Porfido, firmato l'accordo per il rinnovo del contratto territoriale
Soddisfazione dei sindacati: massima attenzione alla qualità per rilanciare il settore e tutelare l'occupazione
Qualità è la parola d'ordine del nuovo contratto territoriale del porfido. Oggi i sindacati, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal, hanno firmato con le associazioni datoriali, Confindustria Trentino, Associazione Artigiani e Cooperazione trentina, il rinnovo per 500 lavoratori in provincia.
Un testo innovativo, per le organizzazioni dei lavoratori, che aggiorna alcuni vecchi istituti come il cottimo e il premio presenza, in un'ottima di valorizzazione della qualità del prodotto e del lavoro.
«Vengono soppressi alcuni automatismi economici e normativi legati a prassi consolidate per fare spazio ad elementi innovativi che incentivino il settore a ricercare un più alto valore aggiunto, – spiegano le tre sigle sindacali. – Il porfido attraversa da anni una crisi profonda, le cui ragioni stanno anche nella concorrenza interna tra aziende locali, che ha portato a ridurre la qualità al solo scopo di fare quantità e tirare sui prezzi.
«Una scelta che ha mostrato in questi anni tutti i suoi limiti, con ricadute pensanti anche sul piano dell'occupazione e delle condizioni di lavoro.»
L'intesa, di fatto, annulla la disdetta unilaterale della primavera scorsa. Da adesso a gennaio del 2018 le parti lavoreranno insieme per arrivare ad un testo unico che armonizzi il vecchio testo con l'accordo di oggi.
Tra le novità più significative del testo l'introduzione del «cottimo di qualità», con una diversa incidenza collegata alla qualità e non più solo alla quantità.
Cambia anche il premio presenza, che diventa un premio di risultato di settore fondato, anche in questo caso, su elementi qualitativi.
Viene definito, inoltre, un nuovo regime di riduzione dell'orario che restituisce ai lavoratori 44 ore dando loro la possibilità di decidere come usufruirne; prima queste ore erano già destinate e predeterminate.
Viene rivisto il regolamento della commissione paritetica di settore con l'integrazione del fondo di solidarietà che potrà aiutare i lavoratori di fronte a situazioni critiche straordinarie, in caso di licenziamento, a sostegno di prestazioni di welfare aggiuntive, della previdenza completare o dei prepensionamenti.
Il nuovo testo pone particolare attenzione anche alla dimensione della salute e della sicurezza sul lavoro. In quest'ottica si inserisce l'ingresso di Centrofor, ente bilaterale del settore edile, nel ruolo di consulente per la verifica delle condizioni di lavoro nelle cave.
«In sostanza Centrofor ricoprirà anche nel settore del porfido il ruolo che oggi riveste nel settore edile, con verifiche puntuali nei cantieri, – spiegano i sindacati. – Una misura importante per un settore in cui le condizioni di lavoro non sono certamente eccellenti.»
Infine l'accordo di oggi prevede l'introduzione di una commissione di conciliazione paritetica che potrà ricomporre in termini bonari gli eventuali contenziosi in tema di contestazioni relative alla qualità di prodotto e di processo.
La commissione potrà essere deferita dal datore o dal lavoratore ed ha finalità di raffreddamento e contenimento del contenzioso.