Riunito «Comitato tecnico del credito» del Trentino

È imminente l’attivazione del plafond per la concessione di finanziamenti a breve termine (entro i 18 mesi) per 100 milioni di euro, garantiti dai Confidi

Il riaffacciarsi dello spettro del «credit crunch»*, aggravato dal persistere della fase recessiva, deve essere contrastato con robusti strumenti di natura congiunturale, che facilitino la trasmissione del credito all’economia.
Questi strumenti sono stati approfonditi nell'incontro odierno del «Comitato tecnico del credito» istituito fra Provincia, Banche e Confidi.
La stretta e sistematica collaborazione tra questi attori appare essenziale per alleviare la stretta creditizia in atto, consentendo alle imprese di guardare al futuro con maggiore serenità.
 
È imminente l’attivazione del plafond per la concessione di finanziamenti a breve termine (entro i 18 mesi) per 100 milioni di euro, garantiti dai Confidi, in favore delle imprese con momentanee difficoltà finanziarie, ma con prospettive di continuità e di rilancio.
A giorni, infatti, saranno sottoscritte le convenzioni tra i Confidi e BTB, Cassa Centrale Banca e Unicredit.
Questi finanziamenti (importo minimo 20.000 euro e massimo 200.000 euro) saranno assistiti dalle garanzie dei Confidi nelle misure tra il 50 e l’80%, mentre il tasso verrà quantificato sommando all’euribor uno spread dipendente dal merito creditizio dell’impresa (tra il 2,60 e il 4.25%).
 
La cappatura delle garanzie rilasciate dai Confidi, per cui viene garantito un portafoglio di operazione invece delle singole posizioni, è uno strumento ancora innovativo, che proprio in questi giorni sta diventando pienamente operativo.
Sembra pertanto conseguibile l’obiettivo di cappare per fine anno 100 milioni  di euro con la Cassa Centrale Banca e 50 milioni di euro con Unicredit, grazie alla qualità delle garanzie offerte su questi finanziamenti.
 
Per quanto afferisce alla liquidità strutturale si intende mettere a disposizione delle imprese un fondo di rotazione ad alimentazione mista e paritetica tra pubblico e privato, di 100 milioni di euro, utilizzando, per la parte pubblica, una quota delle risorse regionali messe a disposizione della Provincia, in attesa dell’attivazione del fondo di sviluppo territoriale.
Secondo una prima proposta formulata dai tecnici della Provincia, che verrà esaminata a breve dalle parti, i soggetti beneficiari sarebbero le imprese che presentano progetti di investimenti (ammodernamento e ampliamento produttivo, riqualificazione energetica, ecc.), ricerca e innovazione, export e servizi.
 
Secondo tale proposta, sarebbe previsto un ammontare minimo del finanziamento di 50.000 euro e massimo di 2,5 milioni di euro, rapportato ad un massimo del 70% delle iniziative agevolabili (spese d’investimento ma anche operatività aziendale nella misura massima del 30% del finanziamento).
 
Il tasso applicato sulla quota apportata dalle banche verrebbe ragguagliato al grado di rischio attribuito al soggetto richiedente da parte della banca che provvede all’istruttoria sul merito di credito nonché alla durata dell’operazione (minimo 5 anni, massimo 10 anni con possibile periodo di preammortamento massimo di 2 anni).
All’istruttoria amministrativa provvederebbero invece i Confidi, secondo i criteri adottati per i contributi agevolati sulla L.P. 6/1999. I Confidi potrebbero rilasciare garanzie sul 50% del finanziamento.
 
Uno degli approfondimenti da sviluppare riguarda la possibilità di cumulare questi finanziamenti con contributi in conto capitale concessi sui medesimi investimenti.
In conclusione si è accennato all’iniziativa promossa dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana) che consente di richiedere fino al 31 marzo 2013 la sospensione per almeno 12 mesi del pagamento dei mutui per l’acquisizione della prima casa.
Si è accertato che tutte le banche presenti al Comitato lo applicano in presenza dei requisiti definiti nell’accordo.
 
Sempre sul fronte dell’acquisto della prima casa, è emerso che non ha incontrato una diffusa applicazione il nuovo contratto dell’«affitto a riscatto», che permette di detrarre dal prezzo di acquisto quanto pagato per la locazione, facilitando l’ottenimento del mutuo ipotecario, considerato che le banche mutualizzano importi ben inferiori al valore dell’immobile.
Potrebbe essere perciò questa una forma di impulso al credito per l’investimento familiare per antonomasia da potenziare nel prossimo futuro.

* Con il termine «credit crunch» (in inglese = stretta del credito) si indica un calo significativo (o inasprimento improvviso delle condizioni) dell'offerta di credito al termine di un prolungato periodo espansivo, in grado di accentuare la fase recessiva.
Il credit crunch avviene solitamente al termine della fase di espansione, quando le banche centrali alzano i tassi di interesse al fine di raffreddare l'espansione ed evitare il rischio inflazione, spingendo gli istituti di credito ad alzare i propri tassi di interesse e chiudendo l'accesso al credito per chi non può permettersi la spesa. In altri casi, può avvenire che, sull'onda di fallimenti bancari e ritiro della liquidità, le banche applichino una chiusura del credito per evitare esse stesse il fallimento.
 
A seguito della stretta del credito, possono verificarsi fallimenti sia di banche che di imprese e famiglie debitrici. I mancati pagamenti che vengono a crearsi, e gli eventuali fallimenti, si traducono in pignoramenti dei beni ipotecati a garanzia dei crediti, e un aumento delle proprietà in capo alle banche.
I crediti in sofferenza espongono gli istituti di credito ad un rischio simile di pignoramenti o fallimento. Le proprietà acquisite restano nell'ambito degli istituti di credito, tenendo conto che i principali finanziatori di tali istituti sono eventualmente soggetti che svolgono lo stesso tipo di attività creditizia.
Laddove la maggiore iniezione di liquidità proviene da una banca centrale, se questa è controllata dalle stesse banche alle quali presta denaro, il rischio di impresa degli istituti di credito è ridotto anche in caso di forti insolvenze dei loro clienti. In caso di fallimento di un istituto, che nel contempo controlla il suo principale creditore, questo potrebbe non esercitare le garanzie previste dalla legge a sua tutela.

** Il meccanismo della «cappatura» (dall’inglese cap: berretto o, in senso generale, coperchio o tetto) che sostiene l’erogazione di nuovi mutui si basa sostanzialmente sul rafforzamento delle garanzie a copertura dei rischi assunti dalle banche.
La Provincia alimenterà con 10 milioni di euro i fondi rischi monetari che, affidati alla gestione dei confidi, saranno in parte depositati presso Cassa Centrale Banca per le operazioni compiute dalle Casse Rurali, e in parte presso Unicredit per le erogazioni di sua competenza.
Queste risorse pubbliche serviranno a coprire – con garanzie a prima richiesta – le eventuali perdite contabilizzate dalle banche. In altre parole, una vera assicurazione diretta sulle eventuali perdite, esigibile in contanti.