Mariani: l’azienda chiude sulla sperimentazione della solidarietà
In realtà per l'azienda di Tiarno di Sopra ci sono mille difficoltà da superare
Si è svolto questa mattina presso lo stabilimento ledrense di Mariani a Tiarno di Sopra il terzo incontro per la vertenza sul trasferimento a Rovereto nei capannoni ex-Gallox.
Categorica la risposta dell’azienda sulla nostra proposta di sperimentazione del sistema di orari ridotti (da 8 a 6 ore giornaliere).
«Siamo molto delusi del categorico rifiuto - dice Paolo Cagol (FIM CISL), - pur consapevoli delle difficoltà tecniche dell’operazione rimaniamo convinti che si trattava di un’opportunità ambiziosa ma utile anche per l’azienda, oltre che un’importante precedente per valutare nuovi schemi organizzativi in un manifatturiero sempre più vocato all’innovazione e alla flessibilità. Riteniamo comunque opportuno non interrompere il confronto in questa fase, dato che restano aperte molte questioni importanti, a partire dalla gestione dei trasporti per gli spostamenti quotidiani dei lavoratori tra la val di Ledro e Rovereto (ci sono già stati i primi contatti tra azienda e Trentino Sviluppo) fino ai percorsi di formazione che saranno necessari per formare la nuova manodopera che dovrà essere assunta per ottemperare agli impegni di crescita occupazionale assunti con la Provincia nel protocollo del dicembre scorso.»
«Il nostro obiettivo resta quello di gestire nel migliore dei modi l’impatto sociale del trasferimento dei tanti lavoratori e famiglie residenti in val di Ledro e del Chiese/giudicarie, che si troveranno ad affrontare importanti disagi di spostamento e oneri economici. Essenziale dunque creare le migliori condizioni possibili perché il maggior numero di lavoratori riescano a trasferirsi nel roveretano. La preoccupazione per un possibile esodo di massa resta concreta, anche alla luce delle dimissioni già rassegnate da circa 25 dipendenti, in gran parte dalle Giudicarie, e le difficoltà riscontrate dall’azienda a reperire i profili desiderati. Lunedì incontreremo i lavoratori nelle assemblee sindacali nelle quali definiremo le strategie per il proseguo del negoziato e le nostre controproposte da portare al tavolo a partire dal prossimo incontro, ancora da calendarizzare.»
In ritardo e ancora non certi inoltre i tempi dei lavori di apprestamento dei capannoni ex Gallox, difficilmente si potranno spostare le prime linee prima del prossimo autunno.