«La pazza della porta accanto», regia di Alessandro Gassmann

Il dramma umano di Alda Merini andrà in scena mercoledì 11 gennaio al Teatro Sociale di Trento: è il primo appuntamento con la rassegna «Altre Tendenze»

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Sarà mercoledì 11 gennaio al Teatro «Sociale» di Trento «La pazza della porta accanto», una scrittura drammaturgica di Claudio Fava portata sulle scene da Teatro Stabile dell'Umbria e Teatro Stabile di Catania per la regia di Alessandro Gassmann.
Si tratta del primo appuntamento con «Altre Tendenze», la rassegna inserita nella Stagione 2016/2017 del Centro Servizi Culturali S. Chiara che guarda, nella programmazione curata da Marco Bernardi, alle espressioni più recenti della prosa contemporanea.
Il testo, intenso e commovente, è opera di Claudio Fava, giornalista e scrittore catanese che alterna l'attività letteraria con quella politica.
Da sempre in prima linea nella lotta ai fenomeni mafiosi (è figlio di Giuseppe Fava, assassinato dalla mafia a Catania nel 1984), è attualmente deputato al Parlamento.
 
In campo cinematografico ha curato la sceneggiatura del film I cento passi, che racconta la vita e l'omicidio di Peppino Impastato, e delle fiction Enrico Mattei - L'uomo che guardava al futuro e Il capo dei capi.
Fra le opere teatrali, alcune delle quali tratte da suoi romanzi, si ricordano Il mio nome è Caino, L'istruttoria, Lavori in corso e Novantadue – Falcone e Borsellino 20 anni dopo.
In «La pazza della porta accanto», che ha lo stesso titolo d'un libro in prosa della Merini edito da Bompiani nel 1995, Claudio Fava racconta l’appassionante storia d’amore tra Alda Merini, donna complessa dal carattere malinconico, e un giovane, anche lui paziente dell’ospedale psichiatrico in cui la donna era ricoverata.
Il tutto si svolge all’interno del contesto alienante del manicomio.
 
La vicenda viene riproposta in una rilettura a tinte oscure affidata alla regia di Alessandro Gassmann che lascia trasparire tutto il dolore intimo e lacerante per le privazioni e le torture che la poetessa è costretta a subire.
La figura lugubre del ricovero, mascherata da un sottile velo su cui le ambientazioni prendono forma per mezzo di ologrammi, è ciò che si presenta a quanti si apprestano a prendere posto in sala.
Una fortezza sontuosa al cui esterno sono presenti i disegni delle persone ospitate che le infermiere sono intente a pulire e rimuovere, perché dall’esterno tutto appaia in ordine.
Una volta entrati in questo turbine, visto dall’interno, l’istituto è sporco e con grandi sbarre di ferro che lo connotano quale prigione.
 

 
Alla degenza forzata in tale struttura, Alda Merini fu costretta dallo stesso marito, con la conseguente separazione dalle due figlie.
Lo spettacolo descrive l’entrata in quell’inferno mentale e fisico che è il manicomio, verso un’esistenza priva di futuro.
Costretta a periodiche sedute di elettroshock, a medicinali somministrati con la forza, a umiliazioni gratuite e a divieti assurdi, in tale contesto l’unica luce in grado di aprire queste tenebre sembra essere rappresentata per Alda dalla poesia, delicata come l’immagine della neve che scende mentre il dottore ne recita alcuni versi.
Una scena volutamente ricca di contenuti visivi e sonori, dà forma a una pièce che sa commuovere, grazie ad Anna Foglietta che dà voce e volto alla «poetessa dei navigli» e ai suoi emozionanti versi e si cala con intensità nei panni della giovane in profondo conflitto con un mondo che non la comprende e di cui non accetta le etichettature.
 
Nata a Roma ma di origini partenopee, Anna Foglietta ha interpretato in teatro i classici di Scarpetta e di Eduardo de Filippo, ma è conosciuta dal grande pubblico soprattutto per le presenze televisive in fiction di successo quali La squadra, Distretto di Polizia, L'oro di Scampia e La mafia uccide solo d'estate, in onda su RAI 1 nelle scorse settimane.
Accanto a lei, mercoledì 11 gennaio saranno in scena al «Sociale» altri nove attori: Alessandra Costanzo, Angelo Tosto, Cecilia Di Giuli, Gaia Lo Vecchio, Giorgia Boscarino, Liborio Natali, Olga Rossi, Sabrina Knaflitz e Stefania Ugomari Di Blas.
I costumi sono di Mariano Tufano e il disegno delle luci di Marco Palmieri.
Marco Schiavoni ha realizzato le videografie e Pivio & Aldo De Scalzi hanno composto le musiche originali.
 
La regia e l'ideazione scenica sono firmate da Alessandro Gassmann che, quando lo spettacolo sarà in scena a Trento, avrà salutato il debutto della nuova fiction televisiva I bastardi di Pizzofalcone (prima puntata in onda il 9 gennaio su Rai 1) che lo vede protagonista nel ruolo dell'ispettore Lo Jacono, affiancato da Carolina Crescentini.
«Nella sua messinscena – commenta il critico teatrale Gigi Giacobbe – Alessandro Gassman opportunamente evita tanti luoghi comuni come i letti di contenzione, le grida e gli schiamazzi gratuiti, immettendovi solo un lettino per la classica terapia con l'elettrochoc, utile a sciogliere il buio in testa della Merini e popolando la scena con un'infermiera, una suora e un gruppo di devianti libere di fumare ed esprimersi come vogliono, con la presenza maschile d'un matto di nome Pier […] col quale avrà un'intensa storia d'amore, scambi di fiori, poesie, abbracci amorosi, un accenno alla canzone Azzurro di Celentano, rendendole più accettabile e vivibile quella specie di bolgia dantesca.»
 
«Emoziona, stringe il cuore, fa riflettere. Sono alcune delle sensazioni – scrive Maurizio Giordano – che produce la visione dell’intenso atto unico dello scrittore e giornalista catanese Claudio Fava La pazza della porta accanto, testo di notevole impatto visivo ed emozionale che, raccontando un periodo di estrema sofferenza della poetessa e scrittrice Alda Merini (scomparsa nel 2009 dopo una intensa carriera poetica e letteraria), ovvero la permanenza al manicomio, risulta una autentica denuncia civile contro i trattamenti subiti da chi è stato ospite nell’inferno di questi istituti prima della Riforma Basaglia del 1978. […] Autentica protagonista, nei panni della Merini, una convincente Anna Foglietta, estremamente identificata nel suo personaggio, con la sua sofferenza interiore, il suo continuo zoppicare, i lamenti improvvisi, le sue pause. La Foglietta, protagonista di una eccellente prova di recitazione, dosando con intelligenza mimica e gestualità, è supportata da un cast di livello.»
Mercoledì 11 gennaio il sipario del Teatro «Sociale» si alzerà su «La pazza della porta accanto» alle 20.30.