Lome, incontro al Bosco dei Poeti – Di Daniela Larentis

Abbiamo incontrato l’artista trentino a Dolcè, in provincia di Verona, al confine con il Trentino, in un’oasi di pace fra arte e natura – Intervista a Lorenzo Menguzzato

Lome, Bosco dei Poeti.
 
C’è un posto davvero speciale in provincia di Verona, al confine con il Trentino, chiamato «Bosco dei Poeti», dove staccare la mente dalle preoccupazioni quotidiane, vagando liberi lungo 12 km di sentieri ben curati, è tanto piacevole quanto illuminante.
Immergersi totalmente in quell’ambiente naturale, lasciandosi catturare dal fascino dell’arte e della poesia, è una pratica rigeneratrice per il corpo e per lo spirito.
Quello a cui l’artista trentino Lome, nome d’arte di Lorenzo Menguzzato, ha dato vita a Dolcè (VR) venticinque anni fa, è un progetto culturale ad ampio respiro: è anzitutto un bosco vero e proprio, uno spazio che ospita più di seicento artisti, per un totale di oltre di mille opere, sempre aperto al pubblico, che si estende su di una superficie di circa 130 ettari, dove pittori, poeti, amanti dell’arte e della poesia entrano in relazione dialogica.
 
A ragione può essere definito «mistico», in quanto rinvia alla dimensione spirituale dell’uomo: con le sue 35 postazioni che si incrociano lungo i numerosi percorsi disseminati in un territorio davvero vasto, dove soffermarsi a sfogliare e leggere, è in grado di offrire al visitatore un’esperienza immersiva indimenticabile (all’entrata, colpisce la potenza della preghiera incisa su pietra offerta dal Papa Giovanni Paolo II Karol Wojtyla, così come il pensiero dedicato da Sua Serenità Altissima il Dalai Lama, affiancate da due grandi pietre realizzate dall’artista francese Ben Vautier).
Il Bosco dei Poeti, con i suoi spazi all’aperto adatti ad ospitare eventi, seminari e discipline come lo yoga o il Tai Chi, propone un’offerta diversificata. Dopo il lockdown, molte sono state le richieste di spazi dove poter svolgere tali attività all’aperto, in un luogo di pace che possa favorire la meditazione.
 

Ben Vautier, Bosco dei Poeti.
 
Vivendo nel mondo veloce e connesso che noi tutti conosciamo, a maggior ragione l’incedere lento, in un contesto naturale ammantato di spiritualità, può essere considerato una sorta di cammino iniziatico.
Passeggiare nel Bosco dei Poeti diventa un moto di elevazione spirituale, uno strumento per accrescere la consapevolezza di sé stessi e della realtà in cui si è calati.
 
Avanziamo lungo quelle arterie boschive, pervase di energia positiva, che ci riportano peraltro alla memoria le potenti suggestioni letterarie di filosofi e scrittori autorevoli, pubblicazioni come «Le fantasticherie del passeggiatore solitario», edito da BUR, («Les Rêveries du promeneur solitaire»), opera incompiuta del filosofo francese Jean-Jacques Rousseau, nata dalle annotazioni che lui appuntava durante le lunghe passeggiate solitarie, sulla natura, sulla società, su sé stesso; ma anche «Camminare» di Thoreau, edito da Mondadori, un saggio illuminante in cui lo scrittore americano dell’Ottocento rifletteva su come, in nome dello sviluppo economico e del profitto, l’uomo andasse incontro alla propria distruzione.
 

Bosco dei Poeti, spazio per attività didattiche all'aperto.
 
Lome, Lorenzo Menguzzato, non ha certo bisogno di presentazioni, è un artista apprezzato sia a livello nazionale che internazionale; citiamo alcune note biografiche prima di passare all’intervista: agli inizi degli anni Ottanta frequenta la Scuola Internazionale di Grafica a Venezia con Riccardo Licata.
Si diploma al corso di pittura aula Emilio Vedova, all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1988.
Con una borsa di studio del Comune di Trento si specializza nella stamperia/laboratorio di Giorgio Upiglio a Milano.
 
Lavora a Trento e Dolcè (VR). Conta al suo attivo oltre 200 mostre in Italia e all’estero, esponendo fra l’altro in prestigiosi spazi pubblici come Traklhaus di Salisburgo, Palazzo delle Albere a Trento, Museo d’Arte Moderna di Bolzano, Galleria Civica d’Arte contemporanea di Trento, MART Museo d’Arte moderna di Trento e Rovereto, solo per citare alcuni nomi a titolo esemplificativo.
Curatore con scritti e disegni di diverse riviste, realizza peraltro con Luigi Serravalli quattro libri/oggetto, pubblica 3 libri oggetto con la casa editrice Pulcino Elefante e 4 libri d’artista per le Edizioni La Maddalena con Alda Merini.
 

Bosco dei Poeti, una delle 35 postazioni lungo il percorso.
 
Coordinatore e curatore di programmi RAI, nel 2011 in occasione dell’Anno Internazionale delle Foreste viene chiamato a curare la mostra «Pensieri al Vento» presso l’URP del Corpo Forestale de Mono Stato a Roma e nello stesso anno è invitato a curare l’evento «Forest Magic Mountain» in occasione della Giornata Mondiale della Montagna per la FAO a Roma. Per la Fondazione Accenture è testimonial del progetto «Forest Skill» presso il Collegio delle Università Milanesi.
Nel 2013 è curatore della mostra «Dichter-Garden» al Botanikum di Monaco di Baviera.
 
Nel 2015 per il progetto «Bosco dei Poeti» viene chiamato da Earth Italy, FAO e Ministero dell’Ambiente a esporre all’Expo di Milano nel Cluster Mediterraneo.
Nel 2016 lavora al libro oggetto /progetto «A Song» omaggio a Ezra Pound con un testo inedito di Lawrence Ferlinghetti che viene presentato in anteprima alla Fondazione Mudima a Milano.
Con l’amico Sergio Dangelo dà inizio al progetto DANGELOMELODIES, un tour espositivo in divenire e nel 2019 fonda con Dangelo il Movimento «New Situazionisme».
 
Segnaliamo «Cantico», un progetto culturale che si presta a più letture e che verrà inaugurato a fine estate al Muse, Museo delle Scienze di Trento: le splendide opere, da lui realizzate a tecnica mista su carta, catturano il fascino di stormi di uccelli in volo e se da un lato sembrano rimandare a una riflessione profonda su tematiche che attraversano la contemporaneità, come quella delle migrazioni, dall’altro sono un invito a meditare sulla necessità di tutelare la biodiversità, come lui stesso ci racconta.
Alda Merini scriveva che «è difficile tornare illesi dal bosco dopo che si è sentito il canto degli uccelli». Lei è fra gli illustri protagonisti del Bosco dei Poeti; Lome stesso ci anticipa la notizia che è da poco iniziata la fase progettuale/esecutiva di un Bosco dei Ciliegi dedicato alla grande poetessa: «Una promessa fatta tanti anni fa – sottolinea l’artista - ma anche un percorso di fede e fratellanza con omaggi alla natura e ad Alda Merini di amici vicini e lontani».
Curiosi di saperne di più abbiamo il piacere di porgergli alcune domande, immersi nella tranquillità di un luogo davvero straordinario.
 

Lome, Bosco dei Poeti.
 
Che cosa rappresenta per lei il Bosco?
«Da 25 anni il Bosco dei Poeti esprime un credo, in questo momento rappresenta non solo il mio impegno ma quello di una famiglia intera. Io mi sento il custode di questo luogo naturale e spirituale, percorribile a piedi lungo 12 km di facili sentieri. È un percorso che copre un’area molto vasta, ma non è solo questo, è molto di più.»
 
Come si snoda il percorso?
«È un percorso immerso nel verde con poesie e disegni di artisti italiani e internazionali, fra i quali Alda Merini, Andrea Zanzotto, Patrizia Cavalli, Nanni Balestrini, Maurizio Cattelan, Arturo Schwarz, Nicola De Maria, Luigi Ontani e moltissimi altri.
«Si estende attorno a una collina a forma di piramide, un tempo si chiamava Dos dei Nespolari, ora Dos dei Lecci, è un luogo antico che rimanda, come si evince dal nome, a insediamenti preromanici. Sulla sua sommità è stata scoperta tempo fa una grotta di grande interesse scientifico. Il percorso lungo il quale è possibile ammirare le opere dei 600 artisti si snoda attraverso 35 postazioni dislocate lungo facili sentieri, praticabili anche da persone anziane, da famiglie con bambini, da scolaresche.»
 

Lome, Cantico - Sovrapittura a olio e smalto su carta.
 
Per chi è pensato, a chi si rivolge idealmente?
«È un’aria molto vasta aperta all’intera comunità, non solo veneta, considerando che molti artisti sono internazionali, uno spazio in cui non è possibile intravedere un confine.
«Molte persone si stupiscono del fatto che non sia recintato, sarebbe impossibile farlo e poi non avrebbe senso. È un luogo spesso citato in pubblicazioni che parlano di arte ambientale e che mi ha regalato nel tempo grandi soddisfazioni.
«Si rivolge a tutti coloro che amano l’arte e la natura, ai turisti, alle famiglie, ai bambini, agli anziani, in genere a tutti coloro che amano passeggiare in un ambiente naturale carico di energia positiva.
«Nel Bosco ci sono anche tre aule per la didattica ed una grande tettoia dove vengono organizzate letture, mostre, concerti, eventi. Su richiesta vengono realizzati lezioni e laboratori per le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie o superiori, calibrati sulle esigenze di programma e in coordinamento con i docenti.»
 
Come ha vissuto il periodo di lockdown imposto dall’emergenza coronavirus?
«È stato un periodo molto fecondo, dal punto di vista creativo, concentrato sul mio lavoro di artista, nella prima parte. La forza fisica ritrovata nella seconda parte mi ha donato nuove energie, mi ha consentito di poter pensare a nuovi progetti, una sorta di rinascenza, una rinascita; ho potuto svolgere lavori di sistemazione in Bosco, anche la manutenzione dei sentieri richiede molto lavoro, non ci si può mai fermare.»
 

Lome, Cantico - Sovrapittura a olio e smalto su carta.

C’è qualche particolare ricordo legato al Bosco che vorrebbe condividere?
«Ho vissuto qui momenti molto felici, fra i tanti ricordi in questo momento me ne viene in mente uno. Una quindicina di anni fa, in agosto, io e un gruppo di amici avevamo organizzato un’escursione sul Lagorai, poi saltata a causa del brutto tempo.
«Alla fine, abbiamo fatto una cena improvvisata qui al Bosco, sotto la tettoia, durata dalle otto di sera alle otto della mattina successiva (c’era Maurizio Cattelan, Marco Montesano, Fabio Cavallucci, Anna Galtarossa e diversi altri, fra cui gli editori di Flash Art, Giancarlo Politi ed Helena Kontova, per citarne alcuni), è stato davvero un bel momento che ha sancito un rapporto d’amicizia, non di semplice conoscenza superficiale, un legame più profondo.»
 
La poetessa Alda Merini, citando un nome per esemplificare, ha composto dei bellissimi versi ispirati a questo luogo straordinario. Altri grandi personaggi lo hanno fatto. Può condividere un ricordo, un pensiero a riguardo?
«Al Bosco dei Poeti abbiamo una sorta di Comitato scientifico, ne fa parte anche Alberto Casiraghy, aforista, illustratore, editore, fondatore dell’Edizione Pulcinoelefante, ha realizzato 5.000 libriccini con Alda Merini.
«Con la Merini sono riuscito a realizzare sei libri/oggetto, ho peraltro conservato delle interviste inedite che in futuro manderò in onda. Sono meravigliato quando penso a lei, ogni volta si svela questa sua lucida preveggenza: tutti i libriccini, pur essendo diversi, avevano il titolo di Il Bosco, lingua sconosciuta di Dio, questo era il nome della collana.
«E questo Il Bosco, lingua sconosciuta di Dio in fondo si sta realizzando, in un percorso che rappresenta idealmente la congiunzione tra il Bosco dei Poeti e la Madonna della Corona.»
 

Lome, Cantico - Sovrapittura a olio e smalto su carta.
 
Potrebbe brevemente raccontarci di che cosa si tratta?
«In autunno, verrà annunciato un nuovo progetto che sarà realizzato presumibilmente entro la primavera del prossimo anno.
«Posso già anticipare che presto un sentiero unirà spiritualmente il Bosco dei Poeti, in particolare il Giardino dei Ciliegi, dedicato ad Alda Merini, al Santuario della Madonna della Corona.
«Alcuni anni fa abbiamo rinvenuto in Bosco una grotta, l’idea sarebbe quella di creare idealmente un ponte fra questo particolare luogo e l’antico santuario.»
 
Relativamente ai progetti futuri, potrebbe svelarci qualche altra anticipazione?
«Durante il lockdown, al Muse, per festeggiare la Giornata Mondiale della Poesia 2020, sono state realizzate due puntate con la partecipazione di 24 poeti nella prima e 18 nella seconda: rispettivamente il 21 marzo, sul risveglio della natura, e il 12 aprile, giorno di Pasqua, sul Cantico.
«In settembre-ottobre verrà inaugurato al Museo delle Scienze di Trento l’intero progetto Cantico, che ha avuto una gestazione di 4 anni, con il coinvolgimento fra l’altro un amico, ex Generale dei Carabinieri, il quale ha sviluppato il tema dell’antibracconaggio.
«Sono sempre stato affascinato dall’idea delle migrazioni, ho sviluppato attraverso i miei lavori questa tematica realizzando diverse opere. Avremo modo di parlarne nel dettaglio prossimamente.
«Sono anche stato invitato a Sacile, in Friuli-Venezia Giulia, in occasione di una importante manifestazione di origine medievale, la Sagra degli Osei, o degli Uccelli, che si svolge come da tradizione nel mese di Agosto.
«In una chiesa sconsacrata esporrò un’installazione. Attualmente sto anche partecipando a tre mostre diverse, due negli Stati Uniti e una in Belgio.»

Daniela Larentis – [email protected]

Lome, La Grotta, Bosco dei Poeti.