Porfido, occupazione preoccupante: «Subito la nuova legge»

La situazione nel confronto tra i sindacati Fillea e Filca con il Comune di Albiano

Gli ammortizzatori sociali a disposizione delle aziende sono ormai agli sgoccioli e la situazione del mercato resta pesante.
Per questa ragione nei prossimi mesi sono a rischio molti posti di lavoro nel porfido trentino.
Questa preoccupazione è stata al centro del confronto dei giorni scorsi tra Fillea Cgil, Filca Cisl e l'amministrazione comunale di Albiano.
All'incontro, chiesto dalle due sigle sindacali proprio sui problemi occupazionali e sul necessario rispetto dei protocolli d'intesa, hanno partecipato il sindaco Erna Pisetta e il vicesindaco Edj Ravanelli e gli assessori Piergiorgio Pisetta e Giuliano Ravanelli.
Si è anche discusso dei ritardi sulle paghe e dei mancati anticipi economici dei periodi di cassa integrazione ordinaria.
 
«Ad Albiano come in tutto il distretto c'è una situazione preoccupate – ammettono Moreno Marighetti di Fillea del Trentino e Fabrizio Bignotti dia Filca del Trentino -. In diversi casi rischiamo dei licenziamenti collettivi, che peggioreranno la situazione di un comparto che soffre già da anni. L'amministrazione comunale di Albiano ha condiviso la nostra preoccupazione e insieme solleciteremo subito la Provincia perché prenda in mano il problema.»
Dal 2007 ad oggi il settore ha perso circa mille posti di lavoro, passando da 1.600 a 600 addetti.
Per le organizzazioni sindacali c'è un'unica strada da percorrere: arrivare in tempi rapidi ad un riforma della legge del settore che imponga vincoli normativi alle aziende sia sul fronte dell'occupazione sia con la creazione di un consorzio unico, per superare la competizione interna che in questi anni ha messo in ginocchio il comparto.
Indispensabile, inoltre, ridurre anche il numero delle concessioni per superare la frammentazione.
 
«La crisi economica e il calo delle commesse pubbliche è un grosso problema, ma non l'unico – insistono Marighetti e Bignotti –. Il porfido trentino soffre anche  a causa di una classe imprenditoriale che in questi anni è stata incapace di rilanciare il settore, di ragionare in sinergia preferendo attuare solo logiche di concorrenza reciproca di cui pagano le conseguenze i lavoratori e la comunità. Hanno sfruttato il bene pubblico a loro vantaggio e si è permesso che ciò avvenisse. Serve un segnale forte e una riforma netta della legge 7 sull'attività estrattiva per cambiare direzione.»
Per questa ragione nei prossimi giorni sia Fillea e Filca sia il comune di Albiano chiederanno un incontro urgente con l'assessore provinciale Alessandro Olivi.
Intanto le due organizzazioni sindacali chiederanno di incontrare tutti i comuni del distretto.
«Con il comune di Albiano c'è sempre stato un confronto positivo e l'amministrazione non si è sottratta alle proprie responsabilità. E' necessario, però, che su questo fronte ci sia il convinto intervento di tutti i comuni, con prese di posizione nette nel rispetto della legge e dei protocolli», concludono i tre sindacalisti.