In Ucraina, i «nemici» di 100 anni fa invocano pace per sempre
Toccante cerimonia al cimitero di guerra di Hujcze, regione di Leopoli «Le spoglie dei vostri nonni sono affidati alle cure dei nostri figli»
L'assessore Franco Panizza è giunto
ieri a Hujcze alla testa di 160 trentini che nel corso di una
settimana di viaggio hanno visitato numerosi cimiteri nella Galizia
polacca.
Ha quindi preso la parola nel corso della cerimonia ufficiale che
ricorda i 15 anni dall'inaugurazione del cimitero appena
rinnovato.
«È significativo che questo Memoriale in cui riposano soldati
austro-ungarici, tirolesi, trentini e russi, - ha commentato
Panizza - restaurato a cura della Croce Nera austriaca, sia oggi
affidato alle cure dei giovani allievi della Scuola di Hujcze.»
L'assessore ha fatto riferimento al monito che ci viene dalla morte
di cosi tanti giovani che quasi cent'anni fa combatterono e caddero
su fronti opposti e che oggi riposano vicini.
«Il nostro è stato un viaggio nella memoria e in quella storia
comune che ci vide fratelli di molti popoli. Noi vogliamo
recuperare quella mentalità di apertura, di dialogo, di
collaborazione e collaborare a creare un'Europa delle Regioni,
un'Europa che riesca a costruire concretamente la pace.»
Per la cerimonia, allietata da un bel sole caldo, sono confluiti a
Hujcze gli abitanti del piccolo paesino che ha adottato il
Memoriale, accompagnati dal loro sindaco, dal direttore della
scuola Volodomyr Herich e dal parroco ortodosso, ma sono giunte
anche autorità da Leopoli, deputati della Regione di Leopoli, il
console onorario dell'Italia in Ucraina Gianluca Sardelli e i
massimi rappresentanti della Croce Nera austriaca.
Fra i 150 Trentini che hanno accompagnato all'assessore Franco
Panizza c'erano i sindaci di Cloz, Fiavè e Ledro, il consigliere
provinciale ladino Luigi Chiocchetti, nonché Alberto Miorandi,
Camillo Zadra e Gianluigi Fait, presidente, direttore e storico del
Museo Storico della Guerra di Rovereto.
In divisa da gran parata c'erano anche gli Schützen e i Kaiserjäger
tirolesi e quelli trentini, e i rappresentanti degli Alpini che
hanno deposto una corona nella parte del cimitero riservata ai
caduti russi.
La cerimonia è stata accompagnata dalla musica della Banda militare
ucraina e dal Coro di Hujcze.
L'assessore Panizza, prima di deporre una corona ai piedi del
Memoriale, ha inaugurato due targhe, una della Provincia autonoma
di Trento, la seconda dei Ladini di Fassa, in ricordo del
sacrificio dei nostri nonni e bisnonni nell'immensa pianura che
allora apparteneva alla Galizia.
Particolarmente emozionante è stato il momento in cui Franco
Panizza ha deposto in una buca un po' di terra trentina e poi ha
riempito l'urna con alcuni pugni di terra di Galizia.
«Verrà donata ai comuni trentini che contano nella loro storia
caduti a Hujcze - ha detto l'assessore - ma è soprattutto un segno
di fratellanza quello che vogliamo, mescolando tra di loro terre
cosi lontane. Mai più guerre dovranno toglierci i nostri giovani,
dovranno vanificare il nostro futuro.»
Questi stessi concetti sono stati ripetuti poco dopo nel piccolo
teatro della Scuola del paesino di Hujcze, nel corso di un
coinvolgente spettacolo allestito dagli allievi e dagli studenti
ucraini, sotto la regia dei loro insegnanti.
Al termine della recita, una ragazza ha fatto dono all'assessore
provinciale Panizza del rituale «pane dell'Amicizia» (foto sotto il
titolo).
Canti, riflessioni e immagini storiche sono servite a rinnovare
l'impegno.
«Partite tranquilli - ha detto il direttore della Scuola. - Le
spoglie dei vostri nonni sono affidati alle cure dei nostri figli:
sono in buone mani!»
In serata, infine, l'assessore Panizza si è intrattenuto con le
autorità di Leopoli per gettare le basi sia per una collaborazione
reciproca in occasione del prossimo centenario dallo scoppio della
Prima guerra mondiale, sia per avviare eventuali progetti di
solidarietà che abbiano come destinatari anche gli abitanti di
Hujcze.