Halloween, streghe e…il mago Rich Sutera – Di Daniela Larentis

Una volta le presunte tali, le streghe venivano gettate in acqua con una pietra al collo: se annegavano erano innocenti, altrimenti andavano al rogo

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La notte di Halloween, in una location del tutto suggestiva, la Locanda La Canonica di Villazzano, il mago trentino Rich Sutera si è cimentato in un’esibizione davvero singolare, liberandosi da una camicia di forza, un omaggio al grande Houdini, morto il 31/10/1926.
Il celebre illusionista statunitense, famoso per le sue «fughe impossibili», morì infatti proprio l’ultima notte di ottobre, in seguito a dei pugni all’addome ricevuti poche settimane prima da uno studente, il quale pare avesse voluto mettere alla prova i suoi mitici muscoli addominali, cogliendolo però alla sprovvista.
Solo due parole sulla festa di Halloween: essa ha origini celtiche molto antiche ed è legata alle tradizioni contadine, quando, conclusasi la bella stagione, chi lavorava i campi si concedeva qualche giorno di festeggiamenti prima della venuta dell’inverno; in quel particolare periodo, che coincideva più o meno con l’ultimo raccolto, c’era la credenza che i morti potessero raggiungere i vivi, durante la notte a cavallo fra il 31 ottobre (Samhain, la fine dell’estate) e 1 novembre, così nacque l’usanza di lasciare dei dolci per gli estinti fuori dall’uscio, illuminato da lanterne.
La Chiesa nel tentativo di cancellare le vecchie festività celtiche decise di far coincidere le proprie ricorrenze con quelle pagane. Venne spostata la ricorrenza di Ognissanti al 1 novembre e più tardi venne anche aggiunta la festività del 2 novembre, dedicata ai morti.
Halloween, la vigilia di tutti i santi, sembra sia poi arrivata in America per mezzo degli emigranti irlandesi, i quali la mantennero assieme ad altre tradizioni, e lì si snaturò, perdendo il suo significato antico e divenendo un po’ alla volta la festa consumistica che noi tutti conosciamo. 
 

 
Ecco spiegato a grandi linee l’origine di «dolcetto e scherzetto». I bambini si travestono impersonando gli spiriti e chiedendo di porta in porta dei dolcetti, una festa che, francamente, qui da noi suona talvolta come una forzatura, una carnevalata che sembra avere poco a che fare con le nostre tradizioni, ma in occasione della quale è anche possibile assistere a degli spettacoli interessanti, come quello offerto da Rich Sutera, un illusionista ed escapologo (l’escapologia è l’arte di liberarsi da condizioni ritenute impossibili) conosciuto in territorio trentino e non solo, il quale ha intrattenuto con i suoi giochi di prestigio il pubblico presente in sala.
Può capitare quindi che, magari dopo una lunga e faticosa giornata lavorativa, proprio appena seduti sull’agognata poltrona, si sobbalzi al suono stridulo del campanello: trascinandosi alla finestra, succede che si sbirci avvistando in strada, esattamente davanti al citofono, un folto gruppo di ragazzini e ragazzine travestiti da improbabili scheletri e poco credibili streghe e rendendosi conto, a quel punto, di non essere riusciti a fare scorta di caramelle si decida di non rispondere, tornandosene quatti quatti verso il rassicurante divano; osservando quelle allegre ragazzine vestite di nero con i cappelli a punta vien da pensare che, con molta probabilità, ignorino del tutto la triste pagina della storia relativa a un fenomeno aberrante, svoltosi in tutta Europa nell’arco di parecchi secoli: la caccia alle streghe, assolutamente donne come tutte le altre, magari amanti delle erbe officinali, talvolta senza marito e più indipendenti, alle volte semplici “levatrici” o solo un po’ fuori dagli schemi.
Vi fu un trattato pubblicato nel 1487 nel quale venne elencata tutta una serie di «disgrazie» che le streghe erano accusate di provocare, dalla morte delle greggi a quella di interi vigneti e qui l’elenco si fa davvero molto lungo (la bolla papale che sancì la caccia alle streghe è datata 1484). Quello che più repelle e sgomenta, oltre alle macabre torture a cui quelle povere donne venivano sottoposte (inutile elencare gli strazianti supplizi a cui non potevano sottrarsi), è l’ignoranza di chi arrivò a partorire la cosiddetta prova della pietra: gettate in acqua con una pietra legata al collo le disgraziate potevano annegare, in quel caso erano ritenute innocenti, o sopravvivere, e allora venivano macchiate del reato di stregoneria e venivano bruciate, in ambedue i casi finivano all’altro mondo: quando dicesi «stupidità maschile»!
 
Furono parecchie le donne accusate di stregoneria e mandate al rogo anche in Trentino, più o meno dopo la Controriforma cattolica (famosi i processi della Val di Fiemme dell’inizio del Cinquecento, quelli della Val di Non e, attorno alla metà del Seicento, quelli di Nogaredo, nei pressi di Rovereto).
E a proposito di streghe, sempre in Trentino è ambientata la leggenda intitolata «Una strega bruciata» che la scrittrice Giovanna Borzaga narrò nella sua raccolta intitolata «Leggende del Trentino» (in una delle prime edizioni di Luigi Reverdito Editore la si trova a pag. 71).
La storia racconta di un pastorello che, dotato di grande coraggio e soprattutto di grande intelligenza, riuscì a sopravvivere a una strega, la quale aveva già ucciso i suoi predecessori, come lui sorveglianti, durante l’estate, del bestiame di un contadino del luogo. La vecchiaccia finì, come si può intuire dal titolo, bruciata (pag. 75 finale del racconto): «Fu così che una strega bruciò in val dei Mocheni, tanti e tanti secoli fa, lasciando di se stessa solo il ricordo». 
 

 
Parlando di roghi e stregonerie, vengono poi in mente oltre alle streghe i maghi, più precisamente gli illusionisti: impossibile non rimanerne affascinati!
Abili prestigiatori, in grado di creare effetti apparentemente magici, assicurano da sempre, attraverso i loro trucchi, un divertimento che affascina e allo stesso tempo inquieta, almeno questo succedeva nel Medioevo, la Chiesa infatti non vedeva di buon occhio i giochi di prestigio.
Considerato, qualche secolo più tardi, una forma di intrattenimento raffinato, l’illusionismo oggi come ieri incuriosisce e attrae notevolmente un po’ tutti.
E qui torniamo a Rich Sutera, un creativo che fra i suoi talenti possiede anche una singolare intuizione, il mago nato a Trento il 24 febbraio 1983, il quale dopo aver visto il film «Houdini, l’ultimo mago» (The King of Escape, la prima proiezione del film, nell’aprile del 2009) ne rimane così folgorato da decidere di volersi dedicare a questa grande passione, studiando poi alacremente e ottenendo successo. Tanto per citare solo alcune delle sue moltissime esibizioni nei ristoranti, pizzerie, feste private ecc., ricordiamo il Party privato presso la «Protezione civile» nel 2010, le quattro serate di Magia al «Next-non solo FesteVigiliane» nel 2011, la festa «Oltrefersina» nel 2011, The Magic in «Profumeria Soleo» sempre nel 2011, due esibizioni all'interno del «Oltre Festival under 21» nel 2012, due esibizioni all'interno del «Cover Oltre Festival Senior», provini, nell’ottobre 2012, Italias'got Talent Mediaset nel novembre 2012, Magia al KebaB Venezia (da marzo ad aprile 2013), Magia Al Muse «Museo Delle scienze» Luglio 2014, e vari tour (Genova, Cannes, Minorca, Ibiza, Olbia, Salerno).
Di lui sappiamo anche che si dedica da tempo al volontariato operativo sul campo (ha partecipato nell'Emergenza Sisma ABRUZZO 2009 e Sisma Emilia2012, oltre ad altre attività di volontariato), un mago che potremmo definire «dalle mani svelte e dal cuore d’oro».
 
Daniela Larentis – [email protected]