complessivo dei settori oggetto d’indagine è aumentato del 2,7% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Per il secondo trimestre consecutivo dopo quasi un biennio di contrazione, l’economia locale, per la parte indagata nell’indagine, conferma quindi i primi chiari segnali di inversione di tendenza in senso positivo.
Nel periodo oggetto dell’indagine il miglioramento si manifesta soprattutto nel contesto delle vendite interne mentre le esportazioni si posizionano su livelli di crescita più contenuti ma comunque positivi. La domanda locale aumenta, infatti, del 3,0%, mentre la domanda nazionale, ma fuori provincia, aumenta del 3,8% su base tendenziale; si tratta di risultati indicativi di una tendenza al miglioramento, specie se raffrontati con la dinamica della domanda interna nei trimestri precedenti, che risultava in netta contrazione.
Le vendite estere, invece, scendono su livelli di crescita più contenuti (+1%) dopo il deciso aumento del periodo luglio-settembre (Graf.2).
Le imprese che mostrano la variazione di fatturato più positiva sono quelle della fascia dimensionale tra 5 e 10 addetti (+6,4%), seguite da quelle di maggiori dimensioni, tra 21 e 50 addetti (+5,1%) e oltre 50 addetti (+2,8%). Leggermente in aumento (+0,5%) il fatturato per le imprese più piccole (da 1 a 4 addetti) e decisamente in difficoltà (-3,0%) le imprese della fascia intermedia (Graf.3).
L’occupazione nel trimestre continua a ridursi anche se ad un tasso inferiore rispetto a quello evidenziato nella prima parte del 2013: la variazione tendenziale è ora pari a -0,3%.
La situazione permane alquanto grave presso i settore dell’estrattivo, delle costruzioni e dell’autotrasporto merci, che registrano cali occupazionali compresi tra il 4 e il 6%.
Le ore lavorate si riducono dell’1,7%, valore analogo a quello registrato nel trimestre precedente.
Industria manifatturiera
Il comparto manifatturiero industriale aumenta il fatturato su base annua dell’1,0%. Si tratta della seconda, seppur timida, variazione positiva dopo un anno di contrazione dei ricavi delle vendite.
Il risultato è determinato da un deciso aumento della domanda nazionale, mentre sia la domanda locale che le vendite estere sono in diminuzione.
La variazione occupazionale tendenziale si attesta su valori di poco superiori allo zero (+0,3%). Decisamente interessante risulta invece l’andamento degli ordinativi (+8,8%), che fa ipotizzare una ripresa dell’attività industriale per i primi mesi del 2014.
Le imprese che evidenziano un andamento decisamente positivo sono quelle che operano nel manifatturiero alimentare mentre registrano un calo del fatturato le industrie operanti nella metallurgia e nella meccanica.
Estrattivo e costruzioni
Dopo i dati incoraggianti rilevati nel terzo trimestre, il comparto estrattivo del porfido evidenzia nuovamente grosse difficoltà nelle vendite.
Rispetto all’analogo periodo del 2012 il fatturato diminuisce del 5,6% e il valore della produzione del 10%.
I risultati del trimestre indicano, purtroppo, che la crisi strutturale che coinvolge il settore da oltre un quinquennio non sembra avere fine.
In coerenza con i deludenti risultati economici complessivi anche l’occupazione mostra un’ulteriore contrazione (-5,6%) rispetto allo stesso trimestre del 2012.
Nel trimestre in esame il settore edile conferma i risultati positivi registrati tra luglio e settembre.
Il fatturato aumenta decisamente dell’8,7%, il valore della produzione mostra una crescita altrettanto interessante (+7,3%), il dato sugli ordinativi (+5,0%) alimenta un certo ottimismo anche per i prossimi mesi.
Il buon esisto del comparto è sostenuto dalla domanda locale e dalla domanda nazionale; ciò sembra indicare che la manovra pubblica di sostegno messa in atto dalla Provincia nei primi mesi del 2013 e lo sblocco di risorse pubbliche per gli investimenti in infrastrutture abbiano prodotto i loro effetti.
Nonostante i buoni esiti evidenziati dalle imprese esaminate nell’indagine non va comunque dimenticata la grave crisi strutturale che ha caratterizzato il settore negli ultimi tre anni e i cui effetti sono ben visibili nei dati sull’occupazione che diminuisce su base tendenziale del 5,0%.
Distribuzione all’ingrosso e al dettaglio
Ingrosso
Dettaglio
Anche in questo trimestre è necessario separare, nell’analisi, il settore del commercio all’ingrosso da quello del commercio al dettaglio, perché presentano delle dinamiche sensibilmente differenti.
Il commercio all’ingrosso evidenzia un calo del fatturato complessivo su base tendenziale (-3,1%), con una sostanziale tenuta di quello alimentare e un calo sensibile dell’ingrosso non alimentare (-5,9%).
L’occupazione permane in contrazione, ma su livelli contenuti (-0,3%) Il commercio al dettaglio, invece, mostra in questo quarto trimestre 2013 evidenti segnali di vivacità, con il fatturato in aumento del 6,4%.
In questa fase incidono sensibilmente il risultato complessivo delle concessionarie, mentre il commercio al minuto non alimentare (esclusi gli autoveicoli) evidenzia una diminuzione del fatturato su base tendenziale pari allo 0,7%; leggermente positivo il risultato del dettaglio alimentare (+1,6%).
Infine, l’occupazione mostra ancora un dato in diminuzione, ma su livelli decisamente più contenuti rispetto alle rilevazioni precedenti (-0,6%).
Autotrasporto merci
Come più volte evidenziato nei trimestri precedenti, il settore dell’autotrasporto si caratterizza per un’evoluzione apparentemente contradditoria delle sue componenti economiche e occupazionali.
Sul piano dell’evoluzione del fatturato, il comparto evidenzia anche nel periodo ottobre-dicembre un andamento decisamente positivo, determinato prevalentemente dai risultati di alcune medie e grandi imprese (+7,1% la variazione su base annua), grazie soprattutto all’ottimo andamento dei traffici all’estero, mentre l’occupazione diminuisce pesantemente per il settimo trimestre consecutivo (-4,3%).
Una spiegazione definitiva di tale differenza non è possibile con i dati raccolti dalla presente indagine, tuttavia va considerato che molto probabilmente la tenuta del fatturato non è comunque sufficiente a garantire il mantenimento dei margini reddituali erosi dall’incremento dei costi e che quindi sul piano della competitività, così come traspare dalle opinioni espresse dagli imprenditori, la situazione del settore sia comunque problematica.
La caduta dei livelli occupazionali, infine, può in taluni casi essere ricondotta alle pratiche di esternalizzazione messe in atto da alcune imprese al fine di migliorare i livelli di redditività.
Servizi alle imprese e terziario avanzato
Il settore che beneficia in modo evidente della ripresa della domanda locale è senz’altro quello dei servizi alle imprese.
Dopo sei trimestri consecutivi con fatturato in diminuzione su base tendenziale, i risultati economici di questo trimestre presentano un fatturato complessivo in deciso aumento dell’11,3%.
Per il secondo trimestre consecutivo anche il dato sui livelli occupazionali, il migliore tra i comparti esaminati, mostra segnali confortanti (+4,0% la variazione su base tendenziale).
Le prospettive per i prossimi mesi nelle opinioni degli imprenditori
Grafico sulla redditività tra un anno - Grafico sulla capacità di competere tra un anno
Le opinioni degli imprenditori in merito alla situazione dell’azienda in termini prospettici (arco temporale di un anno) sono ancora pessimistiche e confermano che i timidi segnali di ripresa per il momento hanno raggiunto una parte limitata dell’universo imprenditoriale. Le imprese che temono un peggioramento della propria situazione economica sono ora il 25,2%, contro il 23,5% del trimestre precedente, mentre l’11,7% prevede un miglioramento. Il saldo risulta, quindi, ancora negativo (-13,5%) e in linea con i dati dei trimestri precedenti. Il settore che denota un maggior pessimismo circa le prospettive future è quello estrattivo, mentre gli imprenditori del manifatturiero sono maggiormente ottimisti.
I giudizi in prospettiva sulla capacità competitiva delle proprie aziende, se analizzati considerando la serie storica degli ultimi trimestri, rimangono invece tendenzialmente stazionari. Il saldo tra ottimisti e pessimisti è, nel periodo analizzato, pari a -0,8%; risulta positivo presso tutte le classi dimensioni più alte e pari a zero o negativo presso le imprese di più piccole dimensioni.