Chiusura con successo la 36esima edizione di Drodesera

«Drodesera nasce 36 anni fa. All’epoca avevamo vent’anni e avevamo due strade: andare nel mondo, o portare il mondo a Dro»

Anagoor Socrate il sopravvissuto come le foglie – Ph credits Alessandro Sala Cesura per Centrale Fies.
 
«Drodesera nasce 36 anni fa. All’epoca avevamo vent’anni e avevamo due strade: andare nel mondo, o portare il mondo a Dro – dice Dino Sommadossi, Presidente del festival Drodesera – e in queste sere il mondo, a Centrale Fies, c’era davvero tutto.»
Il pubblico dei festival estivi proveniente da tutta Italia, il pubblico locale di appassionati d’arte e curiosi, operatori provenienti dall’Europa e dagli States, per seguire il fermento della performance art; gli attivisti ecologisti, gli artisti e gli architetti del lab ART, DATAS AND ACTIVISM del progetto europeo Urban Heat. La grande partecipazione è stata possibile anche grazie alla risposta degli abitanti del Comune di Dro che, come ogni anno, hanno ricevuto la tessera Fies che permette di avere i biglietti con un 50% di sconto.
Quest’anno l’iniziativa è stata allargata anche ai richiedenti asilo che, numerosi, hanno potuto conoscere una parte delle pratiche performative contemporanee in uno scambio di mondi e visioni, immergendosi in un altro aspetto della realtà territoriale che da tempo li accoglie.
 
Drodesera si conferma ancora una volta punto nevralgico e importante osservatorio sul contemporaneo. La collaborazione con il MART Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e con le reti europee dei festival di APAP e FIT.
Quest’anno molti i progetti speciali proposti dai media partner locali e nazionali: il team curato da crushsite.it con un lavoro quotidiano e attento sulla documentazione del festival, il carsharing Bolzano - Dro, A/R dei ragazzi di Franz Magazine, i percorsi di Trentino da Vivere Land-to-Belived e il loro contaminare con le immagini di Fies l’immaginario Trentino attraverso i social network.
E ancora, il progetto di interviste agli artisti «Words Breakers» di Chiara Pirri e Dalila D’amico per i nazionali Artribune e Alfabeta2, due tra le più importanti testate specialistiche di arte e cultura; lo sguardo attento di The Creators Project il global  network, ideato da VICE in collaborazione con Intel, dedicato alla celebrazione della creatività, delle arti e della tecnologia a cui non sono sfuggiti il potente lavoro di grafica e immagine legato al festival.
Durante l’anno sarà possibile vedere su SKY per Laeffe, la TV di Feltrinelli, uno speciale «F come festival», il format di storytelling sull’Italia dei festival e delle culture.
Per l'originale programmazione sull’audioregistrato di Helicotrema, Rai-Radio3 e Nero Magazine, il magazine internazionale di arte contemporanee, a seguirne le serate e a narrarne gli artisti coinvolti.
 
Come ogni anno grande l’attenzione della stampa per le 15 prime nazionali e per la ricca programmazione ideata dalla Direzione Artistica di Barbara Boninsegna: una proposta coraggiosa ed eterogenea sempre più rivolta verso i nuovi linguaggi del contemporaneo.
Le opere presentate al festival hanno consentito di afferrare, con delicatezza e sensibilità, alcuni di quegli aspetti che irrompono nella nostra realtà e ne modificano lo stato originario.