«Un Weekend Cannibale da Sogno»

Centrale Fies inaugura l’apertura al pubblico il 26 maggio con una serie di appuntamenti legati alle Arti Performative e Visive

No, non distruggeremo Centrale Fies - Photo credits Marco Davolio.

Centrale Fies inaugura l’apertura al pubblico il 26 maggio con una serie di appuntamenti legati alle Arti Performative e Visive: una programmazione scaturita dalle linee di ricerca praticate durante l’anno, che prendono forma in tre momenti distinti: Un Weekend Cannibale da Sogno (27-29 maggio), apap-Feminist Futures (17-19 giugno), Live Works Summit (1-3 luglio).
Giovedì 26 maggio il centro dedicato alle arti contemporanee inaugura KAS, mostra collettiva che vede le opere di Mohamed Abdelkarim, Simon Asencio, Miriam Cahn, Giulia Damiani & Le Nemesiache, Alessandra Ferrini, Belinda Kazeem-Kami?ski, Alfeno Liboni, Vanja Smiljani? a cura di Simone Frangi e Barbara Boninsegna: terzo episodio di «Trilogia anti-moderna», ciclo di esposizioni che Centrale Fies dedica alla relazione tra gli oggetti e le loro attivazioni.
 

Binta Diaw - The Land of Our Birth is a Woman - Courtesy l'artista.
 
KAS riflette sulla funzione delle città mitologiche e delle urbanità immaginarie come processi fondativi delle comunità, a partire da una leggenda territoriale che narra di un'antica città sepolta sotto Fies.
La mostra collettiva di natura performativa punta a rivalorizzare forme di sapere (affettivo, somatico, visuale) censurate o soppresse dalla modernità sesso-coloniale occidentale. KAS sulla funzione di topoi mitologici e della fabbricazione collettiva immagini di «urbanità primigenie» nei processi fondativi delle «comunità immaginate».


CollettivO CineticO - Manifesto Cannibale - Dettaglio - Photo credits Cosimo Trimboli.

Dal 27 al 29 maggio la performance e la danza tornano protagoniste con Un Weekend Cannibale da Sogno, curato da Barbara Boninsegna con la coreografa e regista Francesca Pennini/CollettivO CineticO.
Sarà possibile assistere a performance e opere di Alessandro Sciarroni, 19’ 40’’, Danilo Correale, CollettivO CineticO, ascoltare il filosofo Paolo Pecere, visitare la mostra personale di Binta Diaw, dal titolo The Land of Our Birth is a Woman, che racconta delle relazioni ancestrali tra natura e corpi femminili.
In uno spazio inatteso sarà possibile anche interagire con Sevy: The Collective Houseplant di SINTETICO (Marco Calzolari) che invita utenti e visitatori a comunicare -fisicamente e da remoto- con una pianta, allo scopo di sollevare interrogativi sulla questione ambientale.