Conlegno arriva a Trento: domani 14 giugno a San Michele

Al via un confronto su come valorizzare le risorse forestali della Provincia di Trento

Sebastiano Cerullo.

Il Consorzio Servizi legno sughero continua il suo tour di incontri con le imprese consorziate.
La tappa a San Michele all’Adige è fondamentale perché il Trentino è il centro della cultura forestale italiana.

«Conlegno, consorzio servizi legno e sughero» che da 25 anni tutela e promuove la biodiversità e il patrimonio forestale, arriva in Trentino con un evento dedicato a tutte le aziende della filiera del legno, che si terrà il 14 giugno presso le Cantine Rotari, Via del Tonale 110 a San Michele all’Adige.
La tappa di Trento, terza di un roadshow cha ha portato il consorzio già a Bari e a Pisa, è una delle più strategiche, poiché il Trentino è il centro della cultura forestale italiana. Sarà un importante confronto con le aziende del territorio sui temi della valorizzazione della materia prima legno in ogni tappa della filiera con due domande centrali attorno alle quali ruoterà il dibattito:
Ci sarà abbastanza legno in futuro?
|L’Italia sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di materia prima o sarà costretta a importare ancora più legno, tronchi compresi?
 
Un primo problemi che emerge è quello della difficoltà di sfruttare adeguatamente l’enorme produzione trentina.
Dai dati delle imprese della provincia di Trento emerge infatti che i boschi trentini hanno una capacità tra i 400 e i 450 mila metri cubi di materia prima, ma con le restrizioni dei tagli dopo la tempesta del Vaia, che colpì la regione il 27, 28 e 29 ottobre 2018, e all’attuale infestazione di bostrico, un insetto presente nelle foreste di abeti rossi, nei prossimi anni sarà già un successo riuscire a utilizzare 300/350 mila metri cubi con una perdita notevole in termini di materia prima non utilizzata, e una domanda che va comunque soddisfatta.
 
Contemporaneamente alla diminuzione della capacità delle foreste di fornire legno, aumentano le skills delle aziende italiane di sfruttare in modo sostenibile la materia prima: l’attivazione di nuovi impianti di segherie e l’ammodernamento di quelli presenti hanno portato ad una capacità di taglio che in autunno sarà di più di 1 milione di metri cubi nella sola provincia di Trento: questo significa che più di 700mila metri cubi di tronchi dovranno essere cercati fuori provincia in Italia o addirittura all’Estero.
 
«Dal 2012 è iniziata l’era di una forte esportazione anche di tronchi dall’Italia, quasi 800.000 metri cubi di tronchi è andato dall’Italia verso l’Austria, – ha affermato Sebastiano Cerullo, Segretario Generale di Conlegno. – Il nostro obiettivo è fare in modo che dall’autunno 2024 i tronchi del trentino, che è il fiore all’occhiello della nostra cultura forestale, viaggino di meno e vengano invece utilizzati per soddisfare il fabbisogno di legno del nostro paese, diminuendo così la necessità dell’Italia di importare a prezzi maggiorati una materia prima di cui siamo ricchi e che abbiamo la capacità di valorizzare e utilizzare in modo sostenibile.
«È necessario creare un focus sulla filiera foresta-legno in ogni regione d’Italia, per sfruttare in modo sostenibile questa enorme miniera verde che abbiamo nel nostro paese.»
 
Legata a questi temi c’è infatti quello primario della selvicoltura sostenibile, per assicurare sul lungo periodo una vita sana delle foreste italiane e, con essa, la sicurezza di poter disporre di una materia prima la cui domanda è destinata a crescere esponenzialmente.
l legno è la risorsa fondamentale per trainare la decarbonizzazione e una transizione energetica sostenibile e dagli Studi FAO si stima che il consumo di legno a livello mondiale passerà dai circa 2,2 miliardi attuali ai 3,2 miliardi del 2050.
 
Tagliare in modo sostenibile, nel concreto, vuol dire gestire la foresta come un complesso ecosistema, di cui utilizzare alcune risorse, assicurandone, nel contempo, la continuità funzionale di lungo termine.
Con il giusto equilibrio si conserva e migliora la produttività, la diversità e la resilienza degli ecosistemi forestali, che forniscono importanti servizi ambientali, tra cui aria pulita, acqua e habitat ottimali per la fauna e flora selvatica, nonché l’assorbimento del carbonio atmosferico.
 
Conlegno - che grazie ai suoi comitati tecnici favorisce un impiego normato e sostenibile del legno, dalla materia prima all’imballaggio, al legno strutturale - con questi incontri in tutta Italia vuole innalzare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla materia prima, il legno, fondamentale in più settori dell’economia e che nell’ultimo decennio ha acquisito sempre maggiori spazi di mercato nell’edilizia, privata e pubblica, proprio in virtù della sua sostenibilità.
Il legno è in grado di stoccare grandi quantità di C02 sottratte all'atmosfera ed è il materiale strutturale sostenibile per eccellenza, essendo di origine naturale facile da riutilizzare, riciclare e destinare a filiere circolari.
 
Attualmente la superficie forestale nazionale ammonta complessivamente a circa 11milioni di ettari, di cui l’82% (circa 9 milioni) è classificata come foresta e il restante 18% come altre terre boschive. Pertanto, le risorse forestali occupano quasi il 36% dell’intero territorio nazionale.
Il dato incoraggiante è che c’è una crescita annua del volume delle foreste italiane, stimata intorno ai 38 milioni di metri cubi (con una media di circa 4.2 metri cubi ad ettaro).
Purtroppo, di questo incremento vengono prelevati soltanto 14,4 milioni di mc.
 
L’aumento della superficie forestale non è però sufficiente ad assicurare che le foreste forniscano beni e servizi in grado di soddisfare le esigenze future rispettando i principi ispiratori dello sviluppo sostenibile.
«È necessario diffondere la cultura della selvicoltura sostenibile, – conclude Sebastiano Cerullo. – Questo non vuol dire, come spesso si sente dire, non tagliare gli alberi, ma tagliarli in modo intelligente, seguendo le regole di una gestione forestale sostenibile, un concetto dinamico e in evoluzione che mira a mantenere e valorizzare i valori economici, sociali e ambientali delle foreste a beneficio delle generazioni presenti e future.»