In quale fase della vita di coppia vi trovate?
Proviamo a scomporre le fasi che portano da un innamoramento a un amore
>
Primavera ed estate sono da sempre considerate le stagioni dell'innamoramento, che sia il grande amore della vita o una storia breve ma intensa, è questo il periodo nel quale tantissimi single diventano un felice «duo».
Sia che ci si innamori al mare o in mezzo alla fredda neve invernale, ci sono delle similitudini nelle storie d'amore di tutti, evoluzioni che si ripetono e che solitamente sono necessarie per arrivare ad avere un rapporto maturo, un percorso tutt'altro che facile, tipicamente suddiviso dalla psicologia di coppia in diverse fasi.
L'idillio: tutto inizia sempre con due persone che si incontrano e si piacciono. Nei primi tempi c'è un susseguirsi di parole dolci, occhi a cuoricino e sogni ad occhi aperti.
Questa è la fase nella quale si scoprono le similitudini e ci si meraviglia di quante cose si hanno in comune con questa nuova persona, entrata nella propria vita come un'improvvisa brezza fresca in una calda giornata estiva, tralasciando qualsivoglia differenza.
Ogni novità viene vissuta con un incredibile pathos, qualsiasi esperienza dell'altro diventa una storia affascinante, i corpi fremono e si ha l'esigenza di «testare» tutti i letti matrimoniali su cui ci si posa, di stare sempre insieme in una sorta di perfetta simbiosi.
Questa bellissima fase che ha ispirato milioni di film, canzoni e poesie è purtroppo destinata a finire o quantomeno a trasformarsi, poiché l'illusione della «perfezione senza impegno» è destinata a spezzarsi.
Niente paura però, la psicologia ci parla di evoluzione, non di fine!
La lotta per la stabilità: la stabilità va conquistata lottando con se stessi per capire davvero l'altro ed accettarlo.
Questa è la fase nella quale ci si apre con il partner e si impara a conoscere davvero la persona che abbiamo davanti, non solo per le similitudini ma anche per le differenze.
Spesso capita che questa disillusione crei ferite e conseguenti scontri poiché ci sembra di aver a che fare con qualcuno di diverso da prima, fioccano frasi (dette o solo pensate) come ad esempio il classico: «Ti credevo diverso» e si tende a colpevolizzare l'altro per quello che è, dando origini a litigi, ripicche.
In molti pensano di poter cambiare il partner per renderlo più simile a come lo avevamo immaginato.
La psicologia (ma anche il buon senso) insegna che l'arma migliore è la parola; discutere con l'altro, aprirsi e chiarire a se stessi che bisogna accettare il partner per quello che è, andandogli incontro e continuando a parlare nel tempo.
L'impegno: quello su cui la psicologia di coppia sembra voler premere maggiormente è che le situazioni attorno a noi cambiano, dobbiamo essere quindi preparati a parlare e confrontarci per non farci travolgere dagli eventi.
A questo punto l'attenzione non viene più dedicata interamente all'altro ma anche a se stessi, lavorando su noi stessi.
Questa viene descritta solitamente come una fase molto simile alla prima, nella quale si rischia di chiudersi troppo nella coppia cercando la felicità solo all'interno d'essa, dimenticandosi un po' del resto.
Certo, dopo aver superato la fase dell'idillio può sembrare facile uscire da questa nuova illusione, ma è comunque sempre consigliabile prestare molta attenzione a non fossilizzarsi solo sul proprio status!
Interdipendenza e amore: forse sembrerà strano, ma è solo in questa fase che la psicologia parla di «amore».
Incredibile pensare a quante peripezie si affrontano prima di arrivare a questo punto, nel quale si è in grado di affrontare insieme i disagi reciproci trovando soluzioni creative e imparando a mettere in atto quello che si è imparato all'interno della coppia anche in situazioni esterne.
A questo punto viene solitamente consigliato di continuare a prestarsi attenzioni reciproche, per non far spegnere quella fiamma che ha illuminato il percorso dei due, trasformandosi da un incendio ad una vampata passeggera.