Lech Walesa ha ascoltato i 100 rintocchi di Maria Dolens
Alla Campana dei Caduti erano presenti anche Mellarini e Panizza

I cento rintocchi della Campana dei
Caduti che ogni giorno a Rovereto ricordano la necessità della pace
tra i popoli, hanno conosciuto ancora una volta un ascoltatore
d'eccezione.
Ieri sera infatti, ad ammirare Maria Dolens c'era Lech Walesa, da
lunedì in visita in Trentino.
«Con un metodo pacifico siamo riusciti ad abbattere uno dei regimi
peggiori della storia e ad unificare le due Germanie. - Ha
commentato il premio Nobel per la Pace 1983 ed ex presidente
polacco 1990 - 1995. - Ora, con questo metodo puntiamo a costruire
un'Europa più unita. Se ci riusciremo sono sicuro che non sarà più
necessario fondere campane come questa.»
Sul colle di Miravalle di Rovereto, dove dal 1925 suona la Campana
dei Caduti, Lech Walesa è stato accolto da molte persone.
C'erano le autorità tra cui il reggente della Fondazione Opera
Campana dei caduti, Alberto Robol, che ha fatto gli onori di casa,
Tiziano Mellarini e Franco Panizza e i sindaci della
Vallagarina.
E c'erano anche i bambini del Minicoro di Rovereto diretti dal
maestro e vicesindaco di Rovereto Giampaolo Daicampi, oltre a molte
persone che hanno accolto con affetto Lech Walesa .
«Dal 1983, signor presidente, la sua storia personale coincide con
la storia universale della pace.» - Ha detto il reggente Alberto
Robol.
E l'assessore Mellarini ha presentato il premio Nobel per la Pace
1983 come un «uomo che si è speso e ha combattuto per la libertà
individuale e dei popoli; un uomo che ha dimostrato che partendo
dal basso di può cambiare la storia. Un uomo che si sta impegnano
per abbattere muri e costruire ponti.»
«Anche il nostro Trentino - ha proseguito Mellarini - vuole
costruire ponti internazionali seguendo l'esempio di Lech Walesa e
uno dei primi lo abbiamo costruito proprio con la nazione
polacca.»
Dopo le parole del fondatore di Solidarnosc che ha ribadito
l'importanza di una lotta pacifica, che pure può raggiungere
obiettivi assolutamente ambiziosi, la Campana dei Caduti, Maria
Dolens, quasi a sottolineare il concetto, ha battuto i cento
rintocchi che ogni sera ricordano la tragedia della violenza e
augurano la pace.
Lech Walesa e tutti i presenti hanno ascoltato con grande
partecipazione il suono della campana.
Pi l'ex premier polacco ha ricevuto alcuni doni dalle autorità
presenti, tra cui una copia del «Cristo operaio» di Othmar Winkler,
consegnatagli da Marino Simoni presidente del Consorzio dei Comuni
trentini e da una rappresentanza del festival della sicurezza sul
lavoro di Pergine.
La grande Campana dei caduti, che dal 1925 suona a Rovereto ogni
sera per ricordare l'importanza della pace e della fratellanza tra
i popoli, è stata voluta dal sacerdote roveretano don Antonio
Rossaro all'indomani della Grande Guerra.
Realizzata col bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni
partecipanti al primo conflitto mondiale, è un simbolo di condanna
dei conflitto, pacificazione delle coscienze, fratellanza fra gli
uomini, solidarietà fra i popoli. Uomini di Stato, presidenti,
ambasciatori, cittadini di ogni Nazione, le hanno negli anni reso
omaggio.