Al Teatro Sociale di Trento dal 16 al 19 dicembre, a orari diversi

Con «Diplomazia» De Capitani e Bruni indagano una tra le pagine di storia più importanti del secolo scorso: l’occupazione nazista di Parigi

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Per l’ultimo appuntamento del 2021, la Grande Prosa del Centro Servizi Culturali S. Chiara propone uno spettacolo incentrato su una tra le pagine di storia più importanti del ’900: l’occupazione nazista di Parigi nel secondo conflitto mondiale.
Da giovedì 16 a domenica 19 dicembre, al Teatro Sociale di Trento andrà in scena Diplomazia, testo scritto nel 2011 dal drammaturgo francese Cyril Gely e portato poi sugli schermi nel 2014 dal regista Volker Schlöndorff.
Uno spettacolo di Elio De Capitani e Francesco Frongia, interpretato dallo stesso De Capitani e da Ferdinando Bruni.
Con loro due, coppia di autentici assi del teatro italiano, saliranno sul palco anche Michele Radice, Alessandro Frigerio, Simon Waldvogel.
Lo spettacolo è prodotto da Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile di Catania, in collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura.
 
Nell’estate del 1944, quando pare ormai inesorabile lo sfaldamento del regime nazista, i tedeschi occupano Parigi.
Hitler decide quindi di inviare nella capitale francese il generale Dietrich von Choltitz (Elio De Capitani) per portare a termine un ordine ben preciso: radere al suolo l’intera città e sterminare la popolazione prima della ritirata tedesca.
Tra lui e l’obiettivo finale si frappone però Raoul Nordling (Ferdinando Bruni), diplomatico svedese e profondo conoscitore della capitale.
Nella notte tra il 24 e 25 agosto 1944 spetterà a Nordling il compito di difendere Parigi e far ragionare von Choltitz attraverso una lunga e intensa opera diplomatica.
Uno scontro verbale senza esclusione di colpi, per convincere il generale a disobbedire all’ordine del führer.
 
Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, maestri del palcoscenico italiano, tornano a ‘sfidarsi’ sul palco dopo il confronto/scontro che li aveva visti protagonisti di Frost/Nixon e dopo quello del Vizio dell’arte che li aveva visti fronteggiarsi nei ruoli di Benjamin Britten e Wystan H. Auden.
I due interpreti danno voce a due figure che, seppur ideologicamente distanti, hanno avuto il coraggio di anteporre l’anima e il buonsenso alla politica, salvando Parigi e le sue meraviglie artistiche, cambiando le sorti della storia e contribuendo alla costruzione di una pace faticosa che ha gettato le basi per una rinascita dell’Europa.