Al Museo della Guerra di Rovereto martedì 5 dicembre

Presentazione del libro Le migrazioni forzate nella storia d’Italia del XX secolo

C'è un filo rosso che collega le vicende dei cittadini trentini costretti a sfollare nel corso della Grande guerra, gli spostamenti di popolazione lungo la penisola in fuga da bombe ed eserciti durante il secondo conflitto mondiale e ancora il lungo esodo alimentato dalla componente italiana residente nelle province di Zara, Fiume e Pola.
Un filo che si dipana fino a raggiungere e superare la fine del Novecento, quando la penisola italiana, con l'arrivo dei rifugiati provenienti dalla penisola balcanica in seguito al crollo del regime albanese e alle guerre jugoslave, si scopre anche paese di destinazione oltre che di origine delle migrazioni forzate.
 
Ad accomunare queste vicende individuali e collettive è la categoria delle migrazioni forzate, il tema al centro del volume a cura di Luca Gorgolini che sarà presentato martedì 5 dicembre, alle ore 17.30 a Rovereto presso la Sala conferenze del Museo della Guerra (Via Guglielmo Castelbarco 7) nell'ambito del ciclo «Libri al museo».
Una categoria ampia che integra fenomeni storici come lo spostamento forzato dei trentini durante la prima guerra mondiale ma anche forme di migrazione forzata contemporanee come i flussi odierni lungo le rotte del Mediterraneo, includendo sia i flussi migratori che avvengono all’interno di un territorio nazionale che quelli che prevedono l’attraversamento dei confini e quindi la condizione di richiedente asilo.
 
Alla presentazione interverranno: Mario Raffaelli, presidente CCI - Centro per la Cooperazione Internazionale; Marzia Bona, di OBC Transeuropa /CCI Centro per la Cooperazione Internazionale; Luca Gorgolini, storico – Univ. degli Studi della Repubblica di San Marino.
Un ambito di studi, quello delle migrazioni forzate, che si sviluppa soprattutto a partire dalla fine della Guerra Fredda attingendo a contributi di carattere interdisciplinare – dalle ricerche di carattere antropologico, sociologico e giuridico fino ad arrivare all'ambito storico.
Nell'affrontare il tema delle migrazioni forzate, argomento di drammatica attualità per milioni di persone e al centro del dibattito pubblico anche nel nostro paese, il volume curato da Gorgolini consente di superare l'analisi schiacciata sul presente – troppo spesso caratterizzata da retorica emergenziale quando non allarmista - per recuperare la profondità storica del fenomeno.
 
La raccolta di saggi affronta i fenomeni migratori che hanno interessato l'Italia nel corso del ventesimo secolo, mettendone in luce gli elementi di continuità, le criticità e la sfide di lungo periodo.
La raccolta si apre con il caso studio a cura di Francesco Frizzera sull’evacuazione dei trentini verso Moravia, Boemia e Austria, per proseguire con le vicende dei profughi di Caporetto (Daniele Ceschin), le migrazioni forzate nel contesto del colonialismo italiano (Emanuele Ertola), e durante la Seconda Guerra Mondiale (Luca Gorgolini).
Le condizioni dei profughi ospitati nella Repubblica di San Marino e in Italia sono l’oggetto dei due saggi successivi, curati rispettivamente da Patrizia di Luca e Matteo Sanfilippo.
L’esodo giuliano-dalmata è trattato nel contributo di Raul Pupo, mentre i profughi dalla Quarta sponda sono il soggetto del testo di Federico Cresti. Chiude il volume il saggio a cura di Chiara Marchetti e Marzia Bona sull’accoglienza in Italia dei rifugiati provenienti da Albania ed ex-Jugoslavia.
 
Il carattere corale del volume mette in comunicazione tra loro i diversi episodi che hanno interessato il nostro paese e ha l'innegabile merito di riuscire a superare la tradizionale distinzione basata sull'origine di chi migra: la raccolta include sia l'esperienza dei cittadini italiani che quella di chi in Italia ha trovato rifugio dopo essere stato costretto a lasciare il proprio paese d'origine.
Le migrazioni forzate nella storia d’Italia del XX secolo - a cura di Luca Gorgolini (Il Mulino, Bologna 2017).
Martedì 5 dicembre 2017, ore 17.30, Sala conferenze del Museo della Guerra, Via Guglielmo Castelbarco 7, Rovereto.