Operazione congiunta a Farah: ritrovati otto ordigni esplosivi

Continua a migliorare la capacità operativa delle Forze Afghane addestrate da noi

Come si sa, in un paio d’anni lasceremo l’Afghanistan e per quella data le forze di polizia e le forze armate afghane dovranno essere in grado di cavarsela da soli a mantenere il potere costituito, altrimenti i nostri sacrifici sarebbero stati inutili.
Per questo ogni operazione conclusa in operazioni congiunte, meglio se solo assistite da noi, segnano la marcia verso quel momento.
 
Nella giornata di oggi, unità afgane del 207° Corpo d’Armata dell’esercito e del 606° Corpo di polizia, in collaborazione con forze italiane della Task Force South, hanno concluso oggi un’operazione nella provincia di Farah che ha portato al ritrovamento di otto ordigni esplosivi.
L’operazione, pianificata dalle forze di sicurezza locali con il contributo della Task Force South di stanza a Farah, ha visto il dispositivo congiunto di pattuglie afgane e italiane (costituite da Alpini del 9° reggimento dell’Aquila e da Bersaglieri dell’8° reggimento di Caserta) raggiungere e mettere in sicurezza una zona situata circa 2 chilometri a sud del villaggio di Sirak, dove i team specializzati del 32° reggimento genio hanno ritrovato e neutralizzato sei razzi da 122 mm e due da 107 mm.
 
Gli ordigni erano ben conservati e suscettibili di essere utilizzati come IED per attacchi imminenti ai numerosi presidi delle forze di sicurezza afgane presenti nella zona.