La città che gioca e sorride, quella di Adelfo Bayr

Inaugurata a Palazzo Trentini la mostra fotografica dell’artista trentino

E’ uno scatto di vita, di gioia e di speranza, quello che traspare dalle fotografie di Adelfo Bayr, protagoniste della bella mostra «Trento né ieri né domani», inaugurata questa mattina a palazzo Trentini e aperta al pubblico fino al 17 febbraio prossimo.
«Bella l’idea», ha esordito il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, «di offrire una lettura, ma anche una riflessione sul presente, non senza spunti sociali e culturali sulla trasformazione della città, attraverso la rappresentazione fotografica.»
 
Di questa mostra, nata dal felice incontro di intenti di Consiglio provinciale e Fondazione Museo storico trentino, Dorigatti è piaciuta molto l’attenzione alle persone, ai volti, ai gesti: Persone che, ha detto, l’artista trascina alla ribalta dall’anonimato, capace di fissare gli attimi di movimento, di vita, una vita colta sempre con una vena di benevolo ottimismo.
«E’ questa, dunque, una mostra che si pone controcorrente rispetto all’attuale clima di difficoltà, di pesantezza e di ombre, – ha osservato Dorigatti, – e dona un insperato sollievo e uno sguardo di speranza nel futuro.»
 
(A sinistra, Adelfo Bayr. Sopra, l'inaugurazione)
 
Ottimismo e positività sono stati evidenziati anche dagli altri interventi che hanno preceduto la visita della mostra.
Accanto a questi elementi il critico trentino Giuseppe Calliari ha sottolineato l’altro elemento fondante dell’opera di Bayr, quello del viaggio: Trento è una città che qui è ritrovata con l’occhio del viandante, uno spazio permeabile da attraversare e rubato al flusso del tempo.
 
Calliari, riprendendo il pensiero del semiologo francese Roland Barthes ne «La camera chiara», ha osservato che se qualcosa cerca di venir fuori nonostante tutto, in una lettura immediata e preculturale dell’opera fotografica, qui è il movimento, il mutamento, l’avventura, la vita vista attraverso gli occhi del viaggiatore: «una città che gioca e sorride».
Per parte sua, Adelfo Bayr, fotografo per passione da oltre 50 anni, testimone della Trento che cambia, viaggiatore sensibile, capace di commuovere ed emozionare, ha concluso rivelando di aver trovato nello scatto e nella rappresentazione fotografica della vita, il senso pieno della propria esistenza.