«Piano vino», i due comitati tecnici al lavoro nel segno dell’unità
Azioni di marketing mirate ai mercati in espansione, ma anche nuova attenzione al mercato interno e in particolare ai milioni di turisti
Sono due i comitati tecnici del «Piano vino» nominati venti giorni fa dalla Giunta provinciale, uno per la produzione e l'altro per la promozione, che si sono oggi ufficialmente insediati.
Soddisfatto l'assessore all'agricoltura e turismo Tiziano Mellarini.
«Il momento è propizio per fare scelte importanti e per affermare la vitivinicoltura trentina sui mercati nazionale e internazionale, ma occorre farlo dando un forte segnale di unità.»
Base di partenza del lavoro che attende i due comitati sono i documenti già prodotti dalla Fondazione E.Mach e dai «4 saggi», che anticipano quali dovranno essere le strategie per dare al settore un nuovo modello di governance, sia sotto il profilo della produzione vitienologica che della promozione in abbinamento con la proposta turistica del Trentino.
I temi da affrontare sono noti: la costruzione di un brand per i vini trentini che faccia riferimento al territorio ed alla sua specifica connotazione montana, e scelte varietali che privilegino pochi vitigni, gli autoctoni in primis, capaci di interpretare appieno l'identità del Trentino e la qualità di un territorio caratterizzato da una spiccata naturalità, sostenibilità e innovazione, per quanto riguarda l'aspetto della produzione.
Azioni di marketing mirate ai mercati più promettenti ed in espansione, ma anche una nuova attenzione al mercato interno ed in particolare ai milioni di turisti che scelgono il Trentino per le loro vacanze e che all'immagine positiva dell'ambiente che li ospita associno anche i vini, gli spumanti e le grappe «made in Trentino», per quanto riguarda l'aspetto della promozione.
Se strategica appare la definizione del posto che le produzioni enologiche trentine possono occupare sui mercati con una loro precisa identità e riconoscibilità - compito questo affidato al comitato coordinato dal prof. Attilio Scienza, - non meno importante è il lavoro che attende il comitato coordinato da Trentino Marketing Spa, che si occuperà della promozione e nel quale sono tra l'altro presenti anche i produttori.
Fondamentale, per entrambi i comitati, sarà però elaborare una proposta - attesa per la metà del prossimo anno - capace di voltare pagina rispetto alle contrapposizioni che hanno agitato fino ad ora il settore, per dare alla vitivinicoltura trentina un assetto unitario.
Un obiettivo sul quale l'assessore Mellarini ha particolarmente insistito, ringraziando, anche a nome del presidente Dellai, gli esperti che hanno accettato di far parte dei due comitati che si sono oggi insediati.
Le idee, i progetti, le analisi ci sono già, ora si tratta - questa l'unanime convinzione espressa dagli esperti dei due comitati - di passare all'azione, di proporre progetti concreti spendibili sul campo.
Sapendo che «siamo di fronte ad un'opportunità storica, per cogliere la quale il Trentino ha tutte le carte in mano.»
Un'opportunità, tra l'altro, che si incrocia da un lato con la riforma della PAC (con l'accento sui «prodotti di montagna») che comporta la necessità di elaborare nuove strategie per il settore vitivinicolo all'interno del futuro Piano di sviluppo rurale, e dall'altro con il nuovo OCM Vino, strumento che in futuro - come ha affermato il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Mauro Fezzi - diventerà ancora più importante.