Lome Lorenzo Menguzzato, «Un popolo di volti» – Di D. Larentis
Nella personale dell’artista inaugurata il 1° ottobre ad Alghero, in occasione dell'Alguer Family Festival, sculture e dipinti di grandi dimensioni – L’intervista
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«Un popolo di volti» è il titolo della mostra personale dell’artista Lome Lorenzo Menguzzato inaugurata lo scorso 1 ottobre ad Alghero in occasione dell'Alguer Family Festival.
Si tratta di un’esposizione di sculture e dipinti di grandi dimensioni che si inserisce fra gli eventi dell’importante manifestazione in programma dal 30 al 7 ottobre, quest’anno giunta alla sua seconda edizione, il cui tema centrale è la famiglia.
Lome, all’anagrafe Lorenzo Menguzzato, pittore e scultore trentino, è molto conosciuto; fondatore del Bosco dei Poeti è vincitore di importanti premi (nel 2005 gli viene assegnato il prestigioso Premio Telecom Italia (Presidente Umberto Eco) «Contagiare Bellezza». Nello stesso anno gli viene conferito a Bardolino il premio «Lodovico Morando», tanto per citarne alcuni).
Il progetto «Bosco dei poeti» nasce una ventina di anni fa e raggruppa molti artisti lungo il percorso (come lo stesso Lome ci ha raccontato in una precedente intervista se ne contano seicento per un totale di più di mille opere); si apre con una preghiera incisa su pietra donata dal Papa Giovanni Paolo II Karol Wojtyla e un pensiero donato da Sua Serenità Altissima il Dalai Lama, affiancate da due grandi pietre realizzate dall’artista francese Ben Vautier.
Ad oggi sono oltre 300 le mostre e gli eventi in Italia e all’estero a cui ha partecipato. I suoi lavori sono stati inseriti in importanti progetti architettonici.
Ne ricordiamo una fra le più recenti, la «Dangelomelodies», un libro, un tour, una mostra, organizzata lo scorso anno con Sergio Dangelo, maestro delle avanguardie storiche e fondatore con Enrico Baj del Movimento Nucleare (1951).
Pittura ad olio su carta, su tela e su tavola, sculture, lavorazioni del vetro, del ferro, ceramica, acquerello, diverse sono le tecniche da sempre utilizzate per comunicare e interpretare la realtà, in cui «condivisione e relazione» sono due parole fondamentali del suo personale vocabolario.
Proprio Sua Serenità Altissima il Dalai Lama, nel libro «L’arte della felicità» edito da Mondadori (un volume in cui Howard C. Cutler riporta i lunghi colloqui intrattenuti con il Dalai Lama), ribadisce il concetto di relazione (pag. 49 op.cit.).
«Se considerassimo innanzitutto il modello della nostra esistenza dall’infanzia fino alla morte, constatiamo che in pratica ci alimentiamo dell’affetto altrui. Il fenomeno inizia dalla nascita. Il nostro primissimo atto, dopo che siamo nati, è succhiare il latte di nostra madre o di una balia. E’ un atto di affetto, di compassione. Senza di esso è evidente che non sopravviveremmo […].»
Un concetto che ha molto a che vedere con quello di famiglia, ovvero il primo nucleo affettivo in cui ognuno è inserito e in cui vengono trasmessi dei valori e in senso più esteso, istituzione e gruppo, famiglia intesa anche come relazione sociale.
Abbiamo avuto il piacere di porgere a Lorenzo Menguzzato alcune domande.
Lome Lorenzo Menguzzato.
Come è nata l’idea della mostra organizzata ad Alghero in occasione dell'Alguer Family Festival e di che evento si tratta nello specifico?
«È frutto di una doppia amicizia tutta casuale che ha avuto origine in due posti diversi per poi unirsi ad Alghero dove vivono Paolo Sirena e Mauro e Filomena Ledda.
«Il primo è il direttore della Fondazione Alghero, realtà che cura gli eventi artistici e culturali della città, mentre Mauro e Filomena sono i genitori di un’amica di mio figlio.
«Mauro e Filomena sono anche i responsabili dell’Ufficio Politiche Familiari del Comune della città e organizzatori dell’Alguer Family Festival. Mauro vedendo i miei lavori mi ha invitato ad Alghero e mi ha chiesto se potevo organizzargli una mostra dove La Famiglia fosse il tema centrale che legasse le opere esposte.
«Quando abbiamo illustrato a Paolo Sirena questa idea ci sono voluti pochi istanti perché venisse accolta. L’Alguer Family Festival è un evento che dura otto giorni, quest’anno alla sua seconda edizione, dove arte, spettacolo, cultura e tanto divertimento hanno come destinatario la Famiglia.
«Alghero l’anno scorso, durante la prima edizione, ha ricevuto dalla PAT la certificazione di Comune Amico della Famiglia, primo comune al di fuori del Trentino. Quest’anno il 5 ottobre ha ospitato la prima Convention del Network Family in Italia, realtà che mette insieme comuni e organizzazioni che vogliono mettere le Politiche Familiari al centro della propria azione amministrativa.»
«Un Popolo di Volti» è il titolo della personale inaugurata il 1 ottobre, quante sono le opere esposte e come sono state realizzate?
«Per l'occasione ho esposto a Torre Sulis di Alghero 30 grandi opere a olio di grande formato dove il popolo è il protagonista in cammino.»
Come grilli al Vento Olio su Tela cm 100x70.
Collegata all’evento la performance del 3 ottobre dal titolo: «Valore Primario». Potrebbe condividerne con noi il significato, raccontandoci chi vi ha preso parte?
«L'inaugurazione del 1° ottobre è stata seguita da una performance il 3 ottobre. Non ero solo, con me si è esibito anche il Maestro Flautista Mauro Uselli, abbiamo utilizzato anche dei suoni registrati di gabbiani a scandire il tempo.
«Negli spazi di Torre Sulis durante la performance ho realizzato in diretta un grande dipinto che rimarrà a testimonianza dell’evento ai Musei e al Comune di Alghero.»
Su cosa vuole maggiormente porre l’attenzione attraverso i suoi lavori?
«Valore Primario non è solo un titolo, ma è il ribadire, almeno a me stesso, l'importanza della prossimità. Un dipinto per me è come una pagina aperta, mi piacerebbe che lo spettatore trovasse sempre qualcosa di diverso nell’osservarlo.
«Cerco di trasmettere l'energia, lo slancio vitale, nel tentativo di indirizzare l’attenzione più verso le domande che può suscitare piuttosto che fornire risposte.
«Ho chiesto anche di poter lavorare a Torre Sulis e di essere disponibile almeno due ore al giorno nel periodo del Festival per poter avvicinare curiosi e scolaresche.»
L'Oro Verde - Olio su Tela cm 80x120.
Progetti futuri?
«Ho molti programmi in corso, dopo Prayer for Peace con l'estensione della preghiera d'artista più lunga al mondo (420 artisti di 53 nazioni) al Bosco dei Poeti c'è la richiesta di portare il progetto al Monte Verità, sul ponte di Mostar e in molte altre sedi. Certamente il riconoscimento di Sua Serenità Altissima il Dalai Lama e la fiducia degli artisti è da stimolo a fare sempre meglio.
«Al Bosco dei Poeti stiamo accordandoci con MUSE, Museo delle Scienze di Trento, e il Centro Nazionale per la Biodiversità Forestale-Carabinieri di Peri(VR) per organizzare un’offerta didattica di Arte e Natura rivolta alle scuole di ogni ordine e grado.
«Per fine anno ho poi in programma una mostra con l'amico Sergio Dangelo negli spazi di Palazzo Proibizzer e Casa del Vino a Isera.»
Daniela Larentis – [email protected]