Avviata una provocatoria esercitazione militare NATO in Polonia
E' la più imponente dalla fine della Guerra Fredda: coinvolgerà 31.000 soldati di cui 14.000 americani, 3.000 mezzi terrestri, 100 aerei e 12 unità navali
È iniziata questa settimana un’importante esercitazione NATO - denominata «Anakonda» - della durata di dieci giorni, concentrata in particolare nei poligoni di Torun e Utzka (Polonia).
La manovra, definita la più imponente nell’Europa Orientale dalla fine della Guerra Fredda, coinvolgerà 31.000 soldati (di cui 14.000 americani), 3.000 mezzi terrestri, 100 aerei e 12 unità navali.
L’esercitazione mira a testare le capacità dell’Alleanza di far fronte ad un’invasione di forze convenzionali e ibride sulla Polonia e Repubbliche Baltiche (Estonia, Lettonia, Lituania).
Tra le operazioni di maggior rilievo rientrano quelle del genio militare, dei paracadutisti, delle unità elicotteristiche e di quelle di difesa da attacchi chimici e cibernetici.
Oltre che per la consistenza di uomini e mezzi, Anakonda colpisce per alcune importanti novità tra cui la partecipazione di truppe ucraine, l’impiego di unità paramilitari polacche delle Forze di Difesa Territoriale (in contrasto ad azioni di guerra ibrida nemiche) e, soprattutto, per l’estensione delle operazioni al corridoio di Suwalki, lembo di terra stretto tra Bielorussia e l’enclave russa di Kaliningrad che congiunge Polonia e Lituania, definito dagli strateghi NATO come il punto ideale di un eventuale attacco russo per isolare i Paesi Baltici dal resto dell’Alleanza (c.d. «Suwalki gap»).
Condotta ad un mese di distanza dal prossimo vertice NATO che avrà luogo proprio a Varsavia, la manovra mira a dissuadere Mosca dall’intraprendere azioni aggressive e destabilizzanti in Europa Orientale, e a rassicurare i Paesi Baltici e la Polonia sull’impegno Atlantico a garantire la propria sicurezza e integrità territoriale.
D’altra parte, il Cremlino ha reagito iniziando i lavori per la costruzione di un’importante base militare nei pressi della città russa di Klinsky (50 Km dal confine ucraino), parte integrante del più ampio piano di potenziamento del Distretto Militare Occidentale annunciato nel mese di gennaio dal Ministro della Difesa Serghei Shoigu che prevede la formazione di tre nuove divisioni dell’Esercito da schierare sul fronte europeo.