Storie di donne, letteratura di genere/ 90 – Di Luciana Grillo
Nadia Cavalera, «Umafeminità. Cento poeti per un'innovazione linguistico-etica»
Titolo: Umafeminità.
Cento poeti per un'innovazione linguistico-etica
Autrice: Nadia Cavalera
Editore: Joker 2014
Pagine: 146, brossura
Prezzo di copertina: € 13
Mi dissocio da quanto avviene in questo mondo agli sgoccioli Non nel mio nome i morti delle tante guerre volute e gestite dagli uomini Non nel mio nome le vittime di infiniti soprusi politici economici sociali etici Non nel mio nome la violenza la sopraffazione l’ingiustizia imperanti Mi dissocio dall’ UMANITA’ e rilancio la nascita di un nuovo nome da cui ripartire per la costruzione di un’era nuova Ripartiamo con l’UMAFEMINITA’ |
Questo il manifesto programmatico di Nadia Cavalera che ha chiesto a «cento tra le voci più rappresentative, significative e attive del panorama nazionale» di esprimere il dissenso nei confronti dell’attività dell’umanità e di manifestare l’accettazione di un nuovo nome «UMAFEMINITA’ che, nulla togliendo all’uomo, rivendica un ruolo di visibilità alla donna».
Le cento voci – maschili e femminili – hanno risposto all’appello, ciascuna ha offerto un proprio contributo in prosa o in versi. Così il libro si arricchisce, la lettura spazia da composizioni brevi a pensieri in libertà, come quelli, ad esempio, di Carla Bertola:
«Cari Signori, sfortunatamente un uomo che pratica con onore le arti domestiche è ancora oggi considerato un’eccezione vale a dire un uomo eccezionale proprio come era considerata un’eccezione la donna medico all’alba del XX secolo Ora siamo nel XXI secolo che deve essere il secolo della vostra Riscossa. Voi dovrete essere l’uomo nuovo»
O di Mariella Bettarini:
- Saffo Vittoria Gaspara Artemisia Grazia Ada Sibilla: i nostri grami fiori all’occhiello
- Le eccezioni che confermano la regola di una storia triste…»
O, ancora, versi che ricordano Palazzeschi, in questo caso scritti e offerti da Giuseppe Caliceti:
«Pinocchio
Pazzo pupazzo pino supino
Passo compasso vino divino
Coccola cocco tetto architetto
Vana savana petto Geppetto…»
In questa strana antologia fortemente voluta dalla Cavalera contro il sessismo linguistico, perché «la lingua non solo manifesta ma anche condiziona il nostro modo di pensare: incorpora una visione del mondo e ce la impone», incontriamo racconti che sembrano giocare con parole/suoni/ ritmi/voci/simboli ecc, come in Littlemoon, di Mario Lunetta:
«E’ forse un bonus non ho detto mica cadeau solo un quid decisamente miserabile insomma questa possibilità chissà da chi fornitaci di resistere senza troppi rischi di cedimento del sistema neuronico per dirla in gergo mentre tutto va all’inferno….».
A volte, irrompe la cronaca dura: in Piovono, di Marco Palladino, leggiamo:
«Piovono cadaveri sui campi di Ucraina piovono con i rottami del Boeing 777 Amsterdam - Kuala Lumpur. Piovono vite spezzate da un missile terra-aria
Le guerre globali o locali non fanno sconti, a chi tocca tocca…»
E così via! Dopo i 100 componimenti, troviamo i cenni biografici degli AUTORI (la mancanza della vocale finale è voluta, la curatrice scrive anche TUTTI).
Strano libro, questo Umafeminità, che apre a noi lettori una finestra sulla letteratura nuova, anzi nuovissima, ci fa conoscere autori - tra cui oltre alla Cavalera ritroviamo nomi già molto noti come Bàino, Cutrufelli, Lecomte, Magrelli, Valduga – e ci aiuta a ragionare «all’insegna della complementarietà, dell’equilibrio e della parità tra i sessi».
Luciana Grillo
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