I commenti sulla tragedia dell’orsa Daniza/ 3
Parlano i politici, quelli che volevano e quelli che non volevano l’eliminazione dell’orso in Trentino: tutti critici con la Provincia
Immagine del Servizio Fauna e Foreste della Provincia autonoma di Trento.
Non c’è requie per il Presidente della Provincia Ugo Rossi, neanche fosse andato lui a sparare il colpo fatale all’orsa Daniza. Insomma era solo il mandante…
Cominciamo con Giovanna Giugni, consigliere comunale a Trento, che condanna Rossi in poesia: «Daniza è un simbolo, una metafora dei nostri giorni e dei rapporti di forza di cui siamo spettatori»…
Perfino gli alleati del PD del Trentino lo accusano di aver combinato un pasticciaccio. Vergogna.
Ma poi comincia il gioco duro.
Il Codacons gliela farà pagare come si deve: ha depositato con un terribile esposto depositato alla Procura della Repubblica. Così si fa...
Il Movimento 5 Stelle parla nientemeno che di «politica criminale», sostenuto per l’occasione dalla transfuga Manuela Bottamedi.
Poi si passa all’iperbole tendente al limite. Cioè la logica per cui coloro che volevano la soluzione finale per gli orsi, adesso vogliono far fuori il presidente.
Apre i capolavori Walter Ferrazza, che qualche giorno fa aveva diramato un comunicato (vedi) per chiedere pubblicamente la cattura (e se necessario anche l’abbattimento) di Daniza, che aveva sbranato capre e spaventato i suoi concittadini. Adesso denuncia le autorità di incapacità e incompetenza: se solo Rossi avesse accettato il dialogo…
Giacomo Bezzi, Forza Italia, esprime lo sconcerto per l’incapacità dimostrata dal Presidente Rossi di saper gestire l’immagine del Trentino nel mondo, creando gravi danni economici alle imprese ed ai prodotti trentini.
Marika Poletti, Fratelli d'Italia, si domanda cosa ci si può aspettare da un’amministrazione provinciale che non è in grado nemmeno di gestire il progetto «life ursus» da loro tanto voluto?
Lapidario Maurizio Fugatti: Daniza morta, Rossi si dimetta.
Per Raimondo Frau, Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale, per l’immagine del Trentino è la fine, grazie al centrosinistra autonomista…
Di seguito i vari interventi per esteso. Buona lettura.
Giovanna Giugni
Consigliere comunale a Trento.
Daniza è un simbolo, una metafora dei nostri giorni e dei rapporti di forza di cui siamo spettatori.
Daniza muore per l' incapacità e l'indifferenza dell'uomo, quello stesso che l'ha voluta in Trentino e l'ha usata, per trarne profitto e e godere di un'immagine immacolata e rispettosa dell'ambiente Utile finché quieta,mamma orsa, da sopprimere quando difende ciò che le è caro: i suoi cuccioli, il futuro della sua specie.
Dovremmo tutti trarre insegnamento dal suo sacrificio, per imparare a salvaguardare i nostri «cuccioli»- il nostro domani- dall'insipienza arida di politicanti scaltri. Che usano la natura finché è funzionale al marketing e la prevaricano senza scrupoli quando inevitabilmente vuole - come è giusto, irriducibile e atavico - reagire e salvarsi.
Una vergogna per il Trentino, questa morte «accidentale». Una piccola lotta per la libertà finita con il più debole che soccombe agli interessi del più forte. Un messaggio che trascende l'attualità e fa riflettere.
È giusto chiedere che chi ha responsabilità di governo risponda per questo: un metodo sbrigativo e semplicistico per risolvere problemi che possono essere piccoli solo per una visuale miope della realtà. Quella di chi crede che al Trentino del futuro basti una natura da cartolina, di plastica, pura immagine. Priva dei sussulti, dei pericoli e delle emozioni che solo la Natura vera sa dispensare.
Il gruppo consiliare provinciale del Partito Democratico del Trentino
L’epilogo della cattura dell’orsa Daniza è esattamente quanto non doveva accadere.
La gestione di un progetto complesso come quello che è «Life Ursus» e l’accrescere delle preoccupazioni specie nei luoghi dove la convivenza uomo animale si è rivelata difficile, richiedeva certamente il massimo della competenza e della attenzione.
E proprio per questo abbiamo sempre chiesto nell’ambito della doverosa e prioritaria preoccupazione di garantire piena sicurezza ai cittadini, che le decisioni fossero improntate sulla tutela animale.
Siamo certi che l’assessore competente farà immediata chiarezza sull’esatto svolgersi degli eventi, affinché siano verificate tutte le responsabilità e possano essere fugati dubbi e retropensieri che vediamo già molti stanno coltivando in ambito locale e nazionale.
Codacons
Esposto alla Procura affinché indaghi per maltrattamento di animali e violazione delle norme comunitarie.
Il Codacons annuncia un esposto alla Procura della Repubblica di Trento e al Corpo Forestale dello Stato in merito alla morte dell’orsa Daniza, avvenuta durante la cattura dell’animale.
È un episodio molto grave sul quale le autorità competenti devono fare massima chiarezza – spiega l’associazione – Per tale motivo presentiamo oggi un esposto alla Procura di Trento e al Corpo Forestale, affinché sia aperta una apposita indagine volta a verificare i fatti e le responsabilità dell’accaduto, alla luce delle fattispecie di maltrattamento di animali e uccisione senza motivo reale, e per la violazione della normativa nazionale ed internazionale a tutela dell’Orso Bruno, della Legge quadro dell’11 febbraio 1992 n. 157, della Convenzione di Berna e della Direttiva comunitaria 92/43/CEE ( Direttiva Habitat) recepita dall’Italia con DPR 8 settembre 1997 n. 357, oltre che del PACOBACE, Piano d’Azione Interregionale per la Conservazione dell’Orso Bruno cui la Provincia di Trento aderisce.
Fraccaro del Movimento 5 stelle
Daniza vittima di una politica criminale: Rossi si dimetta, interrogazione a Galletti.
Daniza era uno splendido esemplare di orsa che viveva nel Parco dell’Adamello in Trentino, dove era stata introdotta nell’ambito del progetto di ripopolamento dal paradossale nome Life Ursus.
Era una mamma che voleva prendersi cura dei suoi cuccioli ed è morta nel brutale tentativo di cattura.
Le hanno sparato una dose di narcotico che l’ha uccisa, un’esecuzione in piena regola.
Daniza è vittima della totale incapacità dell’amministrazione locale, che ha portato avanti una caccia selvaggia, immotivata e disumana.
Il Presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, deve rispondere di questo blitz criminale: si dimetta immediatamente.
Il M5S aveva chiesto da tempo di ritirare l’ordinanza di cattura, proprio per evitare questo tragico epilogo, ma non è stato ascoltato.
L’amministrazione trentina di centrosinistra si è dimostrata ancora una volta del tutto inadeguata a salvaguardare il nostro patrimonio naturale.
Ora, anche per tutelare i due cuccioli sopravvissuti al barbaro tentativo di cattura, chi ha causato questa tragedia deve farsi da parte.
Daniza è morta a causa una politica scellerata. Presenterò subito un’interrogazione parlamentare al cosiddetto ministro dell’Ambiente per conoscere la reale dinamica dell’accaduto e chiedere che i responsabili paghino per il loro delitto. Vogliamo giustizia per Daniza!
Manuela Bottamedi (ex M5S)
La morte di Daniza rappresenta il triste e tragico epilogo di una vicenda gestita malissimo, che tuttavia dopo gli eccessi emotivi del mese di agosto va riportata alle giuste proporzioni.
Abbiamo assistito per un mese ad uno spettacolo ridicolo degno di un ring, con le opposte tifoserie occupate a dare il peggio di sé, in un momento sociale ed economico che impone di affrontare e gestire problemi ben più gravi e impellenti.
Questa vicenda riprenda i binari della razionalità e dell'equilibrio e serva piuttosto a ripensare il progetto del ripopolamento dell'orso nel territorio provinciale.
È possibile una serena convivenza tra una cinquantina di orsi e la popolazione trentina, all'interno di un ambiente altamente antropizzato?
Forse sì, ma certamente non con le modalità degli ultimi 20 anni, bensì con un'adeguata e capillare informazione e prevedendo forme di collaborazione e convenzione con le Regioni confinanti e con la Slovenia, al fine di ridistribuire in modo equilibrato il sovrappopolamento degli orsi che inevitabilmente ci investirà nei prossimi anni.
Walter Ing. Ferrazza
È il sindaco di Bocenago che aveva chiesto un intervento, anche «finale».
Alla fine hanno vinto l’incapacità, l’incompetenza e la mancanza di dialogo.
L’uccisione accidentale di Daniza è l’unica «non-soluzione» in cui si sono imbattute le Autorità Trentine e dalle quali dobbiamo prendere distanza.
Nessuno di noi avrebbe voluto questa fine per l’orsa, tanto meno io che sono stato attaccato su più fronti dopo aver tentato di smuovere le coscienze di chi, noncurante delle proprie responsabilità a tutela della difesa dei cittadini e del progetto Life Ursus, ha fatto orecchie da mercante per quasi un mese.
Ho vissuto con l’orsa che passeggiava nel mio Comune per giorni, l’ho vista più volte. Non ho mai pensato di intervenire personalmente, non almeno come qualcuno aveva erroneamente inteso, salvo che per trovare una soluzione più rispettosa tant'è che non ho nemmeno emesso alcun provvedimento in quanto auspicavo di poter arrivare ad una risoluzione rapida, condivisa ed intelligente del problema.
Avevo infatti chiesto la convocazione urgente di un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, così da poter individuare, in concerto coi rappresentanti dei territori interessati (completamente dimenticati) e coi tecnici, delle possibili azioni che diventassero protocollo anche per eventuali casi futuri.
Richiesta a cui nessuno ha risposto.
Per contro ho ricevuto attacchi e insulti molto pesanti insieme a chi, per questa vicenda, ha subito solo danni. Noi, che abbiamo solo cercato il dialogo e detto la verità!
Ora, che abbiamo dato all’ Italia e al Mondo la peggiore immagine che potessimo dare della nostra Provincia, visto che hanno «ucciso involontariamente» Daniza, mi aspetto che chi di dovere se ne assuma la completa responsabilità.
On. Giacomo Bezzi
La posizione di Forza Italia sulla vicenda Daniza ha evidenziato da subito la speculazione politica che la contrapposizione nella Giunta Provinciale aveva creato a danno del Trentino, delle sue imprese turistiche e complessivamente rovinando l’immagine che a caro prezzo avevamo costruito nella comunità dei turisti.
L’epilogo tragico e spiacevole di questa notte nonostante la grande competenza delle guardie forestali, aggiunge amarezza per l’improvvisazione nella gestione di questa vicenda.
La nostra responsabilità nel non accettare provocazioni strumentali da parte degli animalisti chiedendo la conferenza di informazione, seguendo i canali corretti delle istituzioni deve far riflettere i partiti della maggioranza sulle posizioni di correttezza istituzionale, sono e saranno il presidio di un qualsiasi tentativo da parte del PD di fagocitare la Presidenza Rossi, palesandone l’incapacità.
Detto questo, si esprime lo sconcerto per l’incapacità dimostrata dal Presidente Rossi di saper gestire l’immagine del Trentino nel mondo, creando gravi danni economici alle imprese ed ai prodotti trentini.
Serve immediatamente cambiare verso nell’immagine del Trentino nel mondo.
Comportamenti dilettantistici della Giunta provinciale dimostrano arroganza anziché capacità di ascolto e di confronto con le forze positive del Trentino!
Marika Poletti
Presidente Provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale
Giunge quest’oggi la notizia del tragico epilogo della storia di Daniza, l’orsa che per il semplice fatto di seguire la propria natura, per l’amministrazione della Provincia Autonoma di Trento doveva morire.
Infatti dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la squadra di cattura decide di procedere alla cattura, intervenendo per narcotizzarla. Poco importa discutere sul copione, quando la trama è in ogni caso drammatica: dopo essere stata narcotizzata, Daniza non si è più svegliata.
Cosa ci si può aspettare da un’amministrazione provinciale che non è in grado nemmeno di gestire il progetto «life ursus» da loro tanto voluto? Questo fatto non dimostra altro che l’inadeguatezza e l’incapacità molecolare di chi, evidentemente per motivi puramente elettorali, ha millantato le proprie doti da provetti montanari rispettosi della natura al punto da far credere di viverci quasi in simbiosi.
Queste stesse persone hanno dimostrato di essere solo degli amministratori d’ufficio, dei piccoli burocrati sovietici, la cui massima aspirazione può essere di badare ai poveri cigni di piazza Dante.
Quanto oggi accaduto, oltre ad essere un danno gravissimo alla fauna trentina, avrà grosse ripercussioni sulla stagione turistica, in quanto distrugge l’immagine del Trentino immerso nella natura, per sostituirla con un far west di pistoleri autorizzati che risolvono i problemi abbattendo gli orsi.
Ora che il Corpo Forestale dello Stato ha aperto un'indagine speriamo di evitarci il medesimo inglorioso spettacolo messo in scena dagli amministratori trentini in occasione dell'inchiesta sulle acciaierie di Borgo. Governanti, i nostri, che spesso confondono l'autonomia con la proprietà privata e credono di non dover render conto a nessuno.
Maurizio Fugatti – Lega Nord
Daniza morta, Rossi si dimetta.
La morte di Daniza perché non avrebbe retto la dose di anestesia iniettata durante il tentativo di cattura, dimostra tutta l'incapacità gestionale del progetto Life Ursus da parte della Provincia Autonoma di Trento.
Noi siamo stati i primi a chiedere la cattura dell'orso dopo l'aggressione di Pinzolo; oggi, dopo quasi un mese dall'incidente, l'orso viene ucciso a causa di una anestesia troppo pesante eseguita dal Corpo Forestale.
Da parte nostra siamo dispiaciuti della morte di Daniza, ma allo stesso tempo crediamo che le responsabilità per come si sono svolti tragicamente i fatti, vadano addossate ad una giunta provinciale che non è oggi in grado nemmeno di catturare un orso munito di radiocollare senza ucciderlo.
Vista la gestione imbarazzante e la mancanza di professionalità dimostrata sin dall'inizio nel gestire le proprie competenze da parte della giunta provinciale, con tutte le ripercussioni negative che avrà il Trentino sotto il profilo dell'immagine e dell'impatto turistico per i prossimi anni, crediamo che il presidente Rossi debba rassegnare le dimissioni per incapacità e incompetenza manifesta.
Raimondo Frau –Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale
La notizia della morte dell’orsa Daniza durante un maldestro tentativo di cattura da parte del personale addetto mette in luce quanto il progetto Life Ursus sia stato concepito e gestito al solo scopo di utilizzare i ricchi contributi europei a disposizione ma senza un chiaro piano per il futuro.
La stessa idea di mettere in circolazione, in territori relativamente piccoli e ad elevata presenza umana, sia stanziale che turistica, animali che possono in particolari condizioni e per loro giusta natura essere pericolosi, è scriteriata.
Tuttavia si è proceduto senza curarsi troppo di quanto avrebbe potuto accadere fino ai fatti di questi giorni. Con tracotante noncuranza e colpevole sottovalutazione.
Ora la notizia di questo accadimento farà il giro del modo e l’immagine del Trentino ne verrà inesorabilmente segnata.
Naturalmente assisteremo al solito rimpallo di responsabilità fino a scaricare colpe su questo e su quello al fine di insabbiare il tutto; ma di base resta l’immagine fallimentare del progetto, la gestione incurante e superficiale del problema e il danno pubblicitario, anche turistico che probabilmente ne deriverà.
Grazie al centrosinistra autonomista!