«Eroi silenziosi», i Vigili del Fuoco Volontari del Trentino

Sono immortalati in un documentario scritto e diretto dal collega Franco Delli Guanti

La foto è tratta dalla copertina del DVD, visibile per intero a pié di pagina.

Si intitola «Eroi silenziosi» e racconta la storia e l’impegno dei Vigili del Fuoco Volontari del Trentino.
Pensiamo che si tratti di un unicum a livello nazionale nel suo genere per fissare su pellicola la genesi della realtà di vigili del fuoco volontari, lo sviluppo, le modifiche che ha subìto nel corso dei secoli.
Non esistono altrove, nell’intera penisola, opere simili. Un lavoro lungo, fatto di ricerche, di ricostruzioni, di raccolte di documenti in archivi locali ma anche in quelli del Ferdinandeum di Innsbruck e del Corpo Nazionale di Roma.
Tra le particolarità di questo documentario una serie immagini inedite tratte da Super8 girate da amatori negli Cinquanta, Sessanta e Settanta che riprendono pompieri impegnati in manovre e interventi, e che testimoniano anche i mezzi che allora avevano a disposizione i vigili del fuoco.
 
«Un lavoro come questo mancava al Trentino – racconta l’autore Franco Delli Guanti – esistono decine di libri sui Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari, scritti soprattutto in occasione di anniversari, che raccontano la storia di ogni singolo Corpo ma di documentazione visiva non c’è assolutamente nulla.»
Un lavoro a doppio binario, che intreccia la realtà trentina con quella del resto di Italia e d’Europa.
Il racconto parte da lontano cronologicamente, dalla prima testimonianza di un incendio in Trentino al villaggio palafitticolo di Fiavé in epoca neolitica tra il 1800 e il 1300 avanti Cristo.
Racconta poi la nascita delle prime forme spontanee di aggregazione per spegnere gli incendi e di quelle successive un po’ più strutturate del periodo romano quando Ottaviano Augusto decise di introdurre una delle prime figure specializzate nella difesa e la sicurezza dell’Urbe, i vigiles.
 
Nel documentario è possibile vedere anche una forma primitiva di caserma, il cosiddetto Excubitorium, oggi ancora visitabile nel quartiere romano di Trastevere.
Vengono poi ricostruiti episodi avvenuti nell’antichità, come il furioso incendio che nel 1112 distrusse la città di Trento o ancora quello del 1705 che bruciò il paese di Mezzolombardo. Si fa riferimento alle prime «carte di regole» risalenti al 1200: codici che dettavano le regole volte a prevenire il pericolo di incendio e a punire con severità i piromani.
A Riva del Garda addirittura uno statuto datato 1274 istituiva la pena di morte nei confronti di incendiari di case abitate.
Vengono descritte anche le evoluzioni tecnologiche degli strumenti utilizzati dai vigili del fuoco, con le prime pompe antincendio francesi datate 1699.
Proprio il modello francese, con le unità militarizzate di vigili del fuoco istituite sotto Napoleone, viene preso da esempio da paesi come la Germania, l’Austria, il Belgio e l’Italia.
Si arriva quindi ai giorni nostri in cui la realtà dei Vigili del Fuoco Volontari del Trentino è diventata una presenza solida e organizzata efficientemente.
 
Dalla legge regionale del 1954 che istituiva i corpi dei Vigili del Fuoco Volontari in ogni comune del Trentino e dell’Alto Adige, oggi sono diventati 237 i Corpi sparsi sull’intero territorio della Provincia Autonoma di Trento.
Oltre 7.000 uomini e donne sempre pronti ad intervenire in qualsiasi situazione di pericolo e di emergenza.
«Quello che emerge dal documentario – sottolinea l’autore – è che se alcuni decenni fa si decideva di diventare vigile del fuoco perché magari lo era il papà o il nonno, e quindi c’era una tradizione familiare, e si era spinti anche da un attaccamento alla propria comunità, oggi quello spirito di solidarietà non è cambiato, ma si è passati ad una figura molto più professionale e  preparata.
«Il vigile del fuoco non è più chiamato solo a spegnere incendi, ma deve intervenire in t
anti altri tipi di situazioni, ad esempio in un’azienda chimica, con tecniche che richiedono una preparazione specifica.»
Competenze che sono state messe a frutto in diverse occasioni negli ultimi anni. Situazioni spesso drammatiche e pericolose in cui i Vigili del Fuoco trentini hanno dato prova di grande organizzazione e professionalità: si pensi in Umbria, in Abruzzo, in Emilia Romagna, per citare le emergenze più recenti.
Particolarmente emozionante, nel documentario, la testimonianza raccolta a L’Aquila del sindaco Massimo Cialente che ricorda l’impegno dei vigili del fuoco trentini nella sua città fin dalle prime ore successive al terremoto.
C’è poi il toccante racconto dell’ex comandante dei vigili del fuoco di Tesero Giuliano Vaia, che ripercorre i terribili momenti della tragedia di Stava del 1985.
E ancora l’intervista a Sergio Filippi, vigile de fuoco che nel 1955 fu tra i primi a prestare soccorso nella frana di Zambana.
A sottolineare la professionalità e il prezioso contributo che i vigili del fuoco trentini hanno più volte portato nelle calamità che hanno colpito le altre regioni italiane è lo stesso Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile Nazionale.
Parole e ricordi che sono accompagnati dalle musiche originali di Matteo Stocchino. 
Un documentario che da voce ai vigili del fuoco di ieri e di oggi, grazie anche al contributo di storici e studiosi anche di Roma e di Mantova, e di Marco Zeni per quanto riguarda la parte locale.
Oltre sessanta minuti di immagini, documenti, fotografie storiche, per un lavoro che racchiude una parte di storia del Trentino con uno sguardo al domani.