Danzare il transitorio sulla «Morte e la fanciulla» di Schubert
La Compagnia «Abbondanza/Bertoni con l’orchestra Haydn al Sociale per Indanza giovedì 28 novembre
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La Compagnia Abbondanza/Bertoni, formazione storica e di prima grandezza del panorama della danza contemporanea italiana, presenta al Teatro Sociale per InDanza/Trento, rassegna del Centro Servizi Culturali S. Chiara, uno dei suoi lavori più intensi e incantevoli: «La morte e la fanciulla», sulla celeberrima partitura di Franz Schubert per l’occasione eseguita live dall’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta dal Maestro Daniele Giorgi.
Una scrittura musicale che aspira all’infinito e una danza che accompagna lo spettatore verso l’ignoto e il trascendente.
Lo spettacolo andrà in scena giovedì 28 novembre 2019, alle ore 20.30, sul palco del Teatro Sociale.
Si segnala che lo spettacolo prevede nudo integrale.
Dal 1991, anno di nascita del duetto Terramara, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni creano in tandem.
Unici nel panorama della danza contemporanea italiana, i due artisti residenti a Rovereto con la compagnia che porta i loro nomi lavorano su temi ricorrenti quali l’amore, il tragico e il dolore.
Negli ultimi anni si sono concentrati sull’interpretazione coreografica di grandi partiture musicali in una trilogia nella quale tornano a una forma pura di danza.
Primo felice capitolo di questa trilogia è «La morte e la fanciulla», spettacolo vincitore del Premio della critica italiana Danza&Danza 2017, costruito sull’omonimo Quartetto n.14 di Franz Schubert in re minore, pubblicato postumo nel 1831, considerato anche il testamento poetico del compositore.
A Trento sarà un’intera orchestra d’archi diretta dal Maestro Daniele Giorgi a eseguire la partitura nella trascrizione che ne diede successivamente Gustav Mahler per archi.
«Il nostro pensiero – spiegano Abbondanza/Bertoni – con questo lavoro torna a posarsi sull’umano e ciò che lo definisce: la vita e la morte.
«L’inizio e la fine sono i miracoli della nostra esistenza, così come l’impermanenza dell’essere con le sue forme continuamente mutanti.
«Questo transitare da una forma all’altra ha a che fare con l’arte coreutica, balenare di immagini che appaiono e scompaiono continuamente. Per questo abbiamo indugiato sull’aspetto ‘crepuscolare’ della danza, colta proprio nell’attimo impermanente e transitorio».
La morte e la fanciulla è un sentito trio femminile nel quale Michele Abbondanza e Antonella Bertoni dispiegano l’umano nell’eccellenza delle sue dinamiche, integrano con naturalezza la tecnologia sul ciclo di vita e morte che definisce l’uomo.
Sulfureo e carezzevole, lo spettacolo vede tre donne nella penombra diventare una «danza nuda», inseguita nelle pause dalla prospettiva sghemba della macchina da presa, come occhio voyeuristico.
Ampliando il racconto schubertiano della fanciulla ghermita dalla morte in metafora della bellezza rapita, fragile, sublime ed effimera della danza stessa, costruiscono un’opera visionaria, dai tratti espressionisti, sviluppata in mirabile sintonia con la musica, esaltata in questa recita dall’eccezionale esecuzione dal vivo degli archi della Haydn.
Con la nuova stagione di danza prenderanno il via anche i Talk inDanza, una serie di incontri con le compagnie protagoniste previsti al termine dello spettacolo. Nel secondo appuntamento di quest’anno, giovedì 28 novembre, saranno ospiti Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, autori dello spettacolo e fondatori dell’omonima compagnia. L’incontro sarà moderato da Emanuele Masi.
Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
Dall’esperienza newyorkese nella scuola di Alwin Nikolais agli studi francesi con Dominique Dupuy, attraverso le improvvisazioni poetiche di Carolyn Carlson, lo studio e la pratica dello zen, Michele Abbondanza (co-fondatore del gruppo Sosta Palmizi e docente alla Scuola di Teatro del Piccolo di Milano) e Antonella Bertoni fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l'attività formativa e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo.
Daniele Giorgi
Artista poliedrico, è direttore d’orchestra, compositore e violinista. Dal 1999 violino di spalla dell’Orchestra della Toscana, nel 2003 inizia a dedicarsi alla direzione d’orchestra vincendo, nel 2004, il secondo premio al Concorso Internazionale «Pedrotti» di Trento e il premio speciale del pubblico.
Oggi collabora con numerose orchestre fra cui l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’ORT e la Czech Chamber Philharmonic.
A partire dal 2014 è Direttore Musicale dell’Orchestra Leonore, e Responsabile della Stagione Sinfonica «Promusica».
È ideatore e Direttore Artistico di «Floema»: ossia un progetto per la creazione un ecosistema musicale a Pistoia e provincia, incentrato sullo sviluppo di un modello di interazione, innovativo e sostenibile, fra istituzione musicale e territorio.