Parte sui social la campagna contro la violenza di genere

Se ne è parlato al convegno «La Polizia di Stato con le donne» a Montecitorio dove hanno partecipato il ministro Alfano e i vertici dell'amministrazione

«Le donne in Polizia non sono un regalo o una concessione, ma un diritto alla carriera.»
Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, intervenendo al convegno a Montecitorio, presieduto dalla presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, dal titolo «La Polizia di Stato con le donne - Una storia d'impegno e appartenenza».
Durante l’intervento, Alfano ha ricordato il suo impegno nei confronti delle donne: in qualità di ministro della Giustizia, quando ha firmato il decreto sul reato di stalking; nelle vesti di ministro dell’Interno, quando ha firmato il decreto sul contrasto alla violenza di genere.
 
Il ministro ha ricordato che al Viminale ci sono molte donne in ruoli apicali, a cominciare dal suo capo di Gabinetto, il prefetto Luciana Lamorgese.
Inoltre, ha detto: «Abbiamo nei dispositivi di scorta tante donne che proteggono gli uomini, che hanno capovolto l'idea dell'uomo forte e della donna debole».
«Credo – ha auspicato il ministro Alfano – che la Polizia debba trovarsi pronta per l'appuntamento con la storia: verrà il giorno in cui sarà donna il capo della Polizia.»
 
«In Polizia non esistono quote rosa o corsie preferenziali, le donne si devono guadagnare la possibilità di fare carriera, e quando le donne arrivano a livelli apicali sono veramente brave, sono le migliori», ha dichiarato il capo della Polizia Alessandro Pansa nel corso del suo intervento.
Durante l’evento Pansa ha lanciato una campagna di sensibilizzazione che sabato e domenica prossimi coinvolgerà il mondo del calcio.
Tutti i giocatori di serie A e B scenderanno in campo con una t-shirt bianca con sopra stampati gli hashtag #donnalcentro e #focusonwomen che potranno essere utilizzati nei social e sul web per taggare tutte le iniziative in occasione della festa della donna.
 
Le prime due donne prefetto sono state nominate solo nel 1990, ha precisato il prefetto Lamorgese, ma nel corso degli anni la presenza è cresciuta notevolmente.
Nel 2005 rappresentavano solo il 13% del totale, nel 2010 il 28%, ma nel 2016 le donne prefetto sono state il 42, 44%, di cui 43 nelle sedi e 9 nei capoluoghi regionali.
Per i diritti della donna «il cammino non è stato né facile né lineare», ha osservato la presidente Boldrini.
Quest’anno, ha ricordato, ricorre il 70° anniversario delle donne al voto, un percorso difficile, per tappe, che è proseguito con la cancellazione del diritto d’onore avvenuta nel 1981 e, poi, con la trasformazione del reato di violenza sessuale, da reato contro la morale a reato contro la persona nel 1996.
Anche i simboli sono importanti per ogni società, ha sottolineato la presidente Boldrini, proponendo che si espongano le bandiere istituzionali a mezz’asta in caso di vittime di femminicidio.
 
Al convegno a Montecitorio, moderato dalla giornalista Maria Concetta Mattei, sono inoltre intervenuti: il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il magistrato Maria Monteleone, il dirigente della Polizia di Stato Daniela Stradiotto e il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta.
Sul tema del convegno è stato realizzato un video dalla Polizia di Stato, proiettato nel corso dell’evento.
 
Maria Gabriella Costantino