Olivi dal ministro Poletti per l'autonomia dell'Agenzia del Lavoro

L'assessore: «Valorizzare e non depotenziare l’autonomia e il modello dell’Agenzia del lavoro trentina»

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Il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi oggi a Roma per partecipare all'incontro fra il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e gli assessori regionali competenti in materia di lavoro.
Al centro del confronto la presentazione - per la prima volta in via formale - della nuova Agenzia nazionale per l’occupazione, destinata a gestire competenze in materia di servizi per l’impiego, politiche attive e ammortizzatori sociali.
Il vicepresidente Olivi ha rivendicato in primis la competenza costituzionalmente garantita del Trentino in materia di servizi per l'impiego nonché la delega sugli ammortizzatori sociali, al contempo sottolineando con forza la necessità di valorizzare la positiva esperienza delle politiche del lavoro attuate per il tramite dell'Agenzia del lavoro, che è operativa da quarant'anni.
«La sfida - ha detto Olivi - non è quella di centralizzare, azzerando il patrimonio di sperimentazione e di innovazione racchiuso in un'esperienza come quella trentina, quanto piuttosto di cooperare tra i diversi livelli istituzionali. Il nostro sforzo dovrà andare quindi nella direzione di individuare fra l'Agenzia del Lavoro di Trento e quella nazionale terreni di collaborazione e di complementarietà. Le nostre competenze non devono essere depotenziate. Anzi, per il Governo avere sul territorio un modello come quello del Trentino e della sua Agenzia del Lavoro può e deve costituire un punto di riferimento per sperimentare e innovare attraverso il decentramento.»
 
Netta la posizione espressa dunque oggi a Roma dal vicepresidente Olivi.
«Sicuramente l'attenzione del Governo al tema del lavoro è un fatto positivo e noi sosteniamo lo sforzo di dar vita ad un sistema nazionale adeguato e omogeneo in materia di servizi all'occupazione. 
«Ma se è condivisibile che lo Stato si preoccupi di riempire spazi lasciati vuoti da alcune regioni,  non riuscendo a garantire un efficiente sistema di servizi al lavoro, altro è accentrare ciò che in sede territoriale ha funzionato e ha costituito semmai un'anticipazione di quello che a Roma ora si tenta di fare. 
«Il Trentino ha utilizzato la competenza costituzionalmente garantita in materia di politiche del lavoro e la delega sulla gestione dei servizi pubblici all'impiego per avviare un percorso virtuoso, peraltro più volte sottolineato anche dai responsabili dei governi nazionali. 
«Oggi l'Agenzia del Lavoro trentina è un modello di funzionamento efficiente in materia di politiche attive e passive del lavoro, servizi all'impiego, formazione, relazioni industriali. L'impegno del Governo di rendere omogenei alcuni servizi pubblici all'impiego anche attraverso la creazione di un'infrastruttura di livello nazionale non può comportare la centralizzazione delle competenze e azzerare il patrimonio di innovazione che si è sviluppato nel caso del Trentino tra cui, è bene ricordarlo, il sistema di governance condiviso con le parti sociali. 
«Ciò non toglie che sulla spinta delle riforme statali anche la nostra Agenzia, di cui vogliamo difendere in modo intransigente l'autonomia, dovrà riorientare le proprie funzioni: da struttura a sua volta centralizzata a centro di competenza in materia di prestazioni essenziali, sempre più snodo di una rete territoriale di servizi professionali al lavoro che coinvolge privati, mondo della scuola, parti sociali, soprattutto sul fronte dell'intermediazione domada-offerta di lavoro.»
 
A Poletti Olivi ha proposto quindi di prendere spunto dall'esperienza dell'Agenzia del lavoro trentina per costruire semmai a livello nazionale un sistema di stampo federale.
Infine il vicepresidente ha ricordato al Ministro le competenze in materia di vigilanza sul lavoro.
Il progetto statale di costituzione di un’Agenzia unica per le ispezioni dovrà tenere conto, ancora una volta, delle prerogative provinciali.
Olivi ha illustrato al Ministro il ruolo di presidio strategico garantito dalla Provincia rispetto all’avanzamento di fenomeni nuovi quali la concorrenza sleale tra imprese di regioni diverse o lo sviluppo degli appalti e delle somministrazioni di lavoro transnazionali, che riducono la base occupazionale dei territori, invitando il Governo ad aprire con le Autonomie speciali un dialogo costruttivo e ad approntare risposte normative adeguate.