Gli edifici più brutti del mondo – 1: L'Aoyama Technical College
I «capolavori» che hanno lasciato un segno negativo al buongusto dell’uomo
Pubblicato su Arcspace, Fotolibra, Flickr.
Tutti gli edifici vengono progettati tenendo conto sia della componente funzionale, sia di quella estetica, almeno in teoria.
Sicuramente in alcune occasioni può capitare che l’uno prevalga sull’altro, a causa delle trasformazioni delle correnti artistiche, delle tendenze…
Ma è possibile che uno dei due aspetti sia proprio inesistente?
In effetti esistono diversi edifici che si possono definire «di dubbia armonia estetica», ma siccome la bellezza è negli occhi di chi guarda, è bene che ognuno esprima la propria soggettività di fronte all’opera compiuta.
Ne pubblicheremo alcuni un po’ alla volta, per non tediare il senso artistico dei nostri lettori.
Quello che mostriamo oggi è l’«Aoyama Technical College» in Giappone.
Ubicata a Tokio nel quartiere di Shibuya e circondata da grattacieli, questa particolare opera architettonica si contraddistingue per la particolarità delle forme e dei colori.
La sua estetica sembra derivare da una strana combinazione, a metà tra la figura di un Transformers sconciamente inginocchiato davanti a una stazione petrolifera, rimandando all’idea di una sorta di ribellione delle macchine artificiali nei confronti dell’umanità.
Attraverso complicati calcoli matematici l’architetto giapponese Makoto Sei Watanabe ha realizzato questa immensa costruzione robotica, tesa a rappresentare il caos della società moderna.