La storia di Dolomieu nel monologo di Eugenio M. Cipriani

Venerdì 30 dicembre Cipriani ne narrerà le avventure a palazzo Pizzini di Ala, con inizio alle ore 21.00

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Tutti conoscono le Dolomiti, tanti sanno che devono il nome alla roccia chiamata Dolomia, alcuni sanno che il termine deriva dallo studioso Deodat de Dolomieu.
Ma nessuno conosce la storia di questo scienziato francese, piena di peripezie.
Venerdì 30 dicembre Eugenio Cipriani vestirà i panni di Dolomieu e ne narrerà le avventure a palazzo Pizzini, inizio alle ore 18.30.
 
Si tratta della prima rappresentazione in Trentino di questo originale monologo, intitolato «Il mio nome è Dolomieu»; è organizzato dalla biblioteca comunale di Ala, in occasione dei 70 anni dall'inaugurazione.
Eugenio Maria Cipriani, autore di numerose pubblicazioni sul mondo della montagna, indosserà i i panni dello scienziato Dieudonné Guy Silvain Tancrède de Gratet de Dolomieu (1750-1801), studioso e viaggiatore francese vissuto nella seconda metà del Settecento, e ne racconterà la vita e le ricerche, in particolare sugli allora inspiegati motivi della nascita delle montagne.
 
Una vita avventurosa che lo ha visto due volte in prigione ma anche ospite dei più importanti salotti culturali europei.
Fu il primo naturalista a visitare le Piramidi d'Egitto dove scampò alla morte per pura fortuna. Amato dalle donne e molto apprezzato dei contemporanei, alla sua morte tanta notorietà si dissolse nel giro di pochi anni e oggi nessuno si ricorderebbe più di lui se non avesse dato il nome alle montagne più belle del mondo.
Egli è noto infatti per aver compreso la matrice chimica delle rocce dolomitiche che proprio da lui prendono (peraltro del tutto casualmente) il nome.
 
Geologo attento e capace di creare una rete scientifica, fu uno dei padri fondatori di una scienza nata da poco: la geologia. Dolomieu, inoltre, visse in prima persona l’annosa querelle scientifica dell’epoca fra chi sosteneva l’origine ignea delle rocce (Plutonisti) e chi ne affermava di contro l’origine idrica (Nettunisti).
Una controversia che infiammò gli animi di cattedratici di fama mondiale e che ebbe riscontri importanti anche nella letteratura e nelle arti.
La Rivoluzione francese cambiò il corso della sua vita che, nel suo ultimo decennio, fu tutto un susseguirsi di campagne esplorative e guai personali.

Appuntamento alle 21.00 di venerdì 30 dicembre ad Ala, a palazzo Pizzini.