«La peggiore» mette a confronto i problemi di due adolescenti
Sarà in scena martedì 20 gennaio al teatro Cuminetti di Trento il secondo spettacolo della rassegna «Scappo a teatro»
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«La peggiore», ovvero una storia semiseria sui bisogni dell’adolescenza, è lo spettacolo che andrà in scena martedì 20 gennaio al Teatro Cuminetti di Trento nell'ambito della rassegna Scappo a Teatro, organizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara.
Racconta di un incontro casuale, eppure importantissimo, fra due ragazze adolescenti: una etichettata come difficile, l’altra a sua volta in difficoltà, senza però che nessuno se ne accorga.
Sena ha 16 anni e Valentina uno in più. Sena vive in una bella casa con la sua famiglia, mentre Valentina vive invece in una casa famiglia.
Da Sena tutti si aspettano solo e sempre qualcosa di buono.
Da Valentina invece nessuno si aspetta nulla, in quanto viene definita «un ammasso unico di cattiveria»: meglio dunque starne alla larga.
Lo ha detto il direttore della casa famiglia che la ospita, motivando che lei, fra tutte quelle che sono passate da lì, è da considerarsi senza dubbio «la peggiore».
Ma un bel giorno, sotto una pioggia incessante, Sena e Valentina prendono i loro zaini e se ne vanno; una non sa dove, l’altra lo sa fin troppo bene.
E va a finire che si incontrano. Unite dalle diverse fragilità che hanno nello stare al mondo, finiscono per scegliersi e insieme intraprendere un viaggio che le cambierà profondamente.
Un viaggio fatto di emozioni, di parole non dette e di altre dette troppo forte, con l’irruenza e la sincerità concessa solo alla vera amicizia.
Spunto per «La peggiore» è un libro bellissimo e spietato: La feroce gioventù, di Cesare Fiumi dedicato alla violenza giovanile.
Ma se Fiumi affida un barlume di speranza solo alle ultime righe dell’epilogo, lo spettacolo parte invece proprio da quelle righe per un’inversione di rotta; fino a mettere in scena un paradosso, quello di una pistola che diventa occasione per una vita nuova.
Una visione positiva di speranza per le giovani generazioni.
Lo spettacolo, allestito dalla Compagnia Sipario Toscana per la regia di Fabrizio Cassanelli, vede in scena Valentina Grigò e Sena Lippi.
Il testo si avvale di una drammaturgia originale curata da Sofia Assirelli, Mirko Cetrangolo e Cristiano Testa che affida molta importanza ai dialoghi attraverso i quali si manifestano i caratteri e le differenze fra i personaggi.
Il linguaggio si fonda su un flusso dialogico continuo che fa risaltare una modalità comunicativa tipica della relazione tra adolescenti, fatta di scambi di battute brevi, rapidi monologhi, sfoghi, tensioni drammatiche, irruzioni comiche.
La programmazione dello spettacolo a Trento è inserita in un progetto, condotto dall'Ufficio Formazione e Scuole del Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con l'Agenzia provinciale per la Famiglia, che ha visto il coinvolgimento dell'Associazione «Agevolando», impegnata nel favorire l’accompagnamento all’autonomia di neo-maggiorenni usciti dall'esperienza delle «case famiglia».
Oltre a presentare e discutere i temi trattati dalla rappresentazione scenica in programma martedì 20 gennaio, è stata dato sostegno al progetto «Giovani per casa» che, attraverso uno spot programmato nelle sale cinematografiche e una cartolina, propone collaborazioni temporanee destinate a giovani maggiorenni che hanno vissuto – come Valentina, una delle due protagoniste de «LA PEGGIORE» – parte della propria vita al di fuori della famiglia d'origine (casa famiglia, comunità di accoglienza, affidamento) e che sentono la necessità di sperimentarsi in una coabitazione.
Si cercano persone singole, coppie o famiglie che abbiano uno spazio disponibile e il desiderio di mettersi in gioco per ospitarli.
Tenendo come riferimento il valore del mutuo aiuto, della solidarietà, dell'accoglienza e del sostegno reciproco.
Martedì 20 gennaio il sipario del Teatro Cuminetti si alzerà su «LA PEGGIORE» alle ore 10,00.
Al termine della rappresentazione, il pubblico degli studenti avrà la possibilità di confrontarsi con alcuni ragazzi che hanno vissuto l'esperienza della «casa famiglia» per ragionare sui contenuti dello spettacolo.
Sarà senz'altro l'occasione per riflettere sul termine di «peggiore» in rapporto all'adolescenza, ai suoi sistemi di relazione e ai modelli di riferimento proposti dai vari canali comunicativi.